Frode fiscale da 100 milioni di euro: denunce e sequestri anche in un centro del Salento
Tutto è iniziato da alcune verifiche fiscali eseguite dai finanzieri. Che indagavano su casi di evasione. Dagli accertamenti è emersa truffa ai danni dell’erario messa a punto da due persone che sono state denunciate all’autorità giudiziaria per aver perpetrato una “rilevante frode fiscale per oltre 100 milioni di euro da cui è derivato un danno all’Erario per oltre 7 milioni”, riferiscono dalla Procura di Bari che ha coordinato l’indagine.
Si tratta di Tommaso Ventrelli, legale rappresentante delle società “Delta concerti Srl” – in fallimento – e “Delta concerti live Srl”, di suo figlio Antonio Roberto, socio della “Delta concerti live Srl” e di due società schermo a loro riconducibili. La maxi frode è stata possibile grazie a prestanome – sette in tutto – e a società fittizie che emettevano fatture false.
Nello specifico è stato accertato che attraverso le due società operanti nel settore dell’organizzazione di eventi artistici i due – padre e figlio – “provvedevano a emettere fatture false nei confronti di Enti pubblici in cui erano attestate prestazioni di servizi – organizzazione di eventi – di fatto mai commissionate dagli Enti intestatari. In questo modo, sostengono gli inquirenti, riuscivano a ottenere indebite anticipazioni dalle banche – oltre 28 milioni di euro le anticipazioni bancarie accertate – che venivano poi accreditate sui conti correnti di società “cartiere” sotto forma di corrispettivi per prestazioni di servizi – organizzazione di eventi – a fronte di fatture false emesse da queste ultime nei confronti delle società “Delta concerti” e “Delta concerti live”.
L’esecuzione del provvedimento di sequestro è corso di esecuzione a Bari, Altamura, Monopoli, Noicattaro, Canosa di Puglia, Milano, Assago, Varese, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Pescara, San Severo, Parabita e riguarda conti correnti bancari e postali, investimenti finanziari e polizze, 3 auto, 2 moto e quote di capitale sociale di società. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Bari su richiesta della procura barese.