giovedì, Marzo 28, 2024
HomeRegione PugliaLecceIl club dell'ascolto live all'Ammirato Culture House di Lecce

Il club dell’ascolto live all’Ammirato Culture House di Lecce

L’Ammirato Culture House di Lecce ospita una rassegna di musica internazionale in collaborazione con Coolclub e Uasc. Sei appuntamenti per un breve viaggio intimo e acustico alla scoperta dei nuovi suoni provenienti da tutta Europa, con particolare attenzione al folk, alla parola cantata, alle storie, alla musica delle radici.

Dal 25 novembre al 21 aprile (ore 21) l’Ammirato Culture House di Lecce ospita “Il club dell’ascolto live“, una rassegna di sei appuntamenti nata dalla collaborazione con Coolclub e Uasc! e con il sostegno della Fondazione  Musagetes. Un breve viaggio intimo e acustico alla scoperta dei nuovi suoni provenienti da tutta Europa, con particolare attenzione al folk, alla parola cantata, alle storie, alla musica delle radici. Il Club dell’Ascolto, progetto ideato da Gigi Colaci e Luigi Negro, diventa una guida alle nuove tendenze della musica indipendente internazionale.

La programmazione prenderà il via martedì 25 novembre con Filip Sundberg aka Tiger Forest Cat che ha debuttato quest’anno con l’album “Underdogism” frutto di tre anni di intenso lavoro. Si tratta di un disco d’amore, influenzato da cantautori come Bryan Ferry o gruppi come Prefab Sprout. Tiger Forest Cat ha fatto parlare di sé grazie al singolo d’esordio “Everybody’s Running” (The Guardian , Nordic) suonando al Berlino Music Week con band come Widowspeak e Simian Ghost. Le canzoni di questo album vi faranno sentire come se foste in giro per Hollywood negli anni ’80 e subito dopo a casa di Filips nel nord della Svezia. L’opposto totale.

Sabato 27 dicembre unico appuntamento pugliese della rassegna con il trio Bija che presenterà in anteprima i brani dell’esordio discografico. Il termine sanscrito “Bija” (seme) rappresenta l’origine ed al tempo stesso la causa di tutte le cose. È la vibrazione, il suono primordiale da cui ha avuto principio ogni cosa. Così il trio “Bija” nasce da questa semplice e primordiale esigenza. 
Che il trio si discosti dai canoni legati alla comune idea di “gruppo” appare chiaro già dalla sua composizione: tromba, chitarra e batteria forniscono ai Bija tutto il materiale sonoro da cui nascono le loro composizioni. Niente basso dunque, con tutto ciò che questo comporta in termini di scelte narrative ed estetiche, ed una continua ricerca che a partire da suoni e suggestioni conduce il trio alla creazione di ambienti sonori sempre nuovi ed estremamente evocativi. Il risultato è un mood sonoro che si colloca a metà strada fra musica etnica, jazz, afro blues e rock. 
In aggiunta al trio composto da Francesco Pellizzari (batteria e percussioni), Gabriele di Franco (chitarre e loop) and Marco Puzzello (tromba e flicorno), nel disco compaiono anche gli ospiti Emanuele Coluccia (sax) e Stefano Luigi Mangia (voce).

Martedì 20 gennario appuntamento con Sylvie Lewis, musicista folk londinese. Si trasferisce negli Stati Uniti nel 1995 dove studia al Berklee College of Music. Il suo EP d’esordio autoprodotto non sfugge all’attenzione della Cheaps Lullaby Records (Joan As Policewoman, Teitur, Tobias Froberg ecc) con la quale pubblica nel 2004 il suo album di debutto “Tangos e Tantrums” prodotto da Richard Swiftp che porta in tour negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Suona al SXSW di Austin, in Texas nel marzo 2009. Sylvie ora vive a Roma dove suona con L’Orchestra di Piazza Vittorio. Compone le canzoni con le quali partecipa allo show di OPV “Il Giro del Mondo in 80 giorni” al Teatro Olimpico di Roma. Nel 2012 Sylvie pubblica il suo 3 ° album in studio prodotto da Richard Swift “It’s All True”, premiato come miglior album dell’anno dalla rivista Performing Songwriter. Nel 2013 va in tour con Eleni Mandell, Alba Landes, Josephine Foster e Scott Matthew. Collabora ancora una volta con Sondre Lerche sulla colonna sonora di “The Sleepwalker” (regia di Mona Fastvold, interpretato da Brady Corbet, Christopher Abbott e Gitte Witt), presentato in anteprima al Sundance Film Festival. Sylvie ha condiviso il palco con Ed Harcourt, Eleni Mandell, Jesse Winchester, Jimmy Webb, Anais Mitchell, The Weepies. Teitur, Tobias Froberg, Sondre Lerche, Jennifer Kimball e Heather Combs, tra gli altri. Attualmente sta lavorando al suo quarto album in studio a Los Angeles.

Martedì 10 febbraio la rassegna ospita la musica degli Opera Chaotique che propongono arias e vibrazioni africane, riff jazz punk, ninne nanne e incubi gotici. Riscaldare la pozione accanto a un pianoforte e una batteria, aggiungere un fascio di racconti intrecciati, abbondare con umorismo contorto, mescolare bene, portare a ebollizione: nasce uno spettacolo di crossover cabaret. Con un arsenale imponente di brani originali dai loro due album “Death of the Phantom of the Opera” e “Poems of a Dirty Old Man”, con cover che vanno da Tom Waits a Spike Jones, Opera Chaotique presentano uno spettacolo travolgente. Con una notevole musicalità e un impressionante performance live il racconto fantasioso di Opera Chaotique potrebbe essere descritto solo come una festa del surrealismo, composta da musica esplosiva e teatralità devianti.

Martedì 17 marzo all’Ammirato arriva la trentaduenne tedesca Alin Coen. Sua nonna, Fanny Anitua, è cantante d’opera alla Scala di Milano e la musica è una presenza costante della sua vita in famiglia. Per un lungo periodo Alin vive in Svezia, dove lavora in una fattoria, ma poi decide di dedicarsi esclusivamente alla musica e a scrivere canzoni. Nasce così, nel 2007, la Alin Coen Band, formazione che da lei prende il nome. La loro musica è al confine tra funk, folk e pop. I primi successi internazionali arrivano già nel 2008, grazie al successo straordinario dei loro video su You Tube e a numerose apparizioni televisive. Il loro primo album “Wer bist du?” esce nel 2010 per l’etichetta Pflanzeinen Baum, con l’importante distribuzione della RoughTrade. Mentre continua la loro attività live in Germania, Austria e Svizzera, nell’aprile 2011 la band riceve il Grammy tedesco (German Songwriters Prize) nella categoria dei giovani talenti. Nel giugno 2013 esce l’album “We’re Not the Ones We Thought We Were”, dal quale è estratto il fortunato singolo “A No Is a No”, brano che affronta il difficile tema della violenza di genere, il cui video è stato realizzato dal regista Dietrich Brüggemann.

Martedì 21 aprile la rassegna si conclude con Amarins Moon, la nuova band della cantautrice olandese Amarins Romkema. Suona come Bjork che incontra Manu Chao, che canta in duetto con Lhasa de Sela. Dopo cinque anni con ‘Le Gatte Negre’ Amarins deciced che è giunto il momento di qualcosa di nuovo. Dopo una pausa di sei mesi, in viaggio attraverso il Sud America, fra cinema e teatro arriva il momento di iniziare un nuovo progetto con altri musicisti. Bestie a caccia di silenzio. Case vuote in cui si supera la vita. Le balene che cantano l’amore. Piano di quel suono malato e vecchio. In attesa che qualcosa accada. Invitate gli orsi a passare il letargo in casa per mantenere il freddo fuori.

Programma
martedì 25 novembre – Tiger Forest Cat (Svezia)
sabato 27 dicembre – Bija (italia)
martedì 20 gennaio – Sylvie Lewis (UK)
martedì 10 febbraio – Opera Chaotique (Grecia)
martedì 17 marzo – Alin Coen (Germania)
martedì 21 aprile – Amarins Moon (Olanda)

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome qui

Post Popolari

Commenti recenti

Verified by MonsterInsights