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Non solo Burgesi, Casili su discarica Castellino: “Nichel e arsenico a livelli allarmanti”

Non solo Burgesi, Casili su discarica Castellino: “Nichel e arsenico a livelli allarmanti”

“Se Burgesi da una parte fa emergere le criticità che tutti conoscevano già nel 2014, la situazione di Castellino è ancora irrisolta”: è quanto ribadisce in una nota il consigliere regionale salentino, Cristian Casili, che ricorda come gli ultimi dati dell’Arpa del 9 dicembre 2016 confermino un andamento preoccupante, rilevando la presenza di nichel e arsenico nel sito.

In particolare, per quanto riguarda il nichel, nei pozzi spia 2 e 3 di Castellino, situati a valle della discarica stessa, dagli ultimi rilevamenti dell’Arpa risulterebbero 6 microgrammi/litro in più rispetto ai limiti di legge: “ In buona sostanza – afferma Casili – a Castellino perdura un trend preoccupante che ci impone di intervenire prima che sia troppo tardi”.

“Tutti sanno – prosegue – che la post gestione e la messa in sicurezza non sono mai partite e su Castellino ancora incombe l’azione costante degli agenti atmosferici, che da un momento all’altro potrebbero far implodere la tenuta del percolato causando un disastro ambientale senza precedenti. La Regione sta quindi aspettando che arsenico e nichel schizzino a parametri irrecuperabili? Nelle audizioni e incontri tecnici che ho richiesto nel 2015 e a cui hanno partecipato tutti gli enti coinvolti siamo giunti alla conclusione di un impegno concreto da parte del Governo di verificare se sono state adottate tutte le prescrizioni a cui avrebbe dovuto ottemperare la società privata che gestisce il sito, la Mediterranea Castelnuovo 2 Srl”.

Casili ritiene che non si possa più tergiversare se, come crede, si sia verificata l’inadempienza del gestore: “Allora la Regione, come già concordato – precisa -, deve sostituirsi in danno e procedere nel 2016 alle operazioni di messa in sicurezza prima che sia troppo tardi. È ora di smetterla con i rimpalli istituzionali, si faccia subito chiarezza e si agisca per l’incolumità e la salute dei cittadini neretini che hanno già subito in questi anni le esalazioni e l’inquinamento di una discarica abbandonata, in spregio alla normativa vigente”.

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