venerdì, Aprile 19, 2024

VINO

IL TESTO UNICO ANCORA IN ATTESA DEI DECRETI ATTUATIVI

In vista del Vinitaly, il M5S chiede al ministro Martina di velocizzare l’emanazione delle normative per rendere concreto il Testo Unico. Richiesto, inoltre, un intervento decisivo sui fondi comunitari per la promozione del vino all’estero ancora bloccati

Mentre in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati continuano le audizioni dei rappresentanti di categoria sul Testo Unico del Vino, il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina stenta ad emanare i decreti attuativi previsti dalla legge n. 238 del 12 dicembre scorso. All’approvazione del Parlamento, infatti, non sono seguite le necessarie iniziative normative del Governo in modo tale da rendere operative le misure utili al comparto, non arrecando ulteriori disagi e ritardi ai produttori della filiera.

Anche in vista del Vinitaly (in programma a Verona dal 9 al 12 aprile, ndr) – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio sarebbe il caso di dare un segnale forte al settore anziché ridursi ai soliti spot e passerelle. Ci sono ancora molti nodi da sciogliere, proprio in riferimento ai decreti mancanti: dalla semplificazione degli oneri burocratici al perfezionamento dei registri telematici su cui i principali problemi ad oggi ricadono sui piccoli produttori. Per queste ragioni prosegue L’Abbate (M5S)è opportuno che il Ministero delle Politiche Agricole accolga al più presto i rappresentanti della filiera per ascoltare le loro ragioni alla vigilia dell’importantissima fiera e della nuova campagna vitivinicola”.

Non mancano le polemiche, infine, sulla mancata assegnazione delle risorse comunitarie. “Un altro problema segnalato dalle associazioni in audizione è il caso dell’Ocm Vino, con i fondi Ue per la promozione ancora bloccatispiega Giuseppe L’Abbate (M5S)Siamo già intervenuti da tempo con diversi atti parlamentari su cui ancora non abbiamo registrato un intervento risolutivo da parte del ministro Martina. Un immobilismo che rischia di rendere sempre più incolmabile il gap tra gli imprenditori italiani e quelli di altri Paesi europei che nel frattempo hanno già avviato la promozione del proprio vino”.

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