Morì in carcere per tortura, per il processo Renda condannati sei funzionari messicani
Sei i condannati per omicidio volontario e due assolti. Si è chiuso così il processo per la morte di Simone Renda davanti alla Corte d’Assise di Lecce. Gli imputati hanno ricevuto pene comprese tra i 21 e i 25 anni di reclusione: erano tutti funzionari dello Stato messicano, giudici qualificatori, poliziotti e dirigenti del carcere. Le condanne più alte, a 25 anni, sono state inflitte dai giudici della Corte d’Assise di Lecce (presidente Roberto Tanisi) al giudice qualificatore Hermilla Gonzales e al vice direttore del carcere Pedro May Balam.
Il giovane turista leccese era morto disisidrato il 3 marzo 2007 in un carcere messicano di Playa del Carmen, dopo essere stato arrestato in stato confusionale in albergo e lasciato in cella senza acqua e senza cibo per 42 ore.
Soddisfatta la madre di Simone Renda, Cecilia, presente alla lettura della sentenza: “Giustizia è fatta”.