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Cinema Teatro dei Trulli ALBEROBELLO

da Giovedì 15 ottobre a Mercoledì 21 ottobre

“HOTEL TRANSYLVANIA 2”

Con tocco gentile, umorismo garbato e attraverso una narrazione emotiva e diretta,Hotel Transylvania 2 dà spazio comico a un’amabile galleria di personaggi sgangherati

HOTEL TRANSILVANIA 2 MANIFESTOMavis la vampiretta e Jonathan l’umano si sposano presso l’hotel popolato da creature mostruose gestito dal Conte Drac, il padre di Mavis. Quando la coppia ha un figlio, Dennis, tutti si chiedono se sarà umano o vampiro, e mentre i genitori sono pronti ad accettarlo in ogni caso, nonno Drac spera di aver passato al piccolo i suoi geni e i suoi canini succhiasangue. Anche perché Mavis, qualora Dennis si rivelasse prevalentemente umano, minaccia di trasferirsi con il marito e il figlio in California e crescerlo fra i sui simili. Sarà compito di Drac, coadiuvato dal “bar di Guerre Stellari” di creature insolite – Frankenstein, Murray la Mummia, Griffin l’Uomo Invisibile, Wayne il Lupo Mannaro – tirare fuori il mostro che potrebbe nascondersi in Dennis: e per far questo il vampiro approfitta di un viaggio esplorativo di Mavis e Jonathan in California per avviare Dennis lungo il percorso di iniziazione vampiresca.

Hotel Transylvania 2 segue il mostruoso (è il caso di dirlo) successo del primo film della serie, campione di incassi in tutto il mondo, e rimane fedele alla sua formula iniziale, che deve molto a La famiglia Addams: un gruppo di creature raccapriccianti vive in perfetta armonia e nel terrore delle intrusioni degli umani. Questo secondo episodio continua ad esplorare le complessità del rapporto fra un padre amorevole e una figlia indipendente, nonché il tema della tolleranza fra etnie diverse, attraverso una narrazione emotiva e diretta, che si colora di comicità pura e irresistibile grazie alle innumerevoli gag legate alla natura mostruosa dei personaggi (ivi compresi i parenti californiani di Jonathan). Gag gustosissime che fanno ridere di gusto senza mai perdere il filo della narrazione portante, che oltre al tema dei cambiamenti nei rapporti fra un padre e una figlia affronta anche quello degli aggiustamenti di rotta nella vita di una giovane donna che diventa madre e deve rinegoziare la propria identità nei confronti del figlio, del marito, del padre e di se stessa.
Con tocco gentile e umorismo garbato (ma all’occasione anche pungente) Hotel Transylvania 2 dà spazio comico a un’amabile galleria di personaggi sgangherati, ognuno dei quali si mantiene in equilibrio fra la propria natura mostruosa e la propria inclinazione personale, spesso diametralmente opposta a quella prevista per il suo particolare genere. La star resta sempre il Conte Drac (in italiano doppiato da Claudio Bisio), vampiro supercool dall’agilità di un ballerino e la ferocia di un guerriero ninja, abilissimo in tutto fuorché nel gestire i rapporti famigliari, ironico, contemporaneamente iconico e iconoclasta, deliziosamente irrisolto e irriverente.
La sceneggiatura, cofirmata dai comici Adam Sandler e Andy Samberg (che dà la voce a Drac nella versione originale) centra quella particolare varietà di umorismo americano in bilico fra naiveté e saggezza pop(olare), le stesse caratteristiche che stanno alla base della fama dei due attori-autori ma che, nell’animazione, prendono letteralmente il volo approfittando della sospensione totale dell’incredulità. E il background internazionale del regista Genndy Tartakovsky, nato e cresciuto in Russia e vissuto in Italia prima di approdare agli Stati Uniti, contribuisce a dare alla storia una spigolatura europea che non guasta, come l’oliva nel Martini.

Spettacoli ore 17:30 e 19:30 COSTO DEL BIGLIETTO € 5.00

 

“BLACK MASS”

Impeccabile e formalmente raffinato, il film di Scott Cooper

Black Mass

Nato e cresciuto a Boston Jimmy Bulger è un criminale di zona, ha una gang, è rispettato e amato dai locali, specialmente da John Connolly, ora diventato agente dell’FBI che con i Bulger (Jimmy e suo fratello Bill, il senatore) è cresciuto. Proprio John Connolly propone a Jimmy di diventare suo informatore, così da poter fare carriera e in cambio gli consentirà di agire indisturbato.
L’idea che a metà degli anni ’70 e per tutti gli anni ’80 la polizia federale si sia associata e abbia lasciato prosperare un criminale è un affare di famiglia, una storia interna ai quartieri di Boston, a due esseri umani che si devono favori e si aiutano a vicenda. Tenendosi ben lontano dalla grandezza dinastica delPadrino o dall’ordinaria malvagità dei Soprano, e anche a distanza di sicurezza dal terrore e dalla follia di quartiere di Quei bravi ragazzi, Scott Cooper si muove evitando i paletti del cinema già visto e già passato. Il suo Jimmy Bulger, capomafia, padre, marito e fratello è una personalità sfuggente, i cui tratti somatici sono più chiari e memorabili del suo carattere, un mafioso come tanti che, nell’economia della storia rischia addirittura di essere oscurato dal viscido pesce piccolo John Connolly. Quest’atteggiamento contrasta totalmente con la maniera in cui è interpretato: se Bulger sceglie un profilo bassissimo, Johnny Depp come sempre ne predilige uno altissimo, mascherato, invisibile e proprio per questo ancora più in evidenza, finendo per far vincere l’attore sul personaggio, l’interpretazione sulla finzione. Vediamo un criminale come molti ma il film lo racconta come fosse unico.
Di nuovo, dunque, la condanna di Scott Cooper è di non riuscire a creare nelle sue storie quel movimento tra epica e grande affresco che desidererebbe, lasciandole arrancare ad un passo dalla meta. Alla fine è più evidente cosa il film non sia. Black mass non è un film radicato a Boston per davvero: la città ne è quasi assente (come del resto Il fuoco della vendetta non riusciva a fare dei suoi scenari peculiari un punto di forza, lasciandoli solo nello sfondo), nè è una parabola coinvolgente (come del resto Crazy Heartnon è riuscito a imprimere il suo musicista nell’immaginario collettivo, nonostante un Oscar a Jeff Bridges), vuole somigliare al resto del cinema gangsteristico moderno perchè ne ha la scansione e la struttura ma a più riprese desidera distaccarsene per affermare la propria originalità senza successo. Nonostante racconti più di 20 anni di storia americana non è nemmeno un film a cui preme mostrare il mutamento, l’evoluzione o l’involuzione del paese raccontato, non è la costruzione o distruzione di una comunità il suo campo da gioco. Tantomeno Black mass è realizzato per essere un intrattenimento di genere: ha l’ambizione di creare intorno a Jimmy Bulger un mondo tra legale, statale e locale che riesca a dire qualcosa di più e la soddisfazione epidermica dello spettatore non gli interessa.
Non ci sono dubbi che a Cooper non manchi la determinazione per portare a termine film impeccabili e formalmente raffinati, spesso anche dotati del cast giusto nelle parti giuste, è tuttavia nella scrittura che ogni volta crolla. Nei suoi film lo stile fiero che rifiuta di piegarsi alle regole e alle consuetudini dei generi affrontati non si fa mai ardore registico, non si tramuta mai in un punto di vista realmente radicale. Chi siano davvero i gangster di Black mass non è mai messo a fuoco; che impatto abbiano sulla comunità, quanto il loro stile di vita, le loro idee o il loro senso del branco siano specchio di un’idea più alta, della società in cui vivono o del nostro tempo, non pare essere suo interesse; se le loro azioni siano una versione più onesta e meno ipocrita della politica occidentale nemmeno è il punto di questo film che racconta tanto e con molta chiarezza ma mai ha la capacità di imporre al proprio stile un’idea di mondo.

 

Spettacolo unico ore 21:30 COSTO DEL BIGLIETTO € 5.00

Lunedì 19 ottobre

CHIUSURA PER RIPOSO

 

 

 

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