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TORNA A LECCE BARBONI PER UN GIORNO DI IPPOLITO CHIARELLO

TORNA A LECCE BARBONI PER UN GIORNO DI IPPOLITO CHIARELLO

Ridare l’arte alla gente, al pubblico. Restituire il contatto diretto, il coinvolgimento al di là delle confezioni. Torna a Lecce Barboni per un Giorno – progetto artistico diretto da Ippolito Chiarello, curato con Marcella Buttazzo, Mariliana Bergamo e Francesca D’Ippolito, organizzato in collaborazione con Ammirato Culture House, Fondazione Musagetes, con il patrocinio del Comune di Lecce  – che il prossimo sabato 17 dicembre, a partire dalle 19, attraverserà la città di Lecce. Dopo l’esperienza in Canada nella città di Vancouver, dove Chiarello ha portato il barbonaggio teatrale nell’ambito del progetto TDB (To be Determinate), l’attore e regista salentino lancia l’invito a tutti gli artisti: attori, danzatori, musicisti, scrittori, pittori, scultori, performer, invitati a condividere un atto simbolico di testimonianza e riflessione, per una notte tutti si esibiranno con la stessa modalità: Il barbonaggio teatrale

Tema di questa sesta edizione è “Identità e lavoro” due argomenti oggetto del Weekend della Cultura, promosso dalla Regione Puglia e che saranno, nel corso della giornata del 17, spunto di riflessione riflessione sui concetti di identità artistica e rapporto con i territori e lavoro come necessità quotidiana degli operatori dello spettacolo dal vivo, un’occasione per interrogarsi sulle pratiche artistiche diffuse in Italia e per indagare trasversalmente il vasto mondo delle performing arts, contaminando generi, linguaggi, mezzi espressivi e visioni, convinti che solo da una “buona pratica” di scambio possa scaturire un pensiero innovativo.

L’invito chiama a raccolta tutti gli artisti e recita così: “Prendi i tuoi spettacoli/crea la tua opera, scegli dei pezzi che durino alcuni minuti, proponi una modalità per iniziare a esibirti. Stabilisci un prezzo per ogni pezzo o azione, fai un listino, noi ti diamo un palchetto 40x40x40 e un luogo dove barboneggiare nel centro storico di Lecce. Ti offriamo anche un alloggio e una cena barbona e tanti colleghi da incontrare e con cui confrontarsi”.  Una giornata ricca di appuntamenti che prenderanno il via alle 19 presso Ammirato Culture House con un’assemblea aperta con artisti, operatori e pubblico per discutere sul tema di questa edizione, a cui seguirà la cena-incontro con gli artisti. Alle 21.30 con una parata si raggiungerà Piazza Sant’Oronzo dove, nelle strade e piazze limitrofe, avrà luogo il barbonaggio teatrale e le esibizioni. Gli spettacoli proseguiranno fino a mezzanotte e si concluderanno con un raduno finale in piazza.

Si può partecipare all’iniziativa in diversi modi: come artista-barbone (attori, danzatori, musicisti, scrittori, pittori, scultori, artisti visivi, ecc); ospitando un artista-barbone o collaborare volontariamente come aiutante-barbone nell’organizzazione. Gli interessati possono scrivere a nascaquantestorie@ippolitochiarello.it o telefonare allo 327.7357690

Il barbonaggio teatrale collettivo è una modalità di proposta artistica indipendente “dal basso”, nato dall’esperienza dell’attore Ippolito Chiarello attraverso un’azione semplice già compiuta in passato, non del tutto originale ma ancora necessaria: offrire al pubblico della strada brani di uno spettacolo, venduti “al dettaglio”, su un palchetto di legno. «Un progetto artistico e di vita, un atto d’amore verso il pubblico, un atto politico» che l’attore salentino porta avanti insieme a Francesca D’Ippolito, organizzatrice teatrale e compagna di viaggio che ha seguito l’evolversi di questo movimento.

Nato dal disagio e da un moto di rifiuto per un sistema teatrale chiuso in se stesso, spesso autoreferenziale e legato a logiche di mercato, il Barbonaggio Teatrale è un modo per ripensare il teatro nei suoi processi di scrittura, produzione e distribuzione. Un’esperienza che si è ramificata e arricchita nel tempo, moltiplicandosi con articolazioni inaspettate, una maniera per uscire dai luoghi deputati della cultura e ritornare alle origini di un’arte pubblica e politica, con un diretto contatto col pubblico, ripartendo dalla strada, dalla piazza, dall’idea di agorà. Una modalità oggi riconosciuta anche dalla critica (segnalazione al premio Rete Critica e al Premio UBU nel 2014) e che, dopo 250 città in Italia, tappe a Barcellona, Madrid, Parigi, Londra e Berlino, passando dal palco dei Negramaro, è approdata in Canada nell’autunno 2016.

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