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Ròma. Suoni, parole, tamburi della cultura rom” ad Astràgali Teatro a Lecce

NUOVI APPUNTAMENTI AD ASTRÀGALI TEATRO PER LA RASSEGNA TEATRI A SUD: DOMENICA 3 APRILE SPAZIO A “RÒMA” CON CLAUDIO “CAVALLO” GIAGNOTTI. MERCOLEDÌ 6 E GIOVEDÌ 7 APRILE SALTA LA DOPPIA REPLICA DI “MEDEA, DESÌR”.

Nuovi appuntamenti per la rassegna “Teatri a Sud“, ideata e promossa da Astràgali Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura.

Domenica 3 aprile alle 19, non alle 20:30 come annunciato in precedenza (ingresso 5 euro) nella Sala di Astràgali Teatro a Lecce, per la Giornata mondiale dei Rom, sinti, caminanti (che si celebra l’8 aprile) appuntamento con “Ròma – suoni, parole, tamburi della cultura rom”, spettacolo-concerto sui canti e sulle narrazioni della cultura Rom a cura di Astràgali Teatro e Claudio Cavallo Giagnotti, leader dei Mascarimirì. Un viaggio in cui si incontrano parole, suoni e visioni per dire della bellezza e della forza di una tradizione e di una lingua sconosciute, spesso violentate da pregiudizi e ostilità. Storie e canti romanì si dipanano con la segreta speranza di sconfiggere il pregiudizio e favorire la conoscenza di una cultura straordinaria e ricchissima. In Ròma le musiche di Claudio Cavallo Giagnotti si intrecciano al tessuto di parole curato da Fabio Tolledi e alle video-proiezioni di immagini inedite, tratte dalla ricerca condotta tra le famiglie Rom del Salento. Lo spettacolo è infatti il frutto della collaborazione tra Astràgali Teatro, compagnia teatrale pugliese impegnata da anni in un lavoro di ricognizione e ricerca delle culture mediterranee e del vicino oriente, e Claudio ‘Cavallo’ Giagnotti, musicista di origini Rom che ha fatto della ‘tradinnovazione’ la cifra più propria e innovativa della sua ricerca musicale. Alle origini di Ròma vi è il lavoro di scavo condotto da Cavallo sulle origini e sulla storia della sua famiglia, divenuto ben presto un percorso di riscoperta delle radici sociali, economiche, culturali e artistiche delle famiglie Rom salentine. Riscoperta delle radici e, al contempo, del rapporto con il territorio intorno fatto di intrecci, ibridazioni, accettazione e rifiuto. Una vicenda straordinaria, le cui tracce vivissime arrivano intatte fino a noi. «Dal 2008 fino ad oggi abbiamo raccolto immagini, video, emozioni, racconti di persone straordinarie che hanno fatto la storia senza essere menzionati nella Storia», sottolinea il musicista. «Sono rimasti nell’ombra senza rivelarsi perché le loro origini sono Rom. Abbiamo raccolto queste persone, le loro storie, la loro energia all’interno di uno Stato immaginario che abbiamo chiamato Gitanistan, dove sono caduti i luoghi comuni, dove la verità ha rotto le bolle di sapone che avevamo davanti agli occhi. Da lì è cambiata la nostra percezione della realtà», prosegue.

Mercoledì 6 e giovedì 7 aprile salta invece il doppio appuntamento con “Medea, Desìr“, spettacolo di Astràgali Teatro scritto e diretto da Fabio Tolledi.

