Cuore Lepore, ribaltone Lecce. I giallorossi faticano ma espugnano Catanzaro
Un mai domo Lecce espugna dopo oltre trentatré anni il Ceravolo di Catanzaro, vincendo per 1-2 ed avendo la meglio al termine di una vera e propria battaglia calcistica, in cui si è visto poco gioco ma tanto agonismo ed equilibrio tattico. L’undici di Padalino ha faticato per quasi un’ora di gioco, mantenendo il possesso ma peccando di presunzione e precisione, prima di dominare una ripresa che ha legittimato il risultato finale. Caturano e compagni conquistano così tre punti dal peso d’oro che consentono loro di raggiungere il Matera in vetta al campionato.
Ad inizio partita è il Lecce, come prevedibile, a tenere in mano il pallino del gioco, provando a girare palla e a pungere un Catanzaro che d’altro canto dispone di una grande densità in mezzo al campo al fine di contrastare la manovra di Padalino. Nonostante le continue avanzate salentine, è dei padroni di casa la prima conclusione verso la porta. L’azione si registra al minuto numero quattro, quando Icardi si gira bene in area di rigore ma calcia debolmente tra le braccia di Bleve. I salentini sono padroni del campo, ma la supremazia è sterile e non si traduce in occasioni da rete. Al 23′ De Lucia si sporca i guanti per la prima volta per allontanare dallo specchio della porta il tiro-cross di Pacilli, che due minuti dopo va pericolosamente al tiro dal limite senza però trovare il bersaglio grosso. Al ventottesimo i troppi errori nei pressi dell’area di rigore avversaria da parte di Caturano e compagni vengono puniti dal gol calabrese. La firma è di Prestia, che sfrutta l’ennesima topica su calcio da fermo del campionato del Lecce colpendo di testa e battendo un non impeccabile Bleve. L’undici di Padalino, già non particolarmente in palla in zona-gol anche sullo zero a zero, fatica a reagire dopo lo svantaggio. Così al 38′ Arrigoni ci prova direttamente da calcio di punizione, con il pallone che termina però abbondantemente alto sul fondo. E’ l’ultima azione da gioco di un primo tempo brutto e contratto, chiuso con il Catanzaro meritatamente in vantaggio per aver dimostrato una voglia e una combattività maggiore di quella del timido Lecce.
Nella ripresa i giallorossi salentini partono col piede giusto, sfiorando subito il pari dopo due minuti con Caturano, bravo nell’impattare il cross di Vitofrancesco con la palla che però sfiora la traversa e termina fuori. Al minuto undici grandissima opportunità per Doumbia che, servito da Caturano, si presenta a tu per tu con De Lucia, ma tentenna al momento della conclusione favorendo così il decisivo rientro di Pasqualoni che evita un gol quasi fatto. Al quarto d’ora il franco-maliano prova a rifarsi con uno spunto personale che lo porta al tiro dal limite troppo difettante di precisione e terminato sul fondo.
Pur mancando in brillantezza, il Lecce avanza il suo raggio d’azione, trovando il pareggio al ventitreesimo grazie all’ennesima azione personale di Doumbia: il numero 24 ospite stavolta è preciso al momento della conclusione e, dopo aver duettato con Pacilli, supera De Lucia e insacca di destro a porta sguarnita. L’aver trovato il gol galvanizza ulteriormente una compagine, quella salentina, già padrona del gioco dal fischio d’inizio dell’arbitro, ma stavolta più vogliosa e precisa negli ultimi venti metri. Il tutto si traduce nel gol dell’1-2, trovato dal neo entrato Lepore: il jolly di casa Lecce sorprende la difesa locale con un perfetto terzo tempo, insaccando di testa il cross al bacio dalla sinistra di Caturano. Al 42′ buona opportunità per Mancosu, che riceve palla sui quindici metri e lascia partire un tiro potente ma non abbastanza da eludere l’attenta guardia di De Lucia, che blocca a terra. I minuti conclusivi non offrono particolari spunti, e la formazioni di Padalino contiene agevolmente le velleità calabresi conquistando una meritata vittoria.
Nel prossimo turno Lecce impegnato ancora in trasferta, stavolta sul campo della Casertana, nel match in programma sabato 4 alle 18.30.
