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Spazio Murat di Bari la mostra Trame

TRAME Realtà arte cinema invenzione

con John Akomfrah, The Atlas Group, Yto Barrada, Rossella Biscotti, Ho Tzu Nyen, João Penalva, Thomas Sauvin e Wu Tsang a cura di Francesca Girelli e Davide Quadrio.

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Il nascente polo per l’arte e la cultura contemporanea di Bari, fortemente voluto dal Comune e diretto da Massimo Torrigiani, inizia ufficialmente le sue attività espositive. Dal 9 dicembre al 5 febbraio lo Spazio Murat in Piazza del Ferrarese a Bari ospiterà la mostra “Trame. Realtà, arte, cinema, invenzione“, a cura di Francesca Girelli e Davide Quadrio, dedicata al lavoro di otto artisti tra i più seguiti della scena internazionale John Akomfrah, The Atlas Group, Yto Barrada, Rossella Biscotti, Ho Tzu Nyen, João Penalva, Thomas Sauvin e Wu Tsang.

Il polo si propone di esplorare i diversi linguaggi delle arti visive, performative e musicali, la cultura del progetto e le loro relazioni con altri ambiti di ricerca, umanistica e scientifica, attraverso attività espositive, sceniche, didattiche, ludiche, di intrattenimento e di produzione culturale. Con particolare, ma non esclusiva attenzione ai rapporti tra locale e globale, tra arte, design e territorio; e con lo sguardo rivolto alla cultura di Bari e della Puglia dal dopoguerra a oggi nella più ampia geografia culturale dell’Europa e del Mediterraneo. Le sue attività si svolgeranno principalmente nello Spazio Murat fino alla ristrutturazione, ora in corso, del Teatro Margherita e quella imminente dell’ex Mercato del pesce. Il progetto del polo ha tuttavia anche la funzione di contribuire alla diffusione dell’arte e della cultura contemporanea a Bari, autonomamente o in collaborazione con altre realtà e istituzioni del territorio, nazionali e internazionali.

Nata da un progetto curato da Francesca Girelli e Davide Quadrio per il centro d’arte contemporanea OCAT di Shanghai, Trame esplora (in una edizione nuova, ripensata per Bari su commissione di Torrigiani, e arricchita dalla partecipazione di The Atlas Group, Rossella Biscotti e Wu Tsang) i territori di confine, formali e morali, tra verità e finzione. Come nascono i miti, la Storia, quello in cui crediamo? Trame è una mostra che confonde episodi storici e scenari artefatti, vicende individuali e collettive, trasformando documenti originali in racconti di finzione. E storie inventate in evidenze certe. “Gli artisti che abbiamo scelto per questa mostra – dicono Girelli e Quadrio – smascherano proprio le strategie con le quali il potere, o i poteri, manipolano la storia per imporne letture faziose. In questo senso e con l’aiuto di strumenti quali la percezione sensoriale, l’empatia, il ritratto psicologico e l’impatto estetico, imbracciano pratiche revisioniste che riportano a galla vicende volontariamente o inconsapevolmente escluse dalle storiografie ufficiali. Le narrazioni al centro delle loro opere sono fili coscienziosamente estratti dai tessuti più complessi di cui si compongono le memorie collettive”. Dal Portogallo al Libano, dal Marocco all’Italia, alla Cina, gli artisti smontano e rimontano fatti, noti o segreti, per suggerirne letture nuove e per condurci altrove, dove verità e finzione si confondono. Dove il tempo è sospeso. Come nei miti. Spina dorsale della mostra è il cinema, anche documentario: un dispositivo sempre più utilizzato dagli artisti per colmare i vuoti e le fratture che ci separano dalle costruzioni mitologiche, dai segreti della loro durata. Uno strumento per mettere in luce – in maniera fluida, tempestiva e reversibile – che solo la condivisione consapevole di esperienze e immaginari può produrre quel gioco di specchi, creativo ed emotivo, che dà terreno e senso alle nostre vite insieme.

“È l’opera a dettare il tempo di fruizione e percezione dello spettatore – aggiungono Francesca Girelli e Davide Quadrio -. La visione integrale di un’opera-film ci permette di accettare le condizioni dell’artista, suggerendoci di rispettare la durata prevista per l’efficace comunicazione e comprensione di un argomento, di un’idea, di un sentimento, di un messaggio. Trame è una riflessione concettuale e sensoriale sul tempo e le sue molteplici forme e declinazioni. Con le loro opere gli artisti aprono le porte su un mondo in cui il passato è sempre in mutamento, e il futuro è un insieme di congetture in via di definizione. Il presente, dove queste due dimensioni s’incontrano, esiste in tempo reale attraverso la percezione dello spettatore che si sincronizza con le linee del tempo create dal montaggio cinematografico. Il presente viene a coincidere con la narrazione che scorre davanti ai nostri occhi, un istante dopo l’altro”.

