“Medea” Compagnia “Ragazzi di Via Malinconico per la regia di Roberto Treglia La tragedia classica invade il Teatro Comunale di Gallipoli
Una scenografia imponente e inquietante che fuoriesce dal palcoscenico e invade interamente gli spalti del teatro, trasformandolo in un’arena nel quale gli spettatori entrano come in un tempio pagano di ghiaccio e sangue. E’ questa la “Medea” allestita nel Teatro Comunale Garibaldi di Gallipoli, a cura della Compagnia “Ragazzi di Via Malinconico” per la regia di Roberto Treglia.
Più che una messinscena, una grandiosa installazione artistica e teatrale, che fonde suggestioni visive, olfattive e tattili ai suoni e alle terribili vicende di una delle storie più spaventose che il teatro classico greco abbia tramandato ai nostri giorni.
Medea, moglie e madre, abbandonata dal marito e scacciata dalla sua casa, sconvolta dall’odio che la dilania e la acceca, uccide i suoi due figli. Una punizione che la condanna per sempre a divenire essa stessa mito e simbolo del crimine più efferato che possa essere concepito, l’infanticidio ad opera della stessa madre. Un mito che si ripercuote nei secoli e diviene attuale anche ai nostri giorni. Nelle parole dello stesso regista, Roberto Treglia, “per Medea l’amore eccessivo non porta onore, né dignità. Il suo è un eros intemperante, smodato, violento. Medea è detentrice di una lucidità abbacinante e di una dottrina dissimile dal contesto circostante. E’ martire di un continuum di umiliazione, passione, disperazione, ferocia e di un animo depravato. Eppure la sua è una crudeltà ingiudicabile, appartenente ad un mondo diverso, lunga ombra di un primitivo orribile e sinistro. Medea è una creatura che consuma un atto eccezionale nel vivo contesto di disagio sociale che fomenta le sue debolezze, nella necessità di rivalsa che muove l’impulso violento e la facilità con cui è abituata a distruggere gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento dei suoi scopi. Lacerata dal dissidio di un amore materno che la porterebbe a dimenticarsi di sé e una brama di vendetta che, in fondo, è la distruzione di un’altra parte di sé, essa giunge tragicamente alla possibilità che una madre possa e debba uccidere i propri figli”.
IN SCENA DAL 12 AL 16 MARZO 2015 SIPARIO ORE 21.00 Compagnia Ragazzi di Via Malinconico
MEDEA Riadattamento da Euripide a cura di Roberto Treglia
Regia: Roberto Treglia
Personaggi ed interpreti:
– Medea: Luana Greco
– Giasone: Roberto Marius Treglia
– Creonte: Alberto Greco
– Egeo: Luigi Mba Pì Tricarico
– Nutrice: Cinzia Corrado
– Pedagogo: Emanuele Frisenna
– Pedagogo: Riccardo Abbate
– Figli di Medea: Alex Coppola e Sabrina Zappatore
– Corifeo: Fiorella Demitri
– Coro di Donne Corinzie: Margherita Zappatore, Isaura Scorrano, Annalisa Gallo, Lucia Polo, Laura Cortese
– Guardi Corinzie: Francesco Seclì e Luca Benvenga
– Allestimento Foyer: Eleonora Benvenga e BettyBoopDanceAccademy
Direzione artistica e ufficio stampa: Alberto Greco
Regia luce e suono: Sara Cataldi e Francesco Tricarico
Direzione tecnica: Stefano Coppola, Pino Greco, Staff Coppola
Costumi: Giuseppa Attanasio
Scenografia: Stefano Coppola e Pino Greco