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ELEZIONI AMMINISTRATIVE LECCE 2019

MANIFESTO DELLA CULTURA PER LA CITTÀ DI LECCE alle 17.30 la presentazione ufficiale

Una “chiamata alla semina” all’insegna della cultura, la chiave nella toppa che apra al mondo della collaborazione tra i differenti attori in campo.

Civica presenta ai cittadini, alle associazioni e ai diversi operatori culturali presenti su Lecce, il “manifesto della cultura della città”, elaborato nelle ultime settimane da Mauro Marino, Francesca Russo  e Valeria dell’Anna.

 Appuntamento domani sera alle 17.30, presso il comitato di Civica, in via Zanardelli 64, a Lecce alla presenza del candidato sindaco Carlo Salvemini.

All’incontro prenderanno parte: Alcuni passi salienti del Manifesto:

La cultura e la città – Crediamo che, in questo particolare momento storico, le politiche volte alla promozione e alla valorizzazione culturale nella nostra città debbano, necessariamente, trovare una declinazione parallela con quelle che riguardano il sociale e in particolare le “periferie sociali”, quelle “zone di disagio” esistenziale, sempre più larghe e diffuse, in cerca di voce, desiderose di manifestare la propria necessità espressiva.

La Cultura è alleata delle persone quando le invita ad essere partecipi dei processi creativi. La nostra città ha bisogno di luoghi dove poter socializzare bisogni, desideri, creatività. Luoghi capaci di dare contenuti al tempo libero. Spazi di prossimità – piccole sale di quartiere attrezzate per il teatro, la musica, il cinema, con biblioteche e spazi di lettura gratuiti – dove poter fortificare le relazioni intergenerazionali e il senso di responsabilità civica. In questa azione è fondamentale che l’Amministrazione Comunale sia capace di mobilitare e dare ruolo alle tante energie creative e artistiche attive nella città, corrispondendo alle loro specifiche vocazioni e promuovendo un coinvolgimento capace di realizzare un’alleanza produttiva in una piena e gratificante valorizzazione degli “attori culturali”: operatori, autori, artisti, artigiani e artefici.

Lecce meta di turismo e il racconto della città

Un giovane archeologo ha affermato: “Lecce è una città che si piace molto ma che non si sa raccontare”. Così accade! Nonostante la nostra città sia da alcuni decenni meta turistica non si è ancora riusciti a costruire un’efficace “narrazione” della Città. Eppure tanti sono i racconti possibili in una narrazione che deve trovare come primi alleati le Guide e gli accompagnatori turistici che, ogni giorno, si fanno carico di accogliere i tanti visitatori che giungono in città. Una narrazione che deve essere anche “tracciata” lungo i percorsi che la città offre a chi l’attraversa, turisti e cittadini leccesi, anche fuori dal Centro Barocco, altri luoghi e quartieri della città hanno “particolarità” da raccontare: le ritrovate Mura, Santa Rosa o i grandi murales delle Vele, le Marine.

In questo percorsi narrativi, un grande ruolo può essere assunto dal Museo Storico (il MuSt), dal Museo Sigismondo Castromediano, dalla Biblioteca N. Bernardini che possono divenire “approdi” ideali nell’approfondimento di itinerari, di temi che, narrati nel tessuto urbano, giungono a completamento nei luoghi della conservazione e dell’approfondimento istituzionale.

Il Patrimonio e il dialogo inter-istituzionale – Nella città di Lecce sono disseminati numerosi edifici e spazi pubblici che appartengono a enti diversi, quali il Comune, la Provincia, la Regione, il Ministero dei beni culturali. Alcuni di essi svolgono già una funzione culturale (es. Museo Sigismondo Castromediano, Must, Biblioteca Bernardini…); altri sono stati restaurati grazie a fondi pubblici, ma sono attualmente inutilizzati e privi di una destinazione definita; altri ancora sono in attesa di una progettualità e di interventi che ne realizzino il recupero.

Rispetto ai cittadini, il tema dell’appartenenza di tali beni non ha nessuna rilevanza: nessuno si domanda, quando entra in un museo, in una biblioteca, in un teatro o in qualsiasi luogo di aggregazione, a quale istituzione esso appartenga. Al contrario, tali spazi sono, a tutti gli effetti, luoghi della città e di coloro che la vivono, indipendentemente dalla proprietà.

Si rende quindi necessario, in questo panorama composito, riuscire a tenere insieme i pezzi del mosaico, allo scopo di costruire un’offerta culturale organica e coerente, che valorizzi gli spazi della città e, allo stesso tempo, risponda alle diverse sensibilità, ai diversi interessi, alle molteplici anime che convivono. Per questi motivi, uno dei primi passi da compiere da parte dell’Amministrazione comunale sarà realizzare un dialogo permanente e strutturato con Provincia, Regione e Mibac e contestualmente con l’Università, il Conservatorio Musicale, l’Accademia di Belle Arti che interessi sia il livello politico, per le scelte strategiche e la definizione degli obiettivi, sia quello tecnico gestionale per dare ad essi concreta attuazione.

Lecce è il Salento – Lecce non è solo Lecce, Lecce è il Salento! La città non può bastare a sé. Tante volte abbiamo ascoltato stucchevoli “racconti” autorefenziali sulla e della città, come se la città fosse avulsa dall’intorno, disinteressata o altre volte “invidiosa” della sua Provincia. Un gap culturale che va regolarizzato, colmato attraverso la Cultura, armonizzando iniziative, affinando le comunicazioni e gli scambi tra Assessorati alla Cultura, Fondazioni attive sul territorio salentino, Associazioni, enti di produzione di culturale per concertare iniziative comuni e armonizzare l’immagine del Salento e dl suo capoluogo.

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