LA VOCE DI TITO SCHIPA E’ PARTE E ORGOGLIO DI LECCE. NESSUNO LA SPENGA
Capisco che la voce dell’opposizione di centrodestra possa dare quotidianamente fastidio all’attuale sindaco e alla sua giunta, ma che dia fastidio la voce di Tito Schipa è un assurdo. Di quella voce “sparata” a Mezzogiorno dal terrazzo di Palazzo Carafa parlarono la tv nazionale e persino giornali stranieri che segnalarono l’iniziativa in termini decisamente positivi sia per la sua originalità, sia per la dimostrazione da parte dell’amministrazione dell’epoca di voler ricordare agli anziani e far conoscere ai più giovani la voce di un loro concittadino che con la sua arte raffinata aveva portato la voce, non solo la sua voce, ma la voce della città di Lecce, nel mondo. Tito Schipa appartiene alla storia della città, alla storia della buona musica, alla storia di un “terrone” partito povero conteso dai più importanti teatri d’Europa e del mondo; di un leccese che era amato e applaudito al Metropolitan di New York. Troppo importante forse, troppo grande, forse, per essere ricordato da chi mediocremente spegne la voce di un Grande per dedicarsi alla desolazione di piste ciclabili, panettoni di plastica giallorossi, paletti e ringhiere costosi quanto inutili.
Adriana Poli Bortone
capogruppo Fiamma tricolore e presidente di IO Sud