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Corso infermieri “Cure territoriali”

Oltre al medico, avremo anche l’infermiere di famiglia? Il collegio degli infermieri di Lecce ha affrontato il tema delle “Cure territoriali”

Si è tenuto ieri al Fazzi un corso organizzato dall’Ipasvi rivolto agli infermieri per fornire loro gli strumenti adeguati per tracciare un percorso di cura nella “Rete dei servizi territoriali”, orientati a soddisfare i bisogni di salute emergenti.

corso infermieri 800

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«L’infermiere ha un ruolo sempre più importante nello scenario della sanità», ha spiegato il presidente provinciale del Collegio Ipasvi, dottor Marcello Antonazzo,

antonazzo marcello Ipasvi 800«soprattutto nelle cure territoriali, verso le quali la regione e il patto di stabilità stanno spostando molte risorse. Il documento 21 dell’Oms – aggiunge Antonazzo – prevede la figura dell’Infermiere nelle cure territoriali e altri modelli. Tra i quali la legge sugli standard ospedalieri che ha previsto gli ospedali di comunità a gestione infermieristica. Lo scenario – dice – si sta modificando e noi siamo pronti ad accettare la sfida».

Non ha voluto mancare all’incontro il vice presidente della commissione Sanità alla regione Puglia Paolo Pellegrino, che ha ricordato l’impegno del governatore Emiliano nella centralità della Sanità. «Nessun altro – ha ricordato l‘avvocato Pellegrino – è in trincea come l’infermiere».

Dopo aver tributato un minuto di silenzio alle vittime della strage di Parigi, la dottoressa Marinella D’Innocenzo, direttore generale dell’assessorato alla Sanità della regione Molise, ha illustrato l’esperienza di questa regione nell’integrazione socio-sanitaria.

«Nella nostra realtà provinciale – ha rimarcato il presidente Antonazzo – si vede ancora ben poco. Da noi c’è ancora una visione “ospedalo-centrica” e solo qualche isola felice di assistenza domiciliare, nei distretti di Lecce, Martano e Casarano. Non ci sono ancora gli ospedali di comunità, ma solo qualche forma di ambulatorio infermieristico, istituito in regime libero-professionale da parte di infermieri che intraprendono questo percorso».

Il delicato tema delle cure domiciliari è toccato al direttore del distretto di Lecce, Rodolfo Rollo, che ha illustrato l’evoluzione della normativa regionale in materia.

E a proposito della figura e della tutela dell’infermiere, proprio ieri il presidente Antonazzo ha inviato una lettera alla direzione generale dell’azienda e al direttore del “Vito Fazzi”, per denunciare i problemi della sicurezza personale degli operatori sanitari e la carenza di personale, alla luce dei recenti episodi di cronaca che si sono verificati presso l’ospedale leccese.

«Specialmente degli infermieri che operano nel Pronto soccorso – ha precisato Antonazzo – che sebbene più volte evidenziato, di fatto, sono stati vittime di aggressioni verbali, con spintoni e sputi».

Nella lettera il presidente Ipasvi invita il direttore generale «a voler intervenire in maniera risolutiva sui problemi evidenziati, con il rafforzamento dell’organico del personale e con la presenza continua delle forze di Polizia, specie sui siti maggiormente a rischio».

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