mercoledì, Maggio 15, 2024
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No Tap a Lecce: “Perrone latita, il tubo passerà da Rauccio”

No Tap a Lecce: “Perrone latita, il tubo passerà da Rauccio”

Manifestazione No Tap nel cuore del barocco. Grande affluenza nel pomeriggio in piazza Sant’Oronzo da parte dei contestatori dell’infrastruttura in costruzione nelle campagne di Melendugno. Sul palco i referenti del comitato anti gasdotto e alcuni sindaci salentini, tra quelli che hanno firmato la petizione inviata al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, invitandolo ad ascoltare le istanze della popolazione sull’opera.

Tra i primi cittadini, lamentano i promotori del Comitato, non c’è l’amministrazione leccese, “latitante” di fronte ad una vicenda che in qualche modo la vede interessata. Il gasdotto, infatti, una volta completata la centrale di San Basilio, dovrà raggiungere Mesagne. Un percorso di 55 chilometri che attraverserà il territorio leccese, in particolare il Parco di Rauccio.

Un silenzio “assordante” da parte del sindaco Paolo Perrone, che a poche settimane dal voto, non ha voluto schierarsi nella querelle ambientalista e restare in disparte.

Intanto a San Foca, nel primo pomeriggio, è arrivato anche il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista che ha invitato i manifestanti a lottare contro il potere finanziario che impone opere inutili come il Tap sulle spalle dei cittadini.

“È giusto scendere in piazza e protestare -ha spiegato- non è un atto eversivo, e ognuno di voi chiami due tre amici e domi andate al presidio e non dovrete sbagliare niente, non dite nemmeno le parolacce si attaccheranno a tutto”. Lo ha detto Alessandro Di Battista partecipando con altri parlamentari M5s alla manifestazione organizzata dai grillini sul lungomare di San Foca di Melendugno contro la realizzazione del gasdotto Tap.

“Mettetevi una cravatta se necessario, ma non credete mai che mettersi davanti ad un camion per evitare un atto scellerato sia un atto eversivo. Perché chi dice questo – ha aggiunto – è lo stesso che qualche giorno fa in maniera eversiva ha salvato in Parlamento un condannato. Noi vogliamo uno stato sovrano dal punto energetico e non si diventa sovrani con un altro gasdotto. Sovrano dal punto di vista dell’informazione, per non dipendere dai grandi editori dai Berlusconi, Caltagirone, De Benedetti, Mediobanca che sta dentro il Corriere della Sera. Lo sapete perché i grandi quotidiani non hanno parlato di Tap in questi anni? Perché – ha concluso – il sistema finanziario, lo stesso che sta dentro Tap, sta dentro i cda dei principali giornali”.

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