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POLO UNIVERSITARIO DI BRINDISI: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO

CHIEDE IMPEGNI CONCRETI AL COMUNE DI BRINDISI PER POTER CONFERMARE L’OFFERTA FORMATIVA PER IL PROSSIMO ANNO ACCADEMICO

Disattivazione dell’offerta formativa 2017/2018 dell’Università del Salento presso il polo universitario di Brindisi in assenza di adeguate garanzie sulla reale disponibilità delle risorse finanziarie previste dalla convezione sottoscritta con il Comune di Brindisi. Garanzie che, richieste in più occasioni a partire dal maggio 2016, dovranno essere improrogabilmente fornite entro il prossimo 31 gennaio. Lo ha deciso questa mattina il Consiglio di Amministrazione, riunito in seduta straordinaria, dopo aver preso atto del mancato riscontro alle richieste dell’Ateneo in questo senso: gli impegni del Comune di Brindisi ammontano a circa 800mila euro per anno e fino alla scadenza della convenzione nel 2028.

In mancanza di tale riscontro entro il 31 gennaio, appunto, data ultima stabilita fin dal maggio 2016 in una delibera dello stesso CdA dell’Ateneo, l’Università del Salento non potrà che interrompere l’attivazione dei nuovi corsi per l’anno accademico 2017/2018 della Facoltà di Ingegneria. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre dato mandato al Direttore Generale di attivare “tutte le procedure più urgenti per il recupero delle somme già anticipate e rendicontate sulla base della Convenzione con il Comune di Brindisi”.

«Un esito inaspettato dopo le rassicurazioni dello scorso ottobre», commenta il Rettore Vincenzo Zara, «In quell’incontro, il delegato del Sindaco di Brindisi per i rapporti con l’Università aveva rappresentato verbalmente la disponibilità del Comune a onorare gli impegni assunti con la firma della Convenzione del 2006 e il relativo atto aggiuntivo. A fronte della nostra specifica richiesta di formalizzare tale impegno, tuttavia, il Sindaco di Brindisi non l’ha confermato, chiedendo comunque “l’attivazione di un tavolo operativo che affronti e definisca la tematica in ogni suo aspetto”. In conseguenza di tale nota, abbiamo convocato un’ennesima riunione in Rettorato il 6 dicembre, che non ha tuttavia permesso significativi passi avanti nella risoluzione della complessa vicenda. Non c’è più tempo per i proclami, la nostra Università vuole garantire a studenti e famiglie un servizio di qualità che risponda ai requisiti previsti dal Ministero per le sedi decentrate».

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