Grazie al sostegno di Poste Italiane, la mostra godrà di un ricco programma di visite guidate e di un programma di incontri pubblici con artisti, critici e curatori, tesi a rendere quanto più ampia possibile la partecipazione della cittadinanza, di persone di ogni età e provenienza, all’arte e alla cultura contemporanea. Trame: Realtà arte cinema invenzione è stata realizzata in collaborazione con l’OCAT – Contemporary Art Teminal, Shanghai, e con Arthub, la piattaforma dedicata alla produzione, cura e promozione dell’arte asiatica e in Asia guidata da Davide Quadrio, co-curatore della mostra. Il coordinamento e la produzione della mostra sono a cura di DOC Servizi – Filiale di Bari.

BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI JOHN AKOMFRAH Nato ad Accra, in Ghana, nel 1957, John Akomfrah vive a Londra. Scrittore, regista e docente, il suo lavoro è tra i più noti nell’ambito dell’arte contemporanea britannica. Dopo aver partecipato alle attività del Black Audio Film Collective, dal 1998 lavora principalmente con produzioni cinematografiche e televisive indipendenti come Smoking Dogs Films e Creation Rebel Films. Il suo lavoro è stato esposto da istituzioni e musei come Documenta 11 (Kassel); centro culturale De Balie (Amsterdam); Centre Pompidou (Parigi); Tate Britain, Serpentine Gallery e Whitechapel Art Gallery (Londra); MoMA (New York). I suoi film sono stati presentati in festival internazionali come quelli di Cannes, Toronto e il Sundance. Il suo lavoro è rappresentato da Lisson Gallery (Londra, Milano, New York). THE ATLAS GROUP L’artista Walid Raad ha fondato il collettivo fittizio The Atlas Group (Il Gruppo Atlante) nel 1999 a Beirut, in Libano, suo Paese natale. Nato nel 1967 e residente a New York, Raad è professore associato alla Cooper Union School of Art di New York e membro della Arab Image Foundation. Interrogandosi sulla rappresentazione di eventi traumatici di dimensione storica e collettiva, e sul ruolo della fotografia come testimone di violenza, i suoi video, fotografici e letterari, esplorano la storia contemporanea del Libano, CON IL CONTRIBUTO DI ORGANIZZATO DA particolare attenzione alle guerre civili che l’hanno coinvolto e sconvolto tra il 1975 e il 1991. Vincitore del Deutsche Börse Photography Prize, dell’Alpert Award for Visual Arts e dell’Hasselblad Prize, Walid Raad ha esposto a Documenta 11, alla Biennale di Venezia, alla Whitney Biennial di New York e all’Ayloul Festival di Beirut, oltre che in numerosi musei in Nord America, Europa e Medio Oriente. Il suo lavoro è rappresentato dalla Paula Cooper Gallery (New York) e Sfeir-Semler Gallery (Amburgo, Beirut). YTO BARRADA Artista franco-algerina nata nel 1971 a Parigi, dove oggi vive, Barrada ha studiato storia e scienze politiche alla Sorbona prima di specializzarsi in fotografia a New York. Il suo lavoro – fotografie, film, sculture, stampe e installazioni – è stato esposto alla Tate Modern di Londra, al MoMA di New York, alla Renaissance Society di Chicago, al Witte de With di Rotterdam, alla Haus Der Kunst di Monaco, al Guggenheim di Berlino, al Centre Pompidou di Parigi, al Walker Art Center di Minneapolis, alla Whitechapel Gallery di Londra, e alle Biennali di Venezia 2007 e 2011. Nominata artista dell’anno dalla Deutsche Bank nel 2011, nel 2013-14 si è aggiudicata la Robert Gardner Fellowship in Photography (Peabody Museum, Harvard University) e, nel 2015, l’Abraaj Group Art Prize. Ha pubblicato diversi libri e una monografia, edita da JRP Ringier nel 2013. Il suo lavoro è rappresentato dalle gallerie Pace (Hong Kong, Londra, Palo Alto, Parigi, Pechino), Polaris (Parigi) e Sfeir-Semler (Amburgo, Beirut).
