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Luminarie e polemiche: piazza Duomo si prepara per la sfilata Dior. Poli Bortone: “Scempio”

Si lavora alacremente in piazza Duomo a Lecce, anche di sabato sera, per la sfilata “cruise” 2021 di Dior in programma il 22 luglio prossimo, senza pubblico.

In molti si fermano a guardare, scattando foto, video e effettuano videochiamate per far vedere a qualche familiare lontano la location. C’è curiosità e voglia di cogliere qualche dettaglio gossip, ma il cantiere è chiuso da una solida recinzione e gli uomini della sicurezza sorvegliano che tutto si svolga senza problemi.

Le luminarie e la cassarmonica sono in allestimento e, come spesso accade nel capoluogo barocco, non riscuotono unanimità. Anzi, sono in molti a bocciarle, sottolineando come finiscano per oscurare le bellezze artistiche e architettoniche del luogo.

“Coprono la piazza e le sue bellezze”, la sintesi di molti messaggi che si leggono sui social in questi giorni.

E pazienza se Dior non ha nulla da imparare in termini di eleganza da nessuno ed è stata la stessa direttrice creativa Maria Grazia Chiuri, salentina d’origine, ad aver voluto la scenografia così impostata, con messaggi sul potere delle donne che si leggono tra i pali.

La prestigiosa maison francese ha scelto proprio il capoluogo barocco per la sfilata con cui si promuoverà l’immagine di Lecce nel mondo. Sì, perché il pubblico non è ammesso, per via delle disposizioni anticoronavirus, ma lo spettacolo sarà trasmesso oltre al portale dior.com lo show sarà trasmesso in diretta sui canali social Dior in tutto il mondo (Instagram, Facebook, Twitter, Youtube) che contano circa 60 di milioni di follower. La sfilata sarà trasmessa anche sui canali dei social network asiatici su Weibo, Wechat, Little red book, Tencent, Douyin.

Tranchant il giudizio dell’ex sindaco e attuale consigliere di minoranza Adriana Poli Bortone. “Di fronte allo scempio di piazza Duomo – afferma – rimaniamo allibiti. E non ci muove il gusto di fare polemica a ogni costo, ma per la ferita che da leccesi, orgogliosi della città, stiamo subendo per scelte prepotenti ed inspiegabili. Perché scegliere una delle piazze più belle d’Europa come location per un evento così importante e sottrarla poi al piacere di gustare il colore della sua pietra, l’armonia dei suoi elementi architettonici, il sapore della sua storia?. Una piazza sempre rispettata dalle autorità religiosi e civili nel rispetto dei sentimenti dei cittadini, i veri “padroni” dei luoghi di una città. È amaro constatare come siano purtroppo lontani i tempi in cui mons. Ruppi per dare il suo assenso ad un evento pretendeva di conoscere nel dettaglio scalette ed eventuali musiche. Oggi in piazza Duomo si va indifferentemente dal Bella ciao in campagna elettorale alle fastidiose quanto invasive luminarie da cui quella piazza è stata sempre preservata persino in occasione delle feste patronali. Ormai dobbiamo concludere che storia, identità, estetica e rispetto dei sentimenti del popolo rappresentano tutti elementi superati, del passato. E il business è un valore più forte dei sentimenti”.

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