TURISMO, SEGNALI INEQUIVOCABILI DI CRESCITA SUL TERRITORIO NERETINO
Cresce vistosamente il numero di turisti che scelgono la città di Nardò e il suo territorio, si allunga la stagione turistica (ormai compresa tra aprile e ottobre), quattro visitatori stranieri su dieci sono francesi. Queste le indicazioni chiare che emergono dal consueto report autunnale dell’ufficio di Informazione e Accoglienza turistica di piazza Salandra, che traccia un bilancio in numeri della stagione tradizionalmente dedicata ai viaggi e alle vacanze.
Il periodo considerato è quello compreso tra il 1° gennaio e il 10 ottobre 2017 e la “platea” è quella delle migliaia di visitatori che hanno interpellato lo Iat per ogni tipo di richiesta o informazione, puntualmente rilevati e “schedati” dagli operatori dell’ufficio. Cifre che ovviamente non hanno un valore assoluto ed esaustivo delle presenze turistiche in città, ma sono un indicatore importantissimo delle tendenze e dello stato di salute del turismo neretino. Il dato più significativo è l’aumento del 35% delle presenze complessive nel periodo considerato rispetto allo stesso periodo del 2016, che porta a una nuova quantificazione del rapporto tra totale delle presenze provenienti dall’Italia (64%) e totale delle presenze provenienti dall’estero (36%). L’altro fatto molto rilevante è l’allungamento della stagione turistica che è stata inaugurata, di fatto, ad aprile e maggio con la Pasqua e i “ponti” e che è arrivata alla prima decade di ottobre. In aprile, maggio, settembre e ottobre, il numero delle presenze è stato all’incirca tre volte superiore al dato dello scorso anno, a giugno è rimasto pressoché invariato, mentre a luglio e agosto è addirittura raddoppiato. Per quanto riguarda la provenienza dei turisti, quelli italiani arrivano soprattutto da Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Veneto, mentre quelli stranieri da Francia (addirittura il 40%), Germania (16%) e Belgio (8%). In bassa e media stagione prevalgono i turisti stranieri e i gruppi organizzati italiani, in alta stagione c’è una leggera prevalenza di turisti italiani. Sia per gli arrivi italiani che per quelli stranieri emerge il collegamento strettissimo con i voli diretti all’aeroporto di Brindisi, soprattutto low-cost. Altro dato sintomatico è che solo il 32% delle presenze turistiche alloggia in strutture ricettive della città (il restante 68% ha una sistemazione a Lecce, Gallipoli e dintorni, Porto Cesareo o in piccoli comuni dell’entroterra del Salento).