venerdì, Aprile 19, 2024

CITTA’ DI LECCE

BORSA DEL RIFIUTO.

presentata  a Palazzo Carafa la Borsa del rifiuto dell’Ato Provincia di Lecce.

Alla conferenza stampa erano presenti il sindaco di Lecce e presidente dell‘Ato Provincia di Lecce, Paolo Perrone, il direttore dell’Ato Provincia di Lecce,Fernando Bonocuore e il segretario dell’Ato Provincia di Lecce, Vincenzo Specchia.

Con la collaborazione di

INVITALIA-Visto l’oneroso e spesso non soddisfacente servizio di selezione, trattamento e riciclo dei rifiuti differenziati e nell’ottica di favorire i Comuni e le P.P.A.A., l’ATO Provincia Lecce, nella persona del Direttore Fernando Bonocuore, in collaborazione con INVITALIA, intende promuovere un nuovo “Metodo” relativamente alla modalità di selezione e successiva aggiudicazione di tali servizi di selezione, trattamento e riciclo dei rifiuti differenziati da mettere al servizio dei Comuni al fine di permettere un notevole risparmio in termini di tempo, costi ed al contempo garantendo estrema trasparenza nell’ambito degli appalti o servizi. Il tutto in ottemperanza alle normative nazionali vigenti ed alla Legge Regionale n. 24/2012.

Sulla base di specifiche convenzioni, l’ATO Provincia Lecce supporterà le singole amministrazioni nella fase più delicata del processo di approvvigionamento del servizio di selezione, trattamento e riciclo di vetro, plastica, carta, cartone, alluminio, umido, sughero, ecc. ovvero nella fase di  verifica delle titolarità delle ditte ad offrire un servizio.

L’idea del tutto innovativa permetterà un costante monitoraggio delle aziende del settore, chiamate a presentare ogni 6 mesi tutta la documentazione attestante il possesso dei titoli e dei requisiti, nonché il rinnovo delle tariffe. Pertanto, poiché l’offerta non sarà vincolante per una pluriennalità, qualsivoglia variazione non sarà più a carico delle P.P.A.A. garantendo in questo modo uno sgravio in termini di tempo e quindi denaro.

Quindi vi sarà non solo un risparmio di tempo, ma anche la possibilità di avere costantemente aggiornate tariffe e titolarità sulla base delle sempre troppo mutevoli condizioni normative ed economiche.

Questi obiettivi verranno realizzati attraverso un modello organizzativo del tutto innovativo nella realtà italiana, che coniuga le esigenze delle amministrazioni con l’attenzione alle dinamiche del mercato, in un’ottica di massima trasparenza ed efficacia delle iniziative.

In tal modo, quindi, si renderà più efficiente e trasparente la gestione degli appalti, stimolando le Imprese che vogliono entrare a far parte del sistema al confronto competitivo con il sistema pubblico, inoltre si solleciterà la competizione che permetterà ai cittadini una riduzione delle tariffe, non a scapito della qualità del servizio, fermo restando la vigilanza dell’ATO che sarà più facilitata al fine di sventare opzioni di cartello.

Il Modello esprime la volontà dell’ATO Provincia Lecce di adottare tutte le misure necessarie affinché l’attività svolta dalle Società chiamate a “Titolarsi” sia improntata al rispetto della legge e sia ispirata a principi di correttezza, trasparenza e tracciabilità.

In particolare, il Modello mira a garantire che tutte le attività proposte dalle ditte: 

  1. siano poste in essere in perfetta osservanza delle leggi e dei regolamenti vigenti,
  2. perseguano finalità lecite e non mirino a far conseguire vantaggi illeciti alla Società o suoi rappresentanti o dipendenti;
  3. siano motivate, documentate e, quindi, controllabili.

Tale soluzione permetterà di evitare un eccessivo ed inutile appesantimento delle attività delle P.P.A.A., consentendo di procedere con interventi mirati e quanto più possibile coerenti con la normativa vigente.

L’obiettivo che ci si propone riguarda principalmente:

  • ottimizzazione dell’organizzazione e dei processi di funzionamento dell’Amministrazione;
  • razionalizzazione e coordinamento della spesa informatica e dell’infrastruttura tecnologica e di sicurezza;
  • la predisposizione e la realizzazione di strumenti contrattuali finalizzati al programma di Razionalizzazione e coordinamento della spesa pubblica, con riferimento all’approvvigionamento di beni e servizi attraverso l’utilizzo delle Convenzioni
  • la realizzazione e la gestione di un apposito sistema di e-procurement (mercato elettronico) dedicato all’applicazione in via telematica delle Convenzioni e all’espletamento di gare a favore della Pubblica Amministrazione.

