venerdì, Aprile 26, 2024

M5S

M5S dice sì al passaggio al gruppo Alde in Europa

La votazione online indetta sul blog di Beppe Grillo dice sì alla proposta di passaggio del M5S nel gruppo europeo Alde. Alla votazione, si legge sul blog, “hanno partecipato 40.654 iscritti certificati. Ha votato per il passaggio all’Alde il 78,5% dei votanti pari a 31.914 iscritti, 6.444 hanno votato per la permanenza nell’Efdd e 2.296 per confluire nei non iscritti”, ovvero nel gruppo Misto.

Dopo l’esito della votazione Grillo dà l’addio a Nigel Farage, leader dell’Ukip e finora alleato del M5s nel Parlamento europeo. “Le nostre strade si sono divise” dice dal blog dove sottolinea la decisione del M5S di andare in un nuovo gruppo politico nel Parlamento europeo da dove “poter affrontare con più concentrazione le prossime sfide”.

Sul web intanto gira già un testo di accordo, che porta la data del 4 gennaio, tra il Movimento pentastellato e il gruppo Ue guidato da Guy Verhofstadt: “Alde e M5S condividono i valori centrali della libertà, dell’uguaglianza, della trasparenza”, è l’inizio del documento, rilanciato anche su Twitter. “Riforma dell’eurozona” e “i diritti e libertà” sono alcuni dei titoli principali del testo che, di fatto, ripercorre alcuni punti sottolineati ieri nel post di Grillo. E lo stesso Grillo e Davide Casaleggio incontreranno nel pomeriggio di oggi a Bruxelles i 17 eurodeputati del Movimento 5 Stelle.

In rete non si placa l’ira degli iscritti. Al post aggiornato con i risultati del voto convergono diversi commenti di protesta e tra gli utenti c’è anche chi annuncia di “aver tolto il simbolo del M5S dal profilo Facebook”. “Caro Grillo oggi hai perso il 30 per cento degli elettori. Il problema a tