lunedì, Aprile 29, 2024
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Patto per la Salute

Ambulatori aperti 16 ore al giorno. Prende corpo il “Patto per la Salute”. I medici della Asl «a lezione» dagli esperti ministeriali.

E’ una «rivoluzione» quella che è chiamata a realizzare la Asl di Lecce nei prossimi mesi. Una profonda trasformazione dei servizi sul territorio che riguarderà tutti gli operatori sanitari, compresi i medici di famiglia e i pediatri.

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Il direttore generale Silvana Melli ha convocato con urgenza per questa mattina i direttori dei dieci Distretti socio-sanitari, i direttori degli ospedali e i dirigenti delle strutture in prima linea.

Il ministero ha rilevato 108 tipologie di ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza che dovranno essere trasformati in prestazioni ambulatoriali complesse o in Day Service, evitando di congestionare gli ospedali a più alta complessità organizzativa.

Fra gli «attori» chiamati a razionalizzare i percorsi diagnostici e terapeutici, soprattutto i Distretti, gli ospedali e i Poliambulatori.

All’evento formativo era presente Giuliano Mariotti, uno dei massimi esperti di Agenas in fatto di priorità nelle liste di attesa e organizzazione dei servizi, che ha messo a disposizione la sua esperienza maturata nella provincia di Trento. L’esperto del ministero aiuterà a mettere a punto le normative per migliorare la qualità dei servizi, anche in presenza di poche risorse, elevandone la qualità e la razionalizzazione.

«L’incontro di oggi – ha spiegato Silvana Melli a Salute Salento – è una carrellata di normative alla base degli obiettivi del Patto per la Salute. Il confronto tiene conto del decreto sul Riordino ospedaliero alla luce della legge di stabilità».

Interventi che calati nella nostra Asl si traducono, aggiunge Melli, «in più pacchetti di prestazioni, più Day service. I Distretti avranno importanza nella presa in carico delle malattie croniche e istituiranno molti più Day service medici e anche chirurgici».

Sono le nuove norme che prevedono che gli ospedali, soprattutto quelli di base, dovranno istituire molti Day service chirurgici e magari di più elevata complessità e dovranno poi essere presi in carico i pazienti non solo di malattie croniche, ma anche quelli con situazioni di estrema fragilità.

«Infatti nel Patto della Salute – spiega la manager Asl – si parla di prendere in carico soggetti in coma vegetativo, soprattutto se non hanno supporto familiare. Dobbiamo realizzare l’integrazione ospedale- territorio, in modo da farne dei vasi comunicanti. Non più barriere, ma operatività sul percorso della persona».

Con quali risorse?  «Le risorse non sono un problema – ribatte Melli – Il vero problema è imparare a lavorare insieme». E se i sindacati si oppongono e frenano?

«Non si opporranno perchè si sono resi conto della precarietà del settore pubblico se si continua a lavorare in questa situazione. Oggi – conclude – abbiamo il confronto con l’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase; una struttura privata accreditata che deve rispettare il Patto per la Salute nel 2016 e che si è già dovuta riorganizzare per rispondere ai canoni».

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