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SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHEOLOGICI “DINU ADAMESTEANU”

IL 29 GENNAIO L’INAUGURAZIONE DEL XXXVII ANNO ACCADEMICO CON L’INCONTRO DI STUDIO “NON SOLO L’ORIENTE: ART CRIMES IN THE 21ST CENTURY

“Non solo l’Oriente: art crimes in the 21st century” è il tema dell’incontro di studio in programma venerdì 29 febbraio 2016, alle ore 9.30 nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento (piazza Tancredi 7, Lecce), organizzato in occasione dell’inaugurazione del XXXVII anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Dinu Adamesteanu” dell’Ateneo.

La giornata inaugurale sarà quindi dedicata ai crimini contro il patrimonio culturale, e il tema verrà affrontato a partire dai paesi del Medio Oriente in guerra, con particolare riguardo alle vicende siriane. A queste ultime si riferirà la testimonianza di Michel Al Maqdissi, della Direzione Generale delle Antichità di Siria, che ha condotto numerose campagne di scavo nel suo paese e in particolare a Palmyra, oggetto delle note devastazioni a opera dell’Isis.

La seconda parte dell’incontro sarà dedicata al più generale aspetto del furto e del contrabbando delle opere d’arte, con la relazione di Lynda Albertson, CEO dell’ARCA – Association for Research into Crimes Against Art. L’ARCA è un’organizzazione internazionale non profit con sede in Italia e negli Stati Uniti, e promuove lo studio del crimine contro le opere d’arte avvalendosi del contributo di professionisti dei servizi di sicurezza, di archeologi ed esperti d’arte.

La Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Dinu Adamesteanu” dell’Università del Salento, attivata nel 1979 tra le prime in Italia, viene scelta ogni anno da studenti provenienti da tutta Italia e dall’estero per la qualità dei suoi corsi e l’alta formazione garantita. La Scuola si è distinta per il suo alto profilo scientifico e didattico, grazie alla qualità dei suoi docenti e all’apporto continuo di studiosi di fama che si sono avvicendati tenendovi conferenze e partecipando ai numerosi incontri scientifici organizzati.

Il percorso di studio ha una forte connotazione tecnico-pratica, che caratterizza la Scuola di Lecce per la sua accentuata interdisciplinarità. Gli allievi, oltre a una solida formazione teorica, hanno la possibilità di frequentare i numerosi laboratori attivati presso il Dipartimento di Beni Culturali dove possono sviluppare un’ampia esperienza riguardo alle analisi bioarcheologiche (studio dei resti vegetali e dei reperti faunistici), antropologiche (studio dei resti umani) e di archeometallurgia (studio dei manufatti in metallo). Gli studenti hanno inoltre la possibilità di frequentare il Centro CEDAD di datazione al radiocarbonio, attivato dall’Università del Salento presso la Cittadella della Ricerca di Brindisi e diretto dal professor Lucio Calcagnile. A questi laboratori, in cui si utilizzano le scienze applicate, si affiancano quelli più tradizionalmente legati alle attività archeologiche, come lo studio della ceramica antica e dei manufatti architettonici.

Tra le attività formative caratterizzanti vi è la partecipazione ai numerosi cantieri di scavo diretti dai docenti della Scuola in Puglia (Otranto, Castro, Muro Leccese, Apigliano, Lecce, Rudiae, Siponto e altri), in Italia (Veio, Aquino, Pietravairano, Priverno) e in prestigiose missioni all’estero come Hierapolis di Frigia e Mersin (Turchia), Karthoum (Sudan), Tell Tuqan (Siria, prima degli ultimi drammatici eventi bellici).

Molti ex allievi della Scuola ricoprono oggi importanti incarichi in Soprintendenze, Università e prestigiosi enti di ricerca.

La Scuola è diretta dal professor Paul Arthur, ordinario di Archeologia medievale.

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