Una battaglia anche “culturale” quella contro i furbetti del rifiuto abbandonato in campagna. In realtà, di furbizia, nel loro gesto, ce n’è davvero poca.
In primo luogo perché una città sporca ha ricadute negative su tutti. In secondo luogo perché le fototrappole sono piuttosto diffuse e si rischia di essere pizzicati e, cosa più grave, sanzionati.
Quella di immortalare gli incivili è pratica ormai abbastanza in uso dalle amministrazioni anche se coprire l’intero territorio comunale è impossibile. Viene da Gallipoli l’ultima testimonianza in ordine di tempo inerente la questione.
Il sindaco Stefano Minerva divulga un’immagine di chi, in spregio a qualsiasi regola del vivere civile, prende un sacchetto depositato in macchina e lo butta in campagna invece di smaltire secondo quanto previsto dal calendario cittadino.
“Social e articoli di giornali sono testimoni dei continui e ripetuti inviti alla cittadinanza nell’osservare le normative e le comuni regole del vivere civile. Evidentemente, tutto ciò non è servito”, evidenzia.
“Vergognoso – stigmatizza – Non ci sono altre parole per definire questo scempio. Gesti deplorevoli da parte di chi dovrebbe amare la propria città: è facile urlare ai quattro venti quanto sia sporca Gallipoli per poi comportarsi in questo modo. Non posso più tollerare i commenti da parte degli stessi cittadini in cui giudicano lo sporco in città e l’inadeguatezza del sistema se poi, in prima persona, si contribuisce a rendere la città una discarica”.
“Oggi decido di rendere nota solo una delle tante testimonianze riscontrate su tutto il territorio gallipolino dove sono attive le fototrappole. Dirlo, dimostrare con le immagini e testimoniare, forse, può essere il vero inizio di questa battaglia culturale”, sottolinea il sindaco della Città Bella, che ringrazia, per il prezioso lavoro svolto anche fuori dall’orario di servizio, il comandante Antonio Morelli e tutto il Corpo di Polizia Municipale.
“Pugno di ferro contro tutti questi furbetti: i controlli sono attivi e continueranno in tutte le zone della città. Non ci sono sconti per chi non rispetta Gallipoli”, promette in conclusione.
