giovedì, Marzo 28, 2024
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TAP, IL GIP ARCHIVIA LE DUE INCHIESTE SUL GASDOTTO

TAP, IL GIP ARCHIVIA LE DUE INCHIESTE SUL GASDOTTO

Il gip di Lecce Cinzia Vergine ha archiviato le due inchieste sul gasdotto Tap, che dovrebbe portare in Europa il gas dell’Azerbaijan, approdando a San Foca.

Il giudice ha ribadito la piena legittimità dell’iter autorizzativo dei ministeri dello Sviluppo e dell’Ambiente e dei primi interventi effettuati a San Foca dalla Tap. Nel registro degli indagati erano stati iscritti i nomi del country manager Tap Italia, Michele Mario Elia (già ad di Ferrovie dello Stato), dell’ex rappresentante legale Clara Risso e del direttore generale delle Infrastrutture energetiche del Mise Gilberto Dialuce.

I presunti illeciti riguardavano la mancata ottemperanza alla Normativa Seveso in fase di progettazione dell’opera e il falso avvio dei lavori a San Foca nel maggio scorso, denunciati dal Comune di Melendugno e dal presidente del Comitato No Tap Salento, Alfredo Fasiello.

Ipotesi di reato che già la Procura di Lecce aveva giudicato inconsistenti, chiedendo l’archiviazione di entrambe le inchieste, con gli atti a firma del procuratore della Repubblica Cataldo Motta (in pensione dal 31 dicembre) e dal procuratore aggiunto Angela Rotondano. L’udienza in Camera di Consiglio si è tenuta il 30 novembre scorso e la sentenza è stata depositata dal gip il 3 febbraio.

NOEIl comitato No Tap è intenzionato, comunque, a proseguire la battaglia contro la realizzazione dell’opera, ritenuta ad alto impatto su un territorio a vocazione prettamente turistica.

“Dal provvedimento di archiviazione rileviamo che Ministeri, gip, pm sono concordi nel ritenere veritiera la dichiarazione di inizio lavori di Tap. L’unica voce discordante i Carabinieri del Noe, ma sembra non facciano testo”, si spiega in una nota.

“Preso atto delle conclusioni riteniamo sia il caso di denunciare Tap per aver dato inizio ai lavori senza aver ottemperato alle prescrizioni ante operam contenute nel decreto VIA 223/2014. Per quanto riguarda la Normativa Seveso anche in questo caso è stata presa per buona la dichiarazione della stessa Tap, secondo cui l’hold up del Prt si attesta a 48,6 tonnellate, un soffio sotto le 50 che impongono la normativa più stringente. La domanda è sempre la stessa, ovvero: chi deve verificare le dichiarazioni di Tap?”, si prosegue nel comunicato.

“Senza progetto esecutivo, senza prescrizioni, ma certi della quantità di gas nei tubi e con i lavori già avviati”, è la perplessa conclusione del comitato No Tap.

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