Renzi sfida la Camera.
Mettere la fiducia sulla legge elettorale è un gesto di serietà verso i cittadini.
Il premier Renzi scrivendo alla Stampa difende la decisione sull’ Italicum. “Dopo aver fatto modifiche, mediato, discusso, concertato, o si decide o si ritorna al punto di partenza. Se un Parlamento decide, se un governo decide, questa è democrazia, non dittatura”.
Se l’Italicum non passa – ha ribadito – il governo va a casa. Renzi si dice pronto a discutere sul Senato, ma adesso basta con la melina. E rimarca che se la legge elettorale viene approvata vuol dire che il Parlamento vuole continuare le riforme.
Oggi nel pomeriggio ci sarà il primo voto di fiducia su una parte del provvedimento mentre domani se ne voteranno altre due. Della situazione e diversi big lo hanno annunciato non voteranno la fiducia tra cui Enrico Letta , Pier Luigi Bersani ed altri componenti PD.
La minoranza PD e scossa. Uno strappo pesante che in qualche modo sembra evocare fantasmi di scissione. “Questo non è più il mio partito”, dice l’ex segretario in colloqui con diversi quotidiani.
A questi si aggiungono i rappresentanti M5S, Lega, SEL, F.I., i quali con varie modalità hanno contestato la decisione di porre la fiducia.