sabato, Aprile 20, 2024
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Firenze, un corpo di una donna crocifissa rinvenuto nella zona di Scandicci

Una donna è stata trovata morta e legata a una sbarra sotto un cavalcavia, alla periferia di Firenze. Non sono stati trovati indizi, le perquisizioni sono continuate anche nella notte. Due le ipotesi che si fanno strada tra gli inquirenti: quella del serial killer o di punizione esemplare da parte della malavita legata alla prostituzione.

Un caso analogo, sempre in via Cimitero di Ugnano, è avvenuto nel marzo 2013, quando una prostituta fu trovata, viva, legata nello stesso luogo e nella stessa posizione. I militari hanno perquisito l’abitazione di un uomo che venne coinvolto in questo caso, perquisite anche altre abitazioni da lui frequentate.

Completamente nuda, in ginocchio e con le braccia legate a una sbarra orizzontale che serve a chiudere una strada secondaria, che finisce in un campo, sotto il cavalcavia dell’autostrada, come crocifissa. Sui polsi i lividi di chi ha cercato disperatamente di liberarsi. La segnalazione è partita da un anziano che, facendo un giro in bici per le vie di Firenze, ha trovato il cadavere ed è quasi svenuto.

La vittima si chiama Andrea Cristina Zamfir, è romena, aveva 26 anni, carnagione chiara e i capelli castano scuro, probabilmente è una prostituta, forse aveva anche problemi di droga. ”Si tratta di una ragazza sbandata, che ha fatto un brutto incontro”, hanno spiegato fin da subito i residenti. Non sono servite grandi indagini, è bastato analizzare il contesto. A Firenze di casi simili ce ne sono stati diversi. Ora li sta studiando uno a uno il pm titolare delle indagini, Paolo Canessa. Di maniaci ne sa qualcosa. Fu lui a indagare sui delitti del mostro di Firenze: otto coppiette uccise fra il 1968 e il 1985.

Sulla vittima non sono presenti segni di violenza che ricordino uno strangolamento o delle botte. Non è detto che l’omicida si sia accorto di aver ucciso. Forse è andato via lasciando la ragazza legata, ancora viva. Lei ha cercato di liberasi, ma è morta lentamente, per le condizioni in cui si trovava e per le conseguenze di quello che aveva subito. Questa la prima ipotesi. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso.

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