Si considerano soggetti destinatari del Modello tutte le società che svolgono attività di servizio di selezione, trattamento e riciclo materiali R.D. per conto delle P.P.A.A.e le P.P.A.A. stesse, ovvero agiscono per conto delle stesse sulla base di specifici mandati.

Per quanto detto, è stata pubblicata sul sito dell’ATO Provincia Lecce (http://www.atoprovincialecce.it/) con determina n.36 del 25/06/2015 l’”Individuazione Ambiti territoriali per la definizione dei servizi e delle forniture ai sensi dell’art.125, comma 10 DLgs 163/2006”, nella quale determina è stato inserito anche lo schema di “Avviso pubblico per la formazione di un elenco di imprese per l’affidamento del servizio di selezione e trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata mediante cottimo fiduciario ai sensi dell’art. 125, comma 11 DLGS 163/2006” .

Il modello proposto si vuole configurare come strumento indispensabile per le P.P.A.A. per garantire sempre la migliore tariffa per i servizi necessari  di selezione, trattamento e riciclo dei rifiuti, favorendo un notevole risparmio di tempo e garantendo la sicurezza della trasparenza e il rispetto delle normative vigenti.

Tale Modello, inoltre, abbraccia anche un’altra necessità, quella delle Imprese operanti nel settore, facenti parete del Distretto Produttivo per Ambiente e Riutilizzo (DIPAR), le quali affermano che condizione essenziale per la nascita delle nuove aziende nel settore del riutilizzo, è la garanzia dei flussi, prima ancora di un auspicabile co-finanziamento pubblico, presupposto peraltro indispensabile ad un calmiere tariffario. Secondo le imprese, infatti, la collaborazione garantita dalle Pubbliche Amministrazioni assicurerebbe la sostenibilità degli impianti, l’accettabilità delle tariffe e la certezza dei proventi; per questa via, peraltro, si offrirebbe un contributo alla ripresa dell’economia regionale con conseguente incremento occupazionale.

La disamina delle cause che ha portato allo stato attuale il sistema di gestione rifiuti, in termini di riciclo/recupero delle frazioni secche, porta a ritenere che la logica di flussi protetti, in regime di mercato di esclusiva, non sia la strada giusta da percorrere, né è possibile farlo alla luce del quadro normativo vigente così come derivante dal complesso combinato disposto della normativa ambientale, da quella in materia di concorrenza e quella di gestione dei servizi pubblici locali.

Nel contesto attuale, grazie alle azioni messe in campo negli ultimi anni in termini di sensibilizzazione e riforme del sistema gestione rifiuti, nonché in un periodo di ridottissime risorse per gli enti locali e di pressione fiscale quasi insuperata in Europa, è ormai residuale la possibilità

che i Comuni non cerchino le migliori offerte sul mercato, che a questo punto non può e non deve

essere irrigidito in contratti pluriennali di esclusiva.

La dinamicità creata dal modello proposto, nel quale le tariffe vengono “riviste” ogni 6 mesi, permette di “mettere in gioco” ciclicamente tutte le ditte presenti sul territorio e di creare le condizioni migliori per una sana competizione da cui il cittadino potrà trarne tutti i benefici.

La cosiddetta concorrenza “nel mercato” (quella che cioè viene realizzata in un mercato libero da vincoli di esclusiva), in un nuovo quadro di autorità pubbliche più forti e di monitoraggi periodici effettuati sui livelli di erogazione dei servizi, oggi e nel futuro consentirà di ampliare l’offerta di servizi.

Tutto questo, inoltre, porterà al raggiungimento degli obiettivi alla base dell’ottenimento dei Contributi ambientali del CONAI, cioè ad un miglioramento qualitativo ed alla promozione e incentivazione di modelli organizzativi della raccolta differenziata che garantiscano standard qualitativi più elevati e tali da garantire rese di riciclo più elevate e che consentano di contenere i costi.

Il tutto naturalmente a favole del cittadino che potrà vedere così ridotto il suo contributo in termini economici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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