venerdì, Marzo 29, 2024

IMPRESE

IL GOVERNO PUNTA SULLA BLOCKCHAIN PER LA TUTELA DEL MADE IN ITALY

 

Anche l’Italia aderirà alla Partnership europea sulla blockchain. Per il capogruppo Scagliusi (M5S) si tratta di una tecnologia utile per democratizzare alcuni mercati e, dunque, a totale vantaggio dei cittadini

L’Italia, ad oggi, è tra i pochi Paesi a non aver ancora aderito alla Partnership europea sulla blockchain, rischiando di perdere l’opportunità di accedere ai finanziamenti che l’Unione europea destina allo sviluppo di questa tecnologia. Tuttavia, la situazione sarà presto sbloccata, come ha ribadito il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Andrea Cioffi durante il question time alla Camera. La blockchain è un database distribuito che sfrutta la tecnologia peer-to-peer e chiunque può prelevarlo dal web diventando così un nodo della rete. In altre parole, trattasi di un registro pubblico nel quale vengono archiviati in modo sicuro, verificabile e permanente transazioni che avvengono tra due utenti appartenenti a una stessa rete. I dati relativi agli scambi sono salvati all’interno di blocchi crittografici, creando così un’infinita catena di blocchi di dati, appunto blockchain) che consentono di risalire e verificare tutte le transazioni fatte.

Grazie al vicepremier Luigi Di Maio invertiamo la rotta e puntiamo su questa sorta di ‘notaio informatico’ che registra in chiaro tutte le transazioni anche per applicazioni a tutela del made in Italy e della nostra filiera produttiva – dichiara il deputato pugliese Emanuele Scagliusi, capogruppo M5S della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera – Ora le nostre aziende potranno puntare con più decisione sulle potenzialità della tecnologia blockchain. Il nostro Esecutivo, infatti, ne riconosce le opportunità legate alla diffusione ed è al lavoro per mettere a punto una Strategia nazionale con il contributo di università, centri di ricerca, aziende ed istituzioni. Il Movimento 5 Stelle ha sempre creduto nella possibilità di ricorrere a questa tecnologia, finora usata soprattutto per le criptovalute come il bitcoin – prosegue Emanuele Scagliusi (M5S) – per democratizzare alcuni mercati e, dunque, a vantaggio dei cittadini. Un esempio è la nostra proposta, di cui Bruxelles ha già finanziato uno studio di fattibilità, di sperimentare la blockchain negli scambi di energia tra singoli consumatori-produttori, i cosiddetti ‘prosumer’, eliminando i costi connessi all’intermediazione degli operatori elettrici”.

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