Giovedì 14 aprile (ore 20:30 – ingresso 5 euro) appuntamento a Lecce con “Il cantico dei cantici per lingua madre” di Astràgali Teatro ed Ensemble Montesardo, scritto e diretto da Fabio Tolledi. Tra i testi più misteriosi e segreti della tradizione sapienziale, presente nella Bibbia ebraica e cristiana, “canto assoluto d’amore e di conoscenza”, il Cantico (in ebraico Shir hashirim, in latino Canticum canticorum) già nel nome dice il suo essere il più sublime di tutti i canti, il suo adagiarsi tra le nuvole. Fabio Tolledi (attore, regista, autore, direttore artistico di Astràgali Teatro, vice presidente per l’Europa del network mondiale e presidente del Centro Italiano dell’International Theatre Institute – Unesco) traduce e reinterpreta il testo poetico, attribuito al Re Salomone, in una lingua madre neo-salentina. In scena, le attrici Roberta Quarta e Simonetta Rotundo sono accompagnate dalle musiche eseguite dall’Ensemble Montesardo, coordinato dal Maestro Luca Tarantino (tiorba) e composto dal soprano Ludovica Casilli, dal mezzosoprano Kairi Kosk e Livio Grasso (tiorba). «Ogni anno scompaiono nel mondo oltre 20 lingue madri, una ogni due settimane. Di questo passo nell’arco di un secolo la metà delle 5mila lingue che si parlano oggi sulla terra saranno estinte», sottolinea Fabio Tolledi. «Le parole vivono e muoiono come gli esseri naturali e quando una lingua sparisce non si perdono solo i testi ma muore un modo di comprendere la natura, di ragionare, di percepire il mondo, di metterlo in parole, di dire l’amore. La traduzione del più grande poema d’amore mai scritto, il Cantico dei Cantici, in una lingua madre che abbiamo chiamato neo-salentino va esattamente nel senso opposto: ritrovare una lingua e, insieme, il mondo che in questa lingua dimorava. Diciamo l’amore, la morte, il desiderio, l’illusione, lo smarrimento, tutte figure presentissime nel Cantico, in una lingua arcaica e potente. Una lingua dove il suono è più forte e avvolgente del senso». Lo spettacolo è anche un libro/cd prodotto da Astràgali Edizioni – Eufonia Multimedia con il sostegno della Regione Puglia (Art 8, LR 12.2005 – Iniziative per la pace e per lo sviluppo delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo).

Mercoledì 20 e giovedì 21 aprile (ore 20:30 – ingresso 5 euro) la rassegna Teatri a Sud” prosegue ad Astràgali con “La rosa bianca“, coproduzione con Diaghilev. Un intreccio affascinante sul profondo legame tra musica e poesia con i suoni di Mauro Tre (piano), Marco Girardo (batteria), Stefano Rielli (contrabbasso) e le voci di Roberta Quarta e Fabio Tolledi. Legame antico, sotterraneo e mai abbastanza esplorato. A partire dagli anni ’50 del secolo scorso molti poeti si sono misurati con questa modalità sempre attuale. Pasolini, Fortini, Calvino, Sanguineti, hanno fornito le parole a cui compositori importanti come Fiorenzo Carpi, Pietro Umiliani, Carlo Rustichelli hanno dato la musica. Il mondo della canzone pop ha, dal canto suo, immediatamente aderito con interpreti e autori del calibro di Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Fabrizio De André, Enzo Jannacci. Questo percorso ha trovato ancora più forza nella pratica del teatro canzone, partendo dalla nascita del cabaret italiano. Dall’esperienza di Canta Cronache al teatro di Dario Fo, dalla ricerca del Canzoniere Italiano al lavoro di revival del folklore italiano che ancora oggi determina – anche nel territorio salentino – una forma vivace di ricerca e di esplorazione poetica. Non ultimo è da segnare la ricerca del sound del jazz italiano, che ha trovato in questo ambito una vitalità straordinaria ed un ulteriore terreno di sviluppo.

Giovedì 28 aprile (ore 20:30 – ingresso 5 euro), la compagnia “Therasia il garage delle arti” mette in scena ad Astràgali “Il Cantico Spirituale (Sono io la tua sposa)“, adattamento da San Juan de la Cruz di e con Davide Morgagni (assistenti alla regia Valentina Sciurti ed Elisa Tondo). Il Cantico Spirituale segna l’apice dell’armonioso squilibrio tra l’esperienza mistica e l’espressione poetica di San Juan de la Cruz  – San Giovanni della Croce (1542-1591). Considerato fra i maggiori poeti in lingua spagnola, scrisse il poemetto Il Cantico Spirituale nel 1584, egloga tra la Sposa (l’anima) e lo Sposo (il corpo di Gesù) libera riscrittura dal Cantico dei Cantici, in un’epoca in cui era proibito tradurre la Bibbia in lingua volgare. “Dottor estatico”, Gran riformatore dell’Ordine Carmelitano e confessore di Santa Teresa D’Avila, “Il piccolo Seneca”, così da lei soprannominato, fu santificato nel 1726 e accolto nel 1926 tra i Dottori della Chiesa. Il Cantico Spirituale è la rivoluzione della mistica teresiana.

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