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“POLITICA E/È – LA POLITICA CHE MORDE LA TERRA”: NUOVO APPUNTAMENTO GIOVEDÌ 8 MARZO

Nuovo appuntamento con “Politica e/è – La politica che morde la terra” il Seminario permanente di Storia delle dottrine politiche, Sezione Polejus, dell’Università del Salento, a cura di Marisa Forcina ed Elena Laurenzi (entrambe docenti di Storia delle dottrine politiche).

Politica e/è desiderio

giovedì 8 marzo 2018, Aula Ferrari, Palazzo Codacci Pisanelli, ore 9

Introduzioni di:

Marisa Forcina, Università del Salento

Maria Mancarella, Centro Studi Osservatorio Donna

Eleonora Pontrelli, Coordinamento Universitario Link-Lecce

Relazioni di:

Chiara Zamboni, Università degli studi di Verona: Il desiderio di politica è una valigia leggera;

Alessandro Arienzo, Università degli studi di Napoli “Federico II”: “A perpetual and restless desire of power” contro il desiderio sovrano;

Se il senso comune e la psicologia hanno pensato il desiderio come il tratto costitutivo dell’umano, teso tra realizzazione e godimento della cosa desiderata, la filosofia e la politica invece, lo hanno quasi sempre allontanato dai propri fondamenti. Dai classici greci a Spinoza, che invitavano a non ridere non piangere non detestare ma solo intelligere; a Hobbes che sosteneva che gli uomini desiderando tutti le medesime cose, a cominciare dagli onori e i riconoscimenti, inevitabilmente per questo confliggono e perciò il desiderio alimenta la paura che gli uni hanno degli altri; tutti i maggiori rappresentanti del pensiero filosofico e politico lo hanno allontanato con circospezione. Ma, tra le opposte tendenze – quella che porta a non desiderare nulla e che si manifesta come astensione del filosofo e del saggio, e quella del potere che si mostra come movimento verso qualcosa al fine di poter averla con sé e goderne, escludendone il possesso agli altri – si pone la nuova lettura delle filosofe femministe: il desiderio non è fallace, ma è intensamente relazionale, apre al mondo e insegna a stare nel mondo allargando gli orizzonti e, come dice Luisa Muraro, “sollevando il cielo”.

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