La decisione della Commissione Europea di abbattere gli ulivi disseccati, da sola, non serve a risolvere la problematica nata dalla propagazione della xylella fastidiosa.
Il problema a monte è un altro, ovvero l’insetto che funge da vettore alla malattia stessa.
Si possono eliminare tutte le piante del Salento, ma se non vengono presi provvedimenti alla base, il rischio è quello di effettuare pulizie a vuoto.
La Regione Puglia dovrebbe stanziare risorse immediate da destinare alla lotta integrata del vettore, impedendo così il diffondersi dell’infezione.
Ci sarebbero, in sostanza, due azioni principali da attuare per rallentare lo sviluppo della Xylella: da un lato controllare l’insetto, dall’altro intercettare coltivazioni più tolleranti e resistenti all’azione del batterio. Solo in tal modo il Salento potrà recuperare lo status originario del proprio paesaggio, la Regione deve intervenire con fondi seguendo questo filo logico.
Bisogna impedire al batterio di girare indisturbato per le colture salentine o, quanto meno, fare sì che le sue soste vengano meglio sopportate dalle piante che, qualora venissero eliminate, genererebbero danni all’economia salentina, oltretutto massimizzati dal forte allarmismo. Tutto ciò, indubbiamente, a discapito dell’immagine del Salento e del “Made in Italy”.
Nei prossimi giorni abbiamo in programma di incontrare gli agricoltori mettendo in atto una serie di linee guida nelle quali si illustreranno il tipo di investimenti che necessitano.
In questo momento è necessario fare fronte comune e non limitarsi a stare a guardare, ecco perché, ripeto, è necessario che la Regione intervenga non solo dal punto di vista scientifico, ma anche da quello economico, destinando urgentemente risorse da finalizzare agli interventi proposti.
Fabio Ingrosso
Presidente Copagri