ROSSELLA BISCOTTI Nata a Molfetta (Bari) nel 1978, Rossella Biscotti vive a Bruxelles. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 2002, ha preso parte a importanti mostre internazionali, quali la Biennale di Venezia, la Biennale di Istanbul, Documenta 13 e Manifesta 9. Ha esposto in mostre personali al Museion di Bolzano, alla Haus Lange/Haus Esters a Krefeld (Germania), al Wiels di Bruxelles, allo Sculpture Center di New York, alla Secession di Vienna, e al CAC di Vilnius. Tra le mostre collettive: ICA di Londra, il MAXXI di Roma e il Museu Serralves di Porto. Biscotti ha ricevuto riconoscimenti tra cui il Premio Italia al MAXXI e il Mies van der Rohe Stipendium a Krefeld (Germania). Il suo lavoro è rappresentato dalle gallerie Mor Charpentier (Parigi), Prometeo (Milano) e Wilfried Lentz (Rotterdam).
HO TZU NYEN Nato nel 1976 a Singapore, dove vive, Ho Tzu Nyen si forma al Victorian College of the Arts della University di Melbourne (Australia) e si specializza in Southeast Asian Studies alla National University di Singapore. Ha esposto in mostre personali alla Substation Gallery di Singapore, al Contemporary Art Centre of South Australia, all’Artspace di Sydney, al Mori Art Museum di Tokyo. Ha rappresentato Singapore alla 54° Biennale di Venezia. Ha partecipato a numerosi film festival internazionali tra cui Cannes e Sundance e partecipato a mostre collettive alla Biennale di Singapore, al Contemporary Centre of Art di Glasgow, al ZKM Centre for Art and Media di Karlsruhe, all’Asia Pacific Triennal di Brisbane, alla Tate Modern di Londra, alla Haus der Kulturen der Welt di Berlino, al Witte de With di Rotterdam. Il suo lavoro è rappresentato da Michael Janssen Gallery (Berlino).
JOÃO PENALVA Nato a Lisbona nel 1949, vive a Londra. Ballerino nelle compagnie di Pina Bausch e Gerhard Bohner, ha intrapreso il lavoro di artista come seconda attività. Le sue opere sono state esposte alla São Paulo Biennale, alla Biennale di Venezia, alla Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen K21 di Düsseldorf, al National Museum of Contemporary Art di Seoul, alla Haus der Kunst di Monaco, alla Hayward Gallery di Londra, al Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean di Lussemburgo, al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid. Il suo lavoro è rappresentato dalle gallerie Thomas Schulte (Berlino) e Simon Lee (Hong Kong, Londra, New York). THOMAS SAUVIN Collezionista di fotografie e photo-editor francese residente a Pechino, Sauvin ha precedentemente esposto Beijing Silvermine, l’opera che presentiamo qui a Bari, alla galleria Paris-Beijing di Bruxelles, al Festival Images di Vevey (Svizzera), al Chicago Museum of Contemporary Photography, al 4A Centre for Contemporary Asian Art di Sydney e al Lianzhou Foto Festival, dove gli è stato assegnato il New Photography Award of the Year 2013. Silvermine, un’edizione limitata di album di fotografie provenienti dal suo archivio, è stato selezionato tra i finalisti del Paris Photo Aperture Foundation First Photobook Award 2013. Collabora dal 2006 all’Archive of Modern Conflict di Londra.
WU TSANG Artista, attivista, performer e regista americana nata a Worchester (MA) nel 1982, vive a Los Angeles. Ha esposto in musei e film festival internazionali tra cui la Documentary Fortnight del MoMA, la Tate Modern di Londra, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Whitney Museum e il New Museum di New York, l’Hammer Museum e il MoCA di Los Angeles, la Biennale di Gwangiu in Corea del Sud, la Liverpool Biennial e la Whitney Biennial di New York. Si è aggiudicata il Rockefeller Bellagio Creative Arts Fellow nel 2014 e la Creative Capital Fellow nel 2015. Il suo cortometraggio You’re Dead to Me ha debuttato sulla televisione del PBS (servizio pubblico statunitense) e ha ricevuto nel 2014 l’Imagen Award come miglior cortometraggio. Il suo lavoro è rappresentato dalle gallerie Clifton Benevento (New York) e Isabella Bortolozzi (Berlino).
