Dichiarazione dell’On. Salvatore Capone, assessore al Patrimonio, Urbanistica e Lavori Pubblici.
“Distillerie in scena” è uno dei primi progetti che come Amministrazione comunale abbiamo immaginato per la nuova vita della Distilleria De Giorgi e del suo Parco urbano. Un progetto che, invitando le compagnie teatrali del territorio a misurarsi con un bene architettonico così impegnativo e con la sua storia, per noi vuol dire provare a capire come la memoria di una comunità può essere riletta grazie al lavoro teatrale e culturale e in questo modo divenire esperienza condivisa, narrazione infragenerazionale, legame sociale. Per questo il bando, nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana, sollecitava espressamente il coinvolgimento della comunità di San Cesario e dei paesi limitrofi grazie alla realizzazione dei laboratori urbani che hanno dato vita ai progetti drammaturgici e al lavoro scenico cui assisteremo nei prossimi giorni.
Siamo infatti convinti che la memoria del lavoro presente negli opifici storici che punteggiano questo territorio – non solo San Cesario – è rilevantissima ed è in parte una memoria sconosciuta, non compiutamente indagata, non particolarmente valorizzata. Eppure ancora oggi a San Cesario, e credo così anche in paesi come Trepuzzi, Squinzano, Campi, Maglie, e poi Tricase, questa memoria è vivissima, forse addirittura ricordo. Per noi d’altra parte dire Parco urbano culturale significa esattamente questo. Un luogo della comunità che permette alla comunità stessa di raccontarsi, mettersi in gioco, scambiarsi e condividere esperienze, mettersi in comune, crescere. Per legare fortemente riqualificazione del bene Distilleria De Giorgi e progettazione culturale e affermare che la rigenerazione urbana cui pensiamo passa anche e soprattutto da qui”.
Dichiarazione del Sindaco del Comune di San Cesario Andrea Romano: Ripensare i luoghi. Dare nuovi colori alla memoria. Fare del ricordo collettivo di un’intera comunità l’essenza stessa di una storia che, intersecando le storie, si fa narrazione di una comunità. Si chiama “Distillerie in scena” la rassegna teatrale che come Amministrazione comunale abbiamo voluto per la Distilleria De Giorgi e il Parco urbano recentemente inaugurato.
Abbiamo chiesto alle compagnie teatrali del territorio di misurarsi con un complesso architettonico e con la sua storia, fatta di lavoro e della memoria che ancora si conserva di quegli anni e della produzione che prendeva vita in quel luogo. Oggi, una rassegna teatrale manda in scena la memoria della comunità di San Cesario.
La rassegna “Distillerie in scena”si inserisce perfettamente nel progetto di rigenerazione urbana: questo luogo così caro alla nostra comunità è stato recuperato e valorizzato attraverso il coinvolgimento della cittadinanza e del territorio circostante e adesso si prepara a diventare un laboratorio in cui memoria e sperimentazione culturale vengono distillate. Qui- questo perlomeno è il nostro auspicio- la nostra comunità si racconterà attraverso linguaggi sperimentali, senza però mai rinunciare alla nostra memoria, senza perdere parole antiche e preziose che sono scritte nel paesaggio urbano attorno a noi e che meritano di essere oggi rilette e reinventate.
Le Distillerie De Giorgi, dunque, non rappresentano per noi solo un eccezionale contenitore urbano, ma sono esse stesse contenuto, al centro di una progettazione culturale che intende affermare un concetto di rigenerazione urbana partecipata e destinata a rigenerare soprattutto lo spirito di condivisione di un’intera comunità.”
Dichiarazione dell’assessore alla cultura del Comune di San Cesario Daniela Litti: “Ideata nell’ambito di un ambizioso progetto complessivo di Rigenerazione urbana “Distillerie in scena’ rappresenta una rassegna teatrale unica e originale: il tentativo di un recupero della memoria dei luoghi attraverso l’arte universale del teatro. Tutti gli spettacoli in programma sono inediti, prodotto di un percorso durato mesi che ha visto coinvolti, all’interno di laboratori teatrali gratuiti diretti da cinque compagnie, cittadini grandi e piccoli, residenti e non, divenuti protagonisti attivi del processo stesso di ricerca il cui obiettivo è stato quello di raccogliere un complesso di visioni, volti, di reperti rintracciabili sul territorio e di immagini.”
