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“Coco Chanel. La donna che legge”

IL MUSEO CASTROMEDIANO DI LECCE “veste” chanel

L’Enigma di Edipo e la Sfinge a Venezia PER LA mostra internazionale “Coco Chanel. La donna che legge”

Uno straordinario cratere raffigurante “l’enigma di Edipo e la sfinge” custodito presso il Museo provinciale Sigismondo Castromediano farà sfoggio di se all’interno della prestigiosa mostra internazionale  “Coco Chanel. La donna che legge”, in programma dal 17 settembre 2016 all’8 gennaio 2017 alla Ca’ Pesaro di Venezia.

L’esposizione, organizzata da Fondazione Chanel in collaborazione con Musei Civici di Venezia, curata da Jean-Louis Froment con la direzione scientifica di Gabriella Belli, direttrice del MuVe, intende documentare,  indagare e scoprire il complesso universo della celebre stilista francese, Madamoiselle Gabrielle Bonheur Chanel.

Sede dell’allestimento sarà la splendida Ca’ Pesaro, fatta erigere per volontà della nobile e ricchissima famiglia Pesaro su progetto del massimo architetto del Barocco veneziano, Baldassarre Longhena nella seconda metà del XVII secolo ed oggi sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna.

Una intera sezione della mostra sarà dedicata al mito di Edipo e la Sfinge, che insieme alle storie di Orfeo, è strettamente legato alle più famose realizzazioni di Coco Chanel e alle sue suggestioni letterarie e artistiche.

Il cratere attico del “Castromediano” sarà esposto al secondo piano dello storico edificio dedicato alle mostre temporanee, con affaccio diretto sul Canal Grande, insieme alla personale biblioteca di Chanel (già conservata in rue Cambon a Parigi e riallestita per l’occasione nelle sale al piano terra della Galleria) e a numerose opere di artisti, letterati, poeti e intellettuali che hanno accompagnato Madamoiselle Chanel durante il suo percorso professionale e culturale (da Pablo Picasso a Juan Gris, da George Braque a Edouard Vuillard, da Jean Cocteau a Pierre Bonnard e ancora Marcel Duchamp e  Francis Picabia).

Ad arricchire il percorso espositivo anche oggetti decorativi e libri provenienti da epoche e tradizioni diverse, dai manoscritti buddisti alla Regola di San Benedetto, dalle oreficerie seicentesche alle tappezzerie liberty, testimonianze della straordinaria ricchezza culturale e della vitalità di questa grande creatrice.

“Abbiamo accolto con entusiasmo la richiesta della Fondazione Culture Chanel di Parigi e della Fondazione Musei Civici di Venezia di esporre in mostra il cratere  610 del museo leccese, opera straordinaria di bottega attica dei decenni centrali del V secolo a.C., rinvenuto nel 1881 nel territorio della colonia magnogreca di Taranto (Ginosa), uno dei pezzi più straordinari delle collezioni ceramiche di Sigismondo Castromediano, con una bella e rara raffigurazione del mito di Edipo” ha commentato il neo direttore del Museo provinciale, Rocco Merico.

“Il mito di Edipo è piuttosto diffuso nella ceramica attica già nella prima metà del V secolo. Il nostro esemplare appartiene ai decenni centrali del secolo, ma conserva inalterata la suggestione delle immagini più antiche, con i personaggi calati in un momento puramente simbolico, non riconducibile nè a un tempo nè ad un luogo determinato. La Sfinge è appollaiata su una massiccia colonna dorica e guarda verso destra, presentandosi così come la vera protagonista della scena. Il momento colto, come un’istantanea, dal ceramografo ateniese è quello del pronunciamento del  celebre oracolo. Edipo è pensieroso, appoggiato al bastone, il corpo inclinato come a tradurre nel linguaggio figurativo le categorie dell’ambiguo e dell’enigma e a suggerirne in questo modo il rovesciamento della situazione e la risoluzione”, spiega l’archeologa del Castromediano, AnnaLucia Tempesta.

“La richiesta del prestito da parte della Galleria Internazionale d’arte moderna Ca’ Pesaro ci riempie d’orgoglio da un lato e ci motiva a continuare nel nostro lavoro di tutela, conoscenza e valorizzazione  del grande patrimonio culturale esposto nel museo provinciale Sigismondo Castromediano, dimostrando – se mai ce ne fosse bisogno – il ruolo di primo piano della nostra istituzione museale nel quadro delle istituzioni museali nazionali ed internazionali”, queste le parole della Consigliera delegata alla Cultura, Simona Manca.

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