mercoledì, Maggio 15, 2024
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Pasticciotti e sorrisi, caffè e selfie. Se a comandare è il marketing

Stringe mani, scatta selfie, fa i complimenti a una neomamma, d’obbligo la foto ricordo con il bambino, di rito quella con il ragazzo di colore in stile politically correct e con l’anziana. Con la sciarpa giallorossa, per giunta. E poi le famiglie, tante, con sorrisi dispensati a larghe mani. Mangia un pasticciotto, sorseggia un buon caffè – l’italianità e relativa esaltazione prevede che la sveglia al mattino sia rigorosamente al sapor di caffeina – ascolta chi, esausto, non ce la fa più per le tasse e la mancanza di liquidità.

Poi, ancora, l’attacco a Conte e all’Europa, le critiche alle pentastellate Azzolina e Castelli, il saluto tutto sorrisi con Gigi Mastrangelo, bandiera della pallavolo italiana, e con Cesare Fiorio, indimenticato direttore sportivo della Ferrari.

La politica per il leader della Lega Matteo Salvini – in tour in Puglia con le tappe salentine a Racale, Ugento e Gallipoli nella giornata di ieri – è tutta basata sull’immagine.

Quella dell’uomo rassicurante per il popolo, che ama i bambini e la famiglia, la legalità e lo sport, le tradizioni e il divertimento. Un uomo comune che si occupa della comunità ma che non disdegna il tuffo al mare, la musica, il buon cibo, la compagnia. L’uomo del popolo che al mattino beve caffè come tutti, che contrasta gli sbarchi e ricorda il sacrificio del magistrato Paolo Borsellino trucidato dalla mafia esattamente 28 anni fa.

È il marketing, bellezza, in formato social. A uso e consumo della stampa ma, soprattutto, della gente. Da qui il massiccio ricorso a facebook, il canale più generalista e immediato, talvolta mezzo di informazione e critica, talvolta sfogatoio di disagi mentali e frustrazioni di ogni tipo.

Il contenuto, invece, è basato sul cliché, i punti su cui insistere e persistere sono i soliti. È li che bisogna puntare. È quella la chiave. Il messaggio all’attuale governatore pugliese, in vista dell’appuntamento elettorale di settembre, è semplice, diretto: “Caro Emiliano, rassegnati! La fame di poltrone potrà anche farti alleare coi 5Stelle ma a settembre i pugliesi dopo quindici anni di malgoverno di sinistra ti manderanno a casa”. Un linguaggio immediatamente comprensibile, che la base non fa fatica a recepire. Il filosofo Vendola è lontano anni luce. Pure dallo stile di Emiliano, a dire il vero. Ma questa è un’altra storia.

Nel privato, probabilmente, per Lega e centrodestra da sorridere c’è poco. Si lavora alacremente alle liste che sostengono la candidatura di Raffaele Fitto. Il tempo scorre, la sfida si fa ardua, il caldo accentua la fatica. Salvini ascolta le indicazioni dei suoi e del luogotenente Roberto Marti. Si tratta di bilanciare big e nuovi nomi. Ma anche di tenere sotto controllo le frizioni sotto la cenere tra fittiani ed ex, come gli stessi Marti e Nuccio Altieri.

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