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“Il gioco” in scena a Corigliano: Dürrenmatt secondo la compagnia Calandra

“Il gioco” in scena a Corigliano: Dürrenmatt secondo la compagnia Calandra

Una cena fra amici si trasforma goliardicamente in un processo, un surreale gioco che si rivela una riflessione avvincente e inesorabile sulla giustizia e sulla nostra innocenza. In scena domenica 26 febbraio a Corigliano d’Otranto “Il gioco”, una produzione della Compagnia Teatrale Calandra tratto dal celebre romanzo “La Panne” di Friedrich Dürrenmatt del 1956.

Alfredo Traps è un giovane rappresentante di commercio. A bordo della sua rombante fuoriserie rosso sangue sta percorrendo tranquillo e a grande velocità l’ultimo tratto di strada che lo separa dal suo prossimo appuntamento. Ripensa a Gygax, il suo vecchio principale morto da poco, alla signora Gygax, al suo seno bianco e alle sue gambe di avorio. Ripensa alla sua vecchia valigia di cartone e alle notti infinite passate a dormire nei fienili, prima dell’agiatezza, del successo, del suo ricco conto in banca e della sua bella cravatta nuova. Accelera e corre ancora più veloce. Non sa che fra qualche chilometro, al prossimo incrocio, il destino gli ha riservato una panne.
È l’incipit de “Il Gioco”, la più recente delle produzioni Calandra, una riflessione sul distacco esistente e forse incolmabile, tra la giustizia formale, fatta di verbali, tecnicismi e procedure, e la verità morale che sottende alla vita di ogni individuo, con le sue leggi, le sue urgenze e le sue necessità.
Più volte rappresentata sia a teatro che al cinema, questa storia avvincente continua ad affascinare, anche gli spettatori che ci si imbattono per caso. Perché il caso stesso ha, in questa vicenda, un ruolo tutto da stabilire.
Traps, un rappresentante generale del settore tessile, a causa di una panne automobilistica, cerca e trova ospitalità nella casa di un giudice in pensione che vive solo con la sua governante e che si dimostra lieto di accogliere il nuovo ospite. Presto saranno raggiunti da un gruppo di amici, anch’essi esponenti del mondo forense.

Ha inizio, così, un curioso gioco in cui il gruppo di amici cerca di trovare un possibile reato nella vita di Traps, uno scheletro nell’armadio da sottoporre al giudizio di questo processo sui generis. Traps, divertito, racconta la storia della sua vita e di come da semplice commesso viaggiatore sia divenuto rappresentante generale. L’atmosfera si fa sempre più goliardica e confidenziale. Mentre scorrono fiumi di alcool, Traps inizia a guardare alla sua vita con occhi diversi, appassionati, meravigliato dall’interpretazione che gli altri ne danno. In essa comincia a intravvedere bagliori di audacia ed eroismo che gli restituiscono un’immagine nuova di sé, che ormai egli non è più disposto ad abbandonare, a qualunque costo, fino alla condanna.
La casualità di una panne automobilistica imprime, così, una trasformazione irreversibile alla vita di un uomo comune, segnando con un sigillo e una sentenza, il suo destino.
Il compito della giustizia finisce, quindi, col non essere più semplice indagine sull’evidenza delle cose, ma ricerca autentica della verità dei percorsi umani, delle intenzioni consapevoli e inconsapevoli che muovono e regolano l’agire di ciascun individuo.
“Il Gioco” di Calandra, con la regia di Giuseppe Miggiano, sceglie, così, di esaltare il surrealismo dell’opera, il suo elemento grottesco e paradossale e di liberare la vicenda da qualunque aggancio al reale. Per questo i dettagli scenici sono fortemente spersonalizzati, ridotti al minimo, riferimenti anonimi a una storia possibile.

IL GIOCO
tratto dal romanzo “La panne” di Friedrich Dürrenmatt
con Federico Della Ducata, Donato Chiarello, Luigi Giungato, Piero Schirinzi, José Alonso Feito, Ester De Vitis
scenografie di Piero Schirinzi e Andrea Raho
regia GIUSEPPE MIGGIANO

L’auto di Alfredo, commesso viaggiatore, si guasta fuori città, presso una villetta isolata.
Quattro amici, funzionari di giustizia, popolano questa casa ogni sera, ‘giocando’ a fare un tribunale diverso dal loro lavoro di ogni giorno.
E qui comincia un gioco, divertente e allegro, con Alfredo, che accetta di fare l’imputato.
Tra barzellette e boutades, grasse risate e brindisi goliardici, comincia un vero e proprio gioco di specchi, dove si setaccia, si seziona e si viviseziona la vita di Alfredo fino a scoprire un particolare, un neo, che via via si allarga, diventa metastasi… Diagnosi che lo stesso Alfredo Traps non ha voluto mai confessare, neppure nel chiuso della propria coscienza.
È solo un caso o è piuttosto una mossa strategica con cui prepara la trappola finale? In un valzer di parola, ebbro di bicchieri e di calici, si cominciano a intravedere profondi crepacci e grovigli di corde.

Domenica 26 febbraio 2017, ore 21 – Circolo Aleteia – Via Vecchia Cutrofiano, Corigliano d’Otranto

Per info e prenotazioni: 327 5784806

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