martedì, Maggio 14, 2024
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Nuzzaci replica a Ria

TAGLI SPESE: NUZZACI REPLICA A RIA 

Il vicepresidente del consiglio comunale di Lecce, Marco Nuzzaci, replica al consigliere Lorenzo Ria: “Inutili bacchettate da primo della classe. In consiglio provvedimenti meno mediatici e più utili. E la sua pensione da parlamentare?”. 
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“Più un’uscita mediatica che un’effettiva proposta di cambiamento”.
Il vicepresidente del consiglio comunale di Lecce, Marco Nuzzaci, definisce in questo modo la proposta di tagli presentata dal consigliere Lorenzo Ria.
“Oggi Ria pretende di rivestire in consiglio il ruolo di “professore” pronto a bacchettare sulle mani chi si comporta male.
Ci dice che è necessario eliminare la corresponsione del gettone di presenza per la partecipazione sia alla Conferenza dei Capigruppo e alla Conferenza dei Presidenti  di Commissione, che alle riunioni della Presidenza del Consiglio. (Di concerto con la Presidente del consiglio Paola Povero, avevamo già stabilito e attuato questa rinuncia).
Fermo restando che le commissioni sono disciplinate da una legge nazionale – ma questo Ria forse non lo sa – ci chiediamo per quale ragione il consigliere Pd si sia sempre negato rispetto alla richiesta di collaborazione avanzata a lui dalla Commissione Statuto proprio sul funzionamento delle commissioni, per poi elaborare in solitudine una “più clamorosa che funzionale” uscita mediatica.
Ci chiediamo, inoltre, perché il consigliere Ria non si sia informato meglio sulle attività della Commissione Statuto: è già in fase di valutazione una proposta avanzata da Antonio Torricelli sul medesimo funzionamento; della corresponsione del gettone a fronte dell’80% delle presenze, poi, si era già discusso in sede di prima Commissione Statuto.
Anche qui Lorenzo Ria è in ritardo.
Siamo felici che il consigliere abbia preso a cuore il proprio mandato, con la verve di un tempo: dovrebbe indirizzare però queste energie verso proposte concrete, di supporto all’amministrazione guidata dal sindaco Salvemini e non soltanto guidate dalla brama di conquistare uno spazio sulla stampa.
Ci chiediamo: perché, ad esempio, non rinuncia al vitalizio maturato da parlamentare per dare un segnale e soprattutto il buon esempio?
Diventerebbero certamente più credibili e acquisterebbero una luce diversa le sue iniziative di tagli e di razionalizzazione delle spese”.
La smania di protagonismo continua, non guardando la realtà e soprattutto non penso si possa ergere a paladino della moralità istituzionale.
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