BIOGRAFIE DEI CURATORI DAVIDE QUADRIO Tra il 1998 e il 2010, ha fondato e diretto il BizArt Center, primo laboratorio artistico-creativo non-profit di Shanghai, dove vive dal 1991. Nel 2007 ha creato Arthub Asia, piattaforma dedicata alla produzione, cura e promozione dell’arte asiatica e in Asia. Nell’ambito di queste esperienze ha realizzato mostre, progetti didattici e di scambio culturale, incentivando le relazioni tra istituzioni di tutto il mondo. È stato direttore artistico dello spazio espositivo Bund18 dal 2005-08, e ha curato l’edizione cinese della mostra dedicata dal Victoria & Albert Museum alla stilista Vivienne Westwood e di quella itinerante di Droog Design (a Shanghai, Shenzen e Pechino). Per la Biennale di Shanghai, ha curato la personale di Olivo Barbieri nel 2006 e coordinato il progetto City Pavilions nel 2012. Tra le sue iniziative più recenti, la cura della mostra Around Ai Weiwei a Camera – Centro italiano per la Fotografia, Torino; la doppia personale di Zhang Enli e Christopher Doyle al Museo Aurora di Shanghai (curata con Shaway Yeh); la personale dell’artista Qiu Zhijie alla Fondazione Querini Stampalia per la Biennale di Venezia 2013; la personale di Yang Fudong per il Toronto Film Festival 2013 (curata con Noah Cowan); la mostra di Jompet alla Fondazione Gervatusi di Venezia per la Biennale 2011. Negli anni, ha commissionato e prodotto lavori con, tra gli altri, Surasi Kusolwong, Michael Lin, Liu Jianhua, Christian Marclay, Paola Pivi, Qiu Zhijie, Francesco Vezzoli, Adrian Wong e Shane Aspegren, Wu Tsang, Yin Xiuzhen, e Zhang Peili. È caporedattore di Kaleidoscope Asia, docente all’Institute of Visual Arts di Shanghai, ed è stato curatore dell’Aurora Museum di Shanghai dal 2013-16.
FRANCESCA GIRELLI Curatrice e critica attiva a Londra e Shanghai, dal 2012 lavora come ricercatrice e curatrice per Arthub Asia, ed è editrice associata per la rivista d’arte Kaleidoscope Asia. Dal 2013 co-cura insieme all’artista Heba Amin Default, un programma di ricerca e residenza a cadenza biennale organizzato da Ramdom (Lecce). Da Novembre 2016, lavora presso l’Asian Department del Victoria and Albert Museum di Londra per coordinare lo sviluppo di un innovativo progetto digitale, dedicato alla promozione dell’analisi transculturale dell’iconografia Orientale e Occidentale.
IL DIRETTORE ARTISTICO DEL NASCENTE POLO PER L’ARTE E LA CULTURA CONTEMPORANEA DELLA CITTÀ DI BARI MASSIMO TORRIGIANI Membro del nuovo comitato curatoriale del Teatro dell’Arte della Triennale di Milano, dal 2014 al 2016 ha diretto il comitato scientifico del PAC, centro per l’arte contemporanea del Comune di Milano. Per il PAC ha commissionato mostre come Armin Like: L’apparenza di ciò che non si vede; Cuba: Tatuare la storia; Un delitto quasi perfetto: Arte ed estetica del crimine; Super Superstudio: Arte e architettura radicale; Glitch: Interferenze tra arte e cinema in Italia; e curato, insieme a Davide Quadrio, Jing Shen: L’atto della pittura nella Cina contemporanea. Dal 2014 è direttore creativo di Art in the City Shanghai, un festival dedicato alla nuova scena creativa in Cina, ed è direttore artistico di Capo d’Arte, una serie di mostre annuali a Gagliano del Capo (Lecce), dove ha organizzato personali di Shilpa Gupta, Soundwalk Collective e Yang Fudong. Dal 2009 co-dirige, con Selva Barni e Francesco Zanot, le attività di Fantom, un progetto dedicato a fotografia e suono che sviluppa, tra le altre cose, il programma della galleria milanese Viasaterna. Nel 2016 ha cocurato la mostra Ho visto un re nell’Appartamento del Principe di Palazzo Reale a Milano. Dal 2010-12 è stato direttore della fiera d’arte contemporanea di Shanghai. Vive a Milano, dove ha sede Boiler Corporation, l’agenzia creativa che ha co-fondato per pubblicare la rivista internazionale d’arte Boiler (2001-05).
INFORMAZIONI Spazio Murat Piazza del Ferrarese, Bari www.spaziomurat.it Orari di apertura: Dal Martedì al Sabato 11:00 – 20:30 Domenica 11:00 – 13:30 / 16:00 – 20:30 Lunedì Chiuso Festività Aperto il 24, 26, 31 Dicembre 2016
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