Acaya, piccolo borgo in provincia di Lecce, diventa la capitale del film francese con la prima edizione del festival organizzato dall’Apulia Film Commission, ideato e diretto da Alessandro Valenti, Angelo Laudisa e Brizia Minerva. La terza giornata si apre con la tavola rotonda sulla coproduzione italo-francese, prosegue nel pomeriggio con la master class di Thomas Bidegain e in serata con la proiezione di un cortometraggio, due lungometraggi e del documentario Je suis Charlie
Venerdì 15 luglio la giornata si aprirà dalle 10 alle 12 con una Tavola rotonda sulla coproduzione italo-francese coordinata dall’avvocato Leonardo Paulillo, specializzato in proprietà intellettuale, produzioni cinematografiche, diritto d’autore e dello spettacolo. Interverranno gli ideatori del festival Angelo Laudisa, produttore italo francese (Rosebud Entertainment Pictures) e Alessandro Valenti, sceneggiatore e regista, e i produttori Alessandra Acciai (Maliafilm), Francesco Virga (Mir Cinematografica), Gustavo Caputo(Saietta Film), Philippe Aigle (Oceanfilms Distribution), Virginie Lacombe (Marraine Productrice du Marathon), Eric Dupont (Incognito Films), Sophie Deflandre (Studio Orange Cinema), Francesco Melzi d’Eril (Good Films), Luchino Visconti di Modrone (Enormous Film) e Daniele Basilio (Apulia Film Commission).
Sabato 16 luglio dalle 19 spazio alla Master Class della regista Marion Vernoux. Dalle 20.30 prenderanno il via le proieizioni con il corto Réplique di Antoine Giorgini. Subito dopo due lungometraggi in concorso Ni le ciel ni la terre opera prima di Clement Cogitore, su un reparto di soldati in Afghanistan, e Valley of love di Guillaume Nicloux con Gérard Depardieu e Isabelle Huppert. In chiusura NotteDoc con No land’s song.
Domenica 17 luglio la prima edizione del festival si concluderà con la premiazione nelle tre categorie (documentario, corto e lungometraggio), con la proiezione di Agnus dei (Les innocentes) di Anne Fontainee con la festa finale. Il film è ambientato in Polonia nel dicembre 1945. Mathilde Beaulieu, una giovane interna della Croce Rossa incaricata di curare i superstiti francesi prima del loro rimpatrio, viene chiamata in soccorso da una suora polacca. Inizialmente reticente, Mathilde accetta di seguirla in convento, dove trenta benedettine vivono isolate dal mondo. Scopre che molte di loro, stuprate da soldati sovietici, stanno per partorire. Poco poco tra Mathilde, atea e razionalista, e queste suore, s’instaureranno delle relazioni complesse, che saranno affinate dal pericolo, dalla clandestinità delle cure e da nuovi drammi.
Il Castello di Acaya ospita anche la mostra Atlante mediterraneo a cura di Rosalba Branà, Lorenzo Madaro e Brizia Minerva con opere di Giovanni Albanese, Dario Agrimi, Lulzim Alija, Endri Dani, Miki Carone, Claudio Cusatelli, Angelo Filomeno, Raffaele Fiorella, Claudia Giannuli, Iginio Iurilli, Virginia Ryan, Massimo Ruiu e Giuseppe Teofilo. La mostra (che proseguirà sino al 21 agosto – info 3472535235) è promossa dall’Istituto di Culture Mediterranee in collaborazione con la Fondazione Pino Pascali di Polignano a mare e il Museo Castromediano di Lecce.
Il Festival nasce per consolidare i legami creativi con il Sud Italia e segnare il primo passo verso un vero e proprio “patto culturale” tra la Puglia e la Francia, prima industria cinematografica Europea e terza al mondo con quasi 300 film prodotti ogni anno e oltre 200 milioni di spettatori. «Il nostro obiettivo è quello di presentare ogni anno la più recente selezione di film francesi inediti in Italia e di far nascere e migliorare le relazioni tra produzione francese e italiana sviluppando le coproduzioni tra i due Paesi», sottolineano gli organizzatori. «Il festival costituisce un’occasione per costruire una relazione privilegiata con il cinema francese e con la Francia. Tutto il mondo, Stati Uniti inclusi, guardano alla Francia e alla sua industria cinematografica. Cercare dunque un ponte con le produzioni francesi non può che procurare dei vantaggi», proseguono. «Tra gli obiettivi del festival c‘è la volontà di invogliare i produttori francesi a venire in Puglia a realizzare i loro film. Questo comporterebbe occupazione, sviluppo, partecipazione internazionale dato il notevole spessore artistico degli ospiti. “Vive le cinèma” non si esaurirà nei cinque giorni di programmazione. L’idea per il futuro è, infatti, quella di costruire ad Acaya una fattoria delle idee in cui i più importanti produttori e sceneggiatori italiani e francesi possano incontrarsi tra di loro e proporre nuovi progetti».
Il festival è sostenuto dall’Unione Europea, Regione Puglia – Assessorato all’Industria turistica e culturale, Provincia di Lecce, Comune di Vernole, Istituto di Culture Mediterranee, Castello di Acaya, Università del Salento, Puglia Promozione, Ver in Oleis e Apulia Film Commission.