venerdì, Aprile 26, 2024
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Emiliano, Serravezza e sindaci a Roma contro il gasdotto. Assenti i No Tap

Emiliano, Serravezza e sindaci a Roma contro il gasdotto. Assenti i No Tap

Dovrebbe esserci anche il governatore Michele Emiliano, con l’oncologo Giuseppe Serravezza e i 94 sindaci “No Tap” che manifesteranno domani a Roma, all’esterno di Palazzo Chigi, la propria contrarietà al gasdotto che dovrebbe approdare a San Foca. I Comuni hanno allargato l’invito alla partecipazione a tutti quei cittadini che vorranno partecipare al sit-in, mettendo a disposizione pullman e autobus, mentre i sindaci, riunitisi oggi a Vernole, hanno rinnovato l’invito al presidente a confermare la sua adesione all’appuntamento di domani. 

Serravezza, che ha interrotto per tre giorni lo sciopero della fame e della sete, ci sarà per chiedere al governo che torni ad ascoltare il territorio. Nessun segnale, però, arriva dal premier Gentilioni o da qualche esponente dell’esecutivo.

Resteranno a casa, invece, i volontari del comitato “No Tap”, che appoggeranno tutte le iniziative contro il gasdotto, ma ribadiscono la totale contrarietà alla realizzazione dell’opera a San Foca e in un altro luogo. Dalla pagina del Movimento No Tap, si legge: “Giovedì non saremo a Roma al sit-in convocato da alcune Istituzioni Locali davanti a Palazzo Chigi per un motivo semplice, qualunque siano i contenuti e gli esiti di un ipotetico incontro con il Governo: noi siamo contrari a qualunque approdo alternativo del gasdotto perché ci opponiamo in toto alla realizzazione dell’opera”.

“Tap – ribadiscono gli attivisti – è un’opera inutile e illegittima: quando parliamo delle ricadute di Tap su salute, ambiente, lavoro, è perché contestualizziamo la nostra lotta. Lo dobbiamo a una terrà già martoriata, lo dobbiamo a tutti coloro che stanno lottando da anni per difendere il proprio posto di lavoro, per contrastare speculazione, abusivismo e saccheggio che riassumono la storia recente del nostro Salento”.

Intanto, domani mattina al presidio è prevista una conferenza stampa. La posizione espressa dal comitato e dagli attivisti tutti puntualizza la contrarietà totale all’opera contro ogni ipotesi di spostamento dell’approdo che pure da qualche parte era filtrata e che aveva generato qualche malumore e qualche distinguo, come nel caso di Pati Luceri, uno dei volti più noti della protesta e da undici giorni in sciopero della fame, che in un post sul suo profilo aveva ribadito che ci fosse qualcosa che non tornava.

“Volete andare a Roma per dire che il problema è solo di spostare il sito? Egregi signori, se questo è il vostro pensiero, andateci pure ma non fatelo in mio nome e se veramente i fatti stanno in questo modo, la lotta continua e continuerà anche contro di voi”. 

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