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LA MORTE E LA FANCIULLA DI ABBONDANZA/BERTONI A NOVOLI

Michele Abbondanza Raffaella Bertoni
Sabato 23 marzo (ore 21) con La morte e la fanciulla di Michele Abbondanza Raffaella Bertoni, due tra i più amati maestri della danza contemporanea italiana, prosegue Passi Comuni, stagione serale del Teatro Comunale di Novoli, in provincia di Lecce, realizzata dalla residenza di Factory Compagnia Transadriatica Principio attivo teatro con Comune di Novoli Teatro Pubblico Pugliese con il sostegno della Regione Puglia (Assessorato all’Industria culturale e turistica – FSC 2014-2020).
In scena tre differenti “capolavori”. Uno musicale: il quartetto in re minore “La morte e la fanciulla” di Franz Schubert. Uno fisico: l’essere umano nell’eccellenza delle sue dinamiche. Uno spirituale-filosofico: il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi. “Il nostro pensiero torna a posarsi sull’umano e ciò che lo definisce: la vita e la morte, l’inizio e la fine sono i miracoli della nostra esistenza, così come l’impermanenza dell’essere con le sue forme continuamente mutanti”, sottolineano Abbondanza e Bertoni. “Questo transitare da una forma all’altra, ha a che fare con l’arte coreutica: portatrice di un tale compito, è essa stessa un balenare di immagini che appaiono e scompaiono continuamente. Un esempio di scrittura musicale che aspira all’infinito e accompagna l’ascoltatore oltre un’idea razionale, verso l’ignoto e il trascendente. Come già Matthias Claudius nel testo del Lied e Franz Schubert nel quartetto d’archi in re minore, abbiamo seguito il tema della morte accompagnata a giovani figure femminili sul crinale di un confine oscuro tra sessualità e morte; nello spettacolo questi due aspetti sono così distinti: piano coreografico (la fanciulla) e piano video (la morte)”, proseguono. “La danza e la musica di Schubert appartengono al mondo della Fanciulla. Sul palcoscenico orizzontale la coreografia, una sorta di stenografia bruciante, segue rigorosamente, fino all’evidenza e all’eccesso, gli impulsi musicali: ottocenteschi e romantici. In questa direzione troviamo i corpi nella loro essenza: privi finanche di quell’ultima copertura possibile, fisica ed emotiva. Nudi, come al cospetto della morte”.
Dall’esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni ‘poetiche’ di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica dello zen, Michele Abbondanza (co-fondatore del gruppo Sosta Palmizi e docente alla Scuola di Teatro del Piccolo di Milano) e Antonella Bertoni fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l’attività formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Grazie alla residenzialità al Teatro alla Cartiera di Rovereto e sensibili al lavoro creativo dei giovani coreografi, la compagnia dà sostegno ai nuovi autori offrendo lo spazio di lavoro, appoggio amministrativo e distributivo e un accompagnamento al percorso artistico individuale. Nel corso degli anni, seguendo una naturale logica di trasmissione pedagogica ed artistica, sono entrati a far parte della struttura come artisti associati, prima  Tommaso Monza (danzatore e collaboratore della compagnia dal 2005), poi Valentina Dal Mas,  iniziando così un’attività di sostegno verso la nuova generazione. 
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