Bernini (M5S) Presentata interrogazione su decesso bracciante agricolo sudanese
“ Una notizia drammatica, che lascia senza respiro, l’ennesimo decesso che possiamo rubricare sotto la voce neoschiavismo, un segno di inciviltà, un segno dei tempi e della storia presente del nostro paese” così il deputato portavoce 5Stelle Massimiliano Bernini in merito alla morte di Mohamed in un campo di Nardò, in provincia di Lecce “La morte – prosegue Bernini – è avvenuta presumibilmente a causa delle estreme condizioni di lavoro nelle quali si svolgeva il lavoro di raccolta dei pomodori, in aperta campagna nonostante i 40 gradi centigradi, il che la dice lunga sulle condizioni di veri e propri schiavi moderni nelle quali si trovano a sopravvivere queste persone, condotte in Italia da guerre, carestie e mali che noi forse non riusciamo neppure più ad immaginare reali.
E’ ormai chiaro a tutti – e questo fatto tragico non fa che ribadire il concetto – che il settore primario è caratterizzato perlopiù da lavori usuranti e pericolosi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, e che i controlli da parte degli organi di vigilanza risultano essere assolutamente inadeguati.
Il caporalato è stato inserito tra i reati perseguibili penalmente nel 2011, essendo considerato un “reato spia” di infiltrazioni criminali nel settore agricolo: si stima che il giro d’affari connesso alle agromafie sia compreso tra i 12 e i 17 miliardi di euro, il 5-10% di tutta l’economia mafiosa, per la maggior parte giocato tra la contraffazione dei prodotti alimentari e il caporalato.
Al fine di sollecitare una presa di posizione forte dei Ministri competenti e stimolare una riflessione profonda nell’opinione pubblica abbiamo presentato un’interrogazione in commissione per chiedere quali provvedimenti saranno presi per intensificare i controlli a garanzia delle normative vigenti sulla sicurezza nei posti di lavoro ed evitare il ripetersi di fatti simili”