venerdì, Marzo 29, 2024
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A Novoli (Le) in scena “U Parrinu”

 Sul palco del Teatro Comunale di Novoli, in provincia di Lecce, lo spettacolo “La mia storia con padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia” di e con Christian Di Domenico 

pino puglisi

Sabato 21 febbraio (ore 21) con lo spettacolo “U Parrinu – la mia storia con padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia” di e conChristian Di Domenico prosegue la seconda edizione della stagione del Teatro Comunale di Novoli, in provincia di Lecce, promossa da Comune di Novoli, Fondazione Fòcara, Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con Factory Compagnia Transadriatica e il sostegno di Società Agricola Calcara e Cantine de Falco.

Il monologo, realizzato in collaborazione con l’associazione Libera, che gira teatri, chiese, piazze e scuole di tutta Italia dal 2013, è una storia semplice, narrazione di un attore solo con un po’ di musica. Un ricordo sfumato di Padre Pino Puglisi, che si snoda tra fatti di cronaca, politica e lotta sin da quella prima giornata di mare coi bambini “du parrinu” strano coi calzoni. L’obiettivo è quello di raccontare questa storia a più persone possibile, raggiungendo soprattutto i ragazzi, nelle scuole, negli oratori, nelle associazioni che operano nel sociale. Capita spesso di rimanere stupiti quando dicono che i grandi uomini, andavano in un posto da mortali come il mare, da corpi di peccatori buttati al sole. D’estate magari, in Sicilia, dentro quel caldo d’inferno. È che uno non se l’immagina proprio. Ma il futuro parrinu di Brancaccio, a Palermo, assassinato dalla mafia nel settembre 1993 davanti casa con un colpo di pistola alla nuca, al mare ci andava eccome. Perché era “nu parrinu” strano. Anticonformista. Che metteva i calzoni. E ci andava con i ragazzini delle periferie perché, almeno una volta, giocassero lontano dalle strade. Ecco, la storia di Christian Di Domenico inizia proprio al mare, su una scogliera, precisamente. Da piccolo l’attore fa esperienza dell’onore dei mafiosi, obbligati sin da bambini a non chiedere mai scusa a nessuno. Ma il ragazzo impara anche l’onore del perdono, che don Puglisi porterà a San Gaetano di Brancaccio, quartiere con la più alta concentrazione mafiosa dell’intera Sicilia, e che manterrà sempre fino a quel giorno di metà settembre 1993. Qualche anno dopo Di Domenico ritorna su quella scogliera. E inizia da lì, dal suo ricordo, a raccontarci di Pino, dell’amico di famiglia, dell’uomo di chiesa, del maestro di scuola. Che aveva imparato a perdonare, in punto di morte, la violenza di chi ne era incapace e già gli puntava la pistola alla nuca. Ed era sicuro che il perdono, con l’esempio e il racconto, potesse essere insegnato.
<Ho conosciuto don Puglisi quando ero piccolo; veniva a trascorrere alcuni giorni di vacanza con la mia famiglia>, sottolinea Christian Di Domenico. <Era strano avere un prete in casa; si dicevano le preghiere a tavola e certe cose, in sua presenza, era difficile anche solo pensarle. I suoi occhi brillavano di una luce speciale che non so spiegare. Il 15 settembre 1993, giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, un colpo di pistola alla nuca ha spento quella luce e ha segnato un pezzo di storia della Chiesa e della società civile in Italia. Fu eliminato perché, togliendo i bambini alla strada, li sottraeva al reclutamento della mafia. Ma se Don Pino fu giudicato dai boss di Cosa Nostra un fastidioso intralcio di cui liberarsi alla svelta, il suo assassinio fu soltanto il mostruoso epilogo di una lunga catena d’incomprensioni, inadempienze e silenzi da parte di tutti>, continua l’attore e regista. <Il 25 maggio 2013 si è celebrata la Beatificazione di Padre Puglisi. Porto sempre con me l’immagine di Padre Puglisi, è nelle mie preghiere. Oggi sento il bisogno di raccontare la sua storia, intrecciandola con episodi salienti della mia biografia, in cui don Pino è presente anche quando è lontano, perché credo che possa aiutare le nuove generazioni a recepire quei valori di cui ogni sua azione compiuta era portatrice: Fede, Coraggio e, soprattutto, capacità di Perdonare>.
Christian Di Domenico, attore e pedagogo abilitato allo sviluppo e all’ insegnamento della metodologia teatrale acquisita dal maestro russo Jurij Alschitz dalla European Association For Theatre Culture. Diplomato presso la Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, e presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 1997 al 1999 ha frequentato la Scuola dopo il Teatro, diretta da Jurij Alschitz, corso triennale di perfezionamento rivolto ad attori e registi professionisti, al termine del quale rimane al fianco di Alschitz in qualità di pedagogo. Ha lavorato in qualità di attore in teatro con Gianpiero Borgia, Alessio Bergamo, Simona Gonella, Massimo Navone,Jerzy Sthur, Giorgio Marini, Gabriele Vacis, Elio De Capitani, Marco Baliani, Carlo Bruni, Sonia Antinori, Mariano Dammacco, Michele Sinisi. Al cinema ha lavorato con Giuseppe Bertolucci, Antonio Albanese e Giuseppe Battiston. Attualmente è direttore didattico dell’Accademia Teatrale ITACA (International Theatre Academy for Adriatic, www.itaca-academy.org) che ha sede in Puglia.
Il Teatro Comunale di Novoli è sempre più percepito come il centro della comunità di tutto il Nord Salento, luogo di incontri, arrivi, partenze e residenze artistiche. La stagione ospiterà, infatti, oltre agli spettacoli delle compagnie pugliesi e nazionali, anche alcuni artisti che hanno scelto il piccolo teatro per ultimare i propri allestimenti trascorrendo nella piccola cittadina diversi giorni di lavoro. È il caso, dopo Oltremundo della compagnia La Fabbrica dei Gesti per la regia di Marcelo Bulgarelli (andato in scena il 13 e 14 febbraio), di Fabrizio Saccomanno con “Gramsci, Antonio Detto Nino”, spettacolo scritto a quattro mani con Francesco Niccolini sulla vita più che sulle opere del grande intellettuale italiano (17 e 18 aprile); Principio Attivo Teatro che debutterà (8 e 9 maggio) con la nuova “Opera nazionale combattenti”, scritta da Valentina Diana attraverso le pagine incompiute dell’ultimo atto de “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello.
Tra le opere in programma anche “Arsenico e vecchi merletti” della compagnia Corte dei miracoli di Maglie, diretta da Fabrizio Saccomanno (sabato 7 marzo); “Lo splendore dei supplizi”, spettacolo che ha riscosso in tutta Italia ottimi consensi di critica e pubblico, ispirato al genio di Foucault, che vede in scena il premio Ubu Licia Lanera della compagnia Fibre Parallele (sabato 14 marzo); “Amore e psiche” con Daria Paoletta che ripercorre le origini di questo mito e a conoscere uno a uno ogni singolo personaggio in quel suo modo poliedrico e poliglotta di raccontarceli quasi fossero veri (sabato 11 aprile). Due gli appuntamenti della rassegna “Teatro per diletto”: “Antigone il potere dei legami”, della compagnia Macaria per la regia di Marco Antonio Romano (venerdì 24 aprile) e “La nuova commedia a sorpresa” della storica compagnia Mario Teni (domenica 24 maggio). La stagione teatrale si completa con la rassegna domenicale “Ci vuole un fiore – a teatro con mamma e papà”, giunta alla terza edizione, e la rassegna per le scuole “La scena dei ragazzi”.

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