sabato, Aprile 27, 2024
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GOVERNO ANCORA TEMPO PER LEGA E M5S

Non c’è la quadra

Non è stata raggiunta al momento la cosiddetta intesa su programma e nome da indicare come possibile presidente del Consiglio per poter dar vita ad una maggioranza parlamentare in grado di sostenere il governo. Per questo le rispettive delegazioni, dopo essere rimaste a colloquio allo studio alla Vetrata con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per poco più di mezz’ora, hanno chiesto ulteriore tempo – giorni i Cinquestelle, ore il Carroccio – per riuscire a chiudere l’accordo.

Ancora una volta il Capo dello Stato, facendo leva sulla sua pazienza, ha preso atto della richiesta e ha detto sì. Non con la volontà di assecondare una melina fine a se stessa, ma con lo scopo di togliere ogni alibi ai partiti che rivendicano di aver vinto le elezioni. Mattarella, fino all’ultimo, non intende impedire la nascita di un governo politico, che dopo più di due mesi dal voto consenta il pieno avvio della legislatura. Di qui la concessione, dopo i tempi supplementari, di un tempo di recupero, anche qualche giorno, fino a quando M5S e Lega saranno nuovamente pronti a riferire al Capo dello Stato.

“Nessuno si scandalizzi – ha detto Salvini – se per sincerità abbiamo chiesto qualche altra ora” per vedere se su questi temi, e “il tema giustizia è centrale, partendo da posizioni differenti”, si riesce a trovare una soluzione. Con la Lega, hanno spiegato dai Cinque Stelle, “non ci sono contrasti” per quanto riguarda la stesura del programma di governo: “Su alcune cose c’è disaccordo, noi stiamo lottando per portare a casa i nostri punti”. Ieri sera, al termine di un’altra giornata di trattative, lasciando Montecitorio alle 21.30, il capogruppo pentastellato Danilo Toninelli ha assicurato che con la Lega “non c’e’ nessuna intenzione di strappare. In 48-72 ore penso che andremo alla conclusione del contratto di governo”.

Il tavolo tecnico riprende stamattina e, mano a mano che il confronto si prolunga e la trattativa non riesce a trovare lo sbocco conclusivo, emergono i segni di un logoramento di cui Matteo Salvini non ha fatto mistero ieri, nella dichiarazione al termine del colloquio con Mattarella al Quirinale. “Se ci sarà condivisione sul programma saremo le persone più’ contente del mondo. Ad oggi – ha rimarcato il leader leghista – per serietà dico che programmi un tanto al chilo non ne facciamo”. Il governo comincia “se può fare le cose. O si comincia o ci salutiamo

Dal Quirinale non trapela nulla sulla possibilità che siano stati sottoposti nomi all’attenzione del Presidente. Di sicuro, né formalmente né informalmente, non quello del professor Giulio Sapelli. “Siamo d’accordo con Salvini, di nomi” per la premiership “pubblicamente non ne facciamo” ha ribadito Di Maio. “Non stiamo questionando sui nomi – gli ha fatto eco Salvini -. stiamo discutendo, anche animatamente, sull’idea di Italia”.

Per chiudere la trattativa servirà un’ulteriore verifica: il prossimo weekend i due partiti pensano al giudizio della base, per un via libera definitiva all’accordo, che dovrà passare per il voto online della base Cinque stelle e per i gazebo della Lega allestiti nelle piazze d’Italia, dove si terrà il referendum sul programma di governo. Ai gazebo il voto sarà aperto a tutti per esprimersi su “abolizione della legge Fornero, nuove regole per l’immigrazione, legittima difesa, Flat Tax e riformulazione dei trattati europei”. Mattarella aspetta.

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