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Cherchez la Femme al Teatro Paisiello di Lecce

La rassegna Teatro a 99 Centesimi organizzata dal Comune di Lecce con la direzione artistica di Carla Guido propone il reading-concerto con Emanuela Gabrieli, Carla Petrachi, Mariarosaria Ponzetta e Alessandra Crocco.

Prosegue sul palco del Teatro Paisiello di Lecce la settima edizione della rassegna Teatro a 99 Centesimi organizzata dal Comune di Lecce con la direzione artistica di Carla Guido. Sabato 28 marzo  appuntamento con “Cherchez la femme”, reading-concerto con Emanuela Gabrieli (voce), Carla Petrachi (piano), Maria Rosaria Ponzetta (voce recitante) e Alessandra Crocco (controvoce recitante). Donne alle prese col quotidiano, con il lavoro, con la famiglia, con l’amore. Donne con i piedi per terra ma con il cuore in sospensione e le farfalle nella pancia. Un omaggio a quelle autrici che hanno saputo far ridere e riflettere. Dall’ironia sulla donna all’antica di Franca Valeri al femminismo travolgente di Franca Rame fino ai più recenti sguardi su un rapporto tra generi in continua evoluzione.

Martedì 31 marzo  la Compagnia Giovanni Franci propone, invece, “Matteo Diciannove Quattordici” con Fabio Vasco e con la partecipazione di Valeria Nardella. Uno spettacolo – scritto e diretto da Giovanni Franci – confidenziale, intimo, come una preghiera, in cui il giovane Matteo affronta i propri demoni, gli abusi subiti all’interno delle rassicuranti mura di un collegio cattolico, il sesso, le paure, l’amore, probabilmente. Afferma il protagonista: “Ognuno di noi ama come è stato amato”.

La rassegna si concluderà sabato 23 maggio con “La serva padrona” a cura dell’associazione Aretè con la musica di Giovan Battista Pergolesi, il libretto di Gennaro Antonio Federico per la regia di Francesca Rollo. In scena il pianoforte di Valerio De Giorgi e Marco Piliego, Annalisa Ragione, Riccardo D’ Ostuni. Serpina governa la casa del ricco scapolo Uberto con prepotenza. Per sfuggire ai suoi capricci, Uberto dichiara di avere intenzione di sposarsi. Serpina vorrebbe diventare lei stessa la padrona di casa e per ingelosire Ubaldo gli presenta tale Capitan Tempesta, come suo spasimante (che in realtà è il servo Vespone travestito). Come prevedibile tutto si risolve nel migliore dei modi. Sposando Serpina, Ubaldo trasforma la “serva” in padrona.

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