martedì, Marzo 19, 2024
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Manera: “La Taranta figlia dell’humus di questa terra”

Partito il festival itinerante de La Notte della Taranta

Ha preso ufficialmente il via il Festival de La Notte della Taranta, il festival diffuso più grande d’Europa, che nasce non a caso nel Salento, come ha spiegato Massimo Manera, presidente della fondazione La Notte della Taranta, durante la conferenza di presentazione del festival “Questo grande evento esiste perché è nato qui ed è figlio dell’humus di questa terra, di quello che in questa terra è accaduto negli ultimi cinquant’anni.
Questo festival ha ventuno anni, non è figlio delle mode, è qualcosa che ha radici profonde e ben salde, qui è accaduto di tutto. Qui all’inizio degli anni Sessanta, a Calimera, c’è stato un sindaco poeta che ha scritto un libro in grico, il sindaco Aprile. Sono nati e hanno lavorato tantissimi ricercatori, artisti, operatori culturali. In questo humus è nata La Notte della Taranta e in questo humus lavora e vegeta la fondazione La Notte della Taranta”.
Tra gli ospiti presenti, nella suggestiva terrazza del castello De’ Monti di Corigliano d’Otranto, il maestro concertatore di questa ventunesima edizione de La Notte della Taranta Andrea Mirò “Sono molto orgogliosa di far parte della cordata dei maestri concertatori che si sono alternati qui perché è un grande momento di crescita e non è retorico. E’ una crescita musicale, sui contenuti culturali, umana. Ringrazio la fondazione per avermi messo in condizione di crescere, di buttare il cuore oltre l’ostacolo, mettermi alla prova è quello in cui credo”.
A dare il via al festival i ballerini del corpo di ballo de La Notte della Taranta con due appuntamenti, un laboratorio di pizzica alle 19 nel castello e una esibizione sulla terrazza del castello, con le coreografie di Massimiliano Volpini “Sto tentando di mescolare due mondi apparentemente lontani, quello della danza accademica e quello della danza popolare, in che modo lo stiamo scoprendo, stanno venendo fuori delle cose molto interessanti. L’energia e la vitalità sono la chiave di tutto”.
Sempre sulla terrazza del castello si è esibito il Circolo Mandolinistico di San Vito dei Normanni, fondato nel 1934, dal 2015 il Circolo è guidato dal giovane mandolinista Peppino Grassi. Il rinnovato spirito non rinuncia a preservare e valorizzare la tradizione e diffondere i diversi linguaggi di espressione del mandolino, «guardando al futuro con cuore antico». Come nelle botteghe di un tempo, il Circolo è oggi luogo d’incontro e discussione, agorà, crocevia di uomini e musica dove la trasmissione dei saperi si compie con approccio spontaneo.
La tappa coriglianese è un appuntamento fisso, “ogni anno il festival parte qui da noi – ha detto il sindaco di Corigliano, Dina Manti – e oggi siamo qui con i nostri ragazzi dell’Orchestra Sparagnina che raccontano una storia di amicizia, di relazione e di legami che è ciò che noi vogliamo trasmettere a tutti”.
L’Orchestra Sparagnina è diretta da Ambrogio Sparagna, già maestro concertatore de La Notte della Taranta, dal 2004 al 2006 che torna per dirigere l’Orchestra nata nel 2005 dalle esperienze didattiche dell’Istituto comprensivo del paese.
“Mi sembra che sia una festa sempre molto partecipata, chiaramente è tutto diverso rispetto a quegli anni in cui cercavamo di trovare una strada, ma è  molto importante che un festival continui ad elaborare progetti di ricerca” ha commentato il maestro Sparagna a latere della sua esibizione. Un’ora di musica di tradizione affidata alla sua orchestra che ha proposto un repertorio di canti tradizionali in grico salentino (antico dialetto greco e lingua di minoranza del territorio).
In piazza Vittoria si sono esibiti I Mandatari formazione nata nel 2013 per volontà di un gruppo di amici, con l’intento di riscoprire la bellezza della tradizione musicale della provincia di Taranto. Grazie al loro lavoro di ricerca e, attingendo anche dal patrimonio recuperato sul campo nelle stesse zone dallo storico ed etnografo Alfredo Majorano, tra gli anni ’30 e ’70, il gruppo può avvalersi di un vasto repertorio musicale che spazia dai contesti rituali (tarantismo), a quelli ludici (pizzica-pizzica, tarantelle, quadriglia, canti di lavoro, stornelli) e canti devozionali (canti di passione).
 La chiusura della prima tappa del festival è stata affidata all’Antonio Amato Ensemble,  “Il futuro del passato” è la frase che rappresenta al meglio la filosofia stilistica del gruppo che, in dieci anni di attività, è riuscito a sviluppare un sound originale, riconoscibile e alternativo  rispetto al suono legato alla musica popolare salentina di tradizione. L’ultimo lavoro discografico “Speranze” crea infatti un punto d’incontro inedito tra due mondi apparentemente paralleli. Brani originali e brani classici della tradizione convivono coerentemente nella dimensione musicale del gruppo dove le esperienze eterogenee di ciascuno dei suoi componenti si incontrano  attraverso il canto tipico della tradizione dialettale salentina di Antonio Amato. Strumenti acustici e sonorità della tradizione si intrecciano in simbiosi musicale con strumenti elettronici e sonorità moderne senza perdere di vista le ritmiche ipnotiche e ancestrali che rappresentano la colonna portante della pizzica.
“In questi ventuno anni l’operazione che è stata fatta è stata quella di chiamare i migliori che era possibile  chiamare e farli confrontare con la nostra cultura, questo non è un fatto da poco, ma è un fatto che ha fatto crescere davvero questo territorio. Questo è il valore aggiunto di questo festival” ha commentato Daniele Durante, direttore artistico de La Notte della Taranta.
E’ spettato invece a Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano, ricordare la candidatura dell’ex convento degli Agostiniani di Melpignano ai Luoghi del Cuore del Fai. “La quinta scenica de La Notte della Taranta, l’ex convento degli Agostiniani, è stata candidata tra i Luoghi del Cuore del Fai, con un semplice click possiamo aggiungerlo tra i primi dieci sul sito del Fondo Ambiente Italia e contribuire a ristrutturare questo storico sito”
Una prima giornata intensa per un festival ricco di appuntamenti, tra musica, ballo, arte e tradizione.  Tra i tanti quello ricordato da Luigi Chiriatti, direttore artistico de La notte della Taranta, la mostra “I luoghi di Renata” di Paolo Laku, “la Fonte era una consigliere comunale di Nardò che è stata ammazzata perché difendeva strenuamente la non urbanizzazione di Porto Selvaggio uno dei luoghi più belli del Salento, per questo è doveroso parlare di paesaggio e dedicare questa mostra a lei, ricordando che ci sono persone che perdono la vita per difendere i principi in cui credono”. Mostra che si inaugura oggi a Palazzo Personè, a Nardò, alle 20.
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