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Caos visite oncologiche al Day hospital del Vito Fazzi

Caos delle visite oncologiche al “Vito Fazzi”. Una ricerca dell’università ha evidenziato l’alta professionalità dei medici e le vistose carenze nell’organizzazione.

Fra queste l’affollamento solo nei primi tre giorni della settimana (70 – 80 convocati); servizi igienici carenti; ma soprattutto la mancanza di «continuità terapeutica», ossia l’ammalato di tumore non viene preso in carico e seguito sempre dallo stesso oncologo. Numerosi appuntamenti vengono assegnati al medico disponibile quel giorno.

Dalle informazioni che siamo riusciti ad ottenere sul campo, nei mesi scorsi l’università del Salento avrebbe condotto una ricerca fra i pazienti in attesa al piano terra del Polo Oncologico, attraverso i questionari. Sarebbe emerso che:

  • alla domanda: cosa pensa del coordinamento del primario? Tre quarti dei pazienti avrebbe detto di non conoscerlo;
  • i pazienti hanno riconosciuto agli oncologi salentini un’alta professionalità e una grande capacità relazionale;
  • gli intervistati hanno denunciato la carenza di toilettes (un solo bagno);
  • alla domanda: sei sempre seguito dallo stesso medico? La metà dei pazienti avrebbe risposto No; e ancora: lo ritieni importante? Sempre la metà avrebbe risposto Si.

La stessa domanda è stata fatta ai pazienti di Ematologia, in attesa al 5° piano dove c’è l’altro day hospital, diretto dal dottore Nicola Di Renzo. Qui l’80 per cento ha confermato di essere seguito dallo stesso medico. Se i dati verranno confermati saremmo di fronte a due diversi gradi di organizzazione.

Il reparto di Oncologia è diretto dalla dottoressa Assunta Tornesello, incaricata facente funzioni fino al 30 giugno prossimo, che è anche primario di Oncoematologia Pediatrica. La Tornesello è stata «prestata» all’Oncologico del “Fazzi” da una convenzione con l’università Cattolica di Roma, in piedi da oltre 3 anni, in attesa che rientri dall’aspettativa il titolare della posizione, il consigliere regionale Gianmarco Surico.

Tornando alla situazione del piano terra del Polo oncologico, qui ogni oncologo si organizza il lavoro per proprio conto e si avvale della collaborazione dell’associazione Ro.Sa. per gestire l’agenda degli appuntamenti. Qualcuno preferisce che i pazienti vengano chiamati uno alla volta, altri a due a due, altri ancora 3 per volta. In questo modo si sono formate 2 sale di attesa: all’ingresso (per la prima chiamata) e nei corridoi, di fronte allo studio medico.

Non va meglio con la distribuzione degli appuntamenti. L’agenda, fino allo scorso dicembre, aveva previsto l’inizio delle chiamate alle 8. Però accadeva che alcuni medici non iniziavano prima delle 9 e si creavano disparità. Adesso è stata data disposizione di iniziare alle 8,30 e terminare alle 14. Ma non esisterebbe alcun controllo; così alcuni medici arrivano alle 8,30 mentre altri ritardano, col risultato che le visite di alcuni pazienti saltano.

Gli oncologi che fanno ambulatorio sono in tutto 11 e la maggior parte concentrano le visite nei primi tre giorni della settimana. Risultato? Un affollamento-caos e lunghissime attese che un malato di tumore sicuramente non merita.

Salute Salento chiede alla direzione della Asl di intevenire per evitare ai pazienti questo calvario e di uniformarsi agli altri centri oncologici in Italia, dove il malato di tumore viene «preso in carico» da un solo medico.

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