POLI BORTONE, DATI REGIONE PUGLIA ALLARMANTI SULLO SCREENING. INCENTIVARE PREVENZIONE
“Il dato che emerge dal rapporto dell’Osservatorio Nazionale Screening del 2015 (per il biennio 2011-2012) è allarmante e pone ancora una volta in evidenza, anche sul tema salute, il divario tra Nord e Sud. In Emilia Romagna, dove gli screening mammari sono stati avviati fin dal 1996, nel 2008 la percentuale di adesione all’invito è risultata superiore al 70%, con il 72% dei tumori diagnosticati in fase iniziale e con una riduzione del tasso di mortalità atteso del 56%. In Puglia, regione con una popolazione nel 2012 di 2.087.697 donne, sono state invitate a partecipare allo screening 246,351 donne su 507,678 aventi diritto. E solo 131.000 hanno aderito all’invito. Questi i dati che emergono dal rapporto. Ma la situazione addirittura peggiore nei distretti Asl Lecce con inviti rivolti a 3.700 persone su una popolazione target di 13mila donne. Questi dati ci pongono davanti ad una seria e importante riflessione da condividere all’unisono per la salute delle donne della nostra terra, perché meno screening equivalgono a più morte non dovute. Per questo rivolgo un appello alla Regione, alle Asl e tutti i sindaci al fine di porre in essere tutte le azioni necessarie per sensibilizzare su questa problematica che è di carattere sociale, perché la donna è il nucleo fondante della famiglia. Sarebbe opportuno capire anche se la realtà, oggi è migliore di quella emersa sino al 2012 o meno. Per quanto ci riguarda saremo accanto in prima linea in questa battaglia di civiltà insieme al professore Massimo Federico, originario del Salento, ordinario di oncologia all’Università di Modena e Reggio Emilia, illustre ricercatore della nostra terra, conosciuto anche in ambito internazionale.”
Lo afferma in una nota Adriana Poli Bortone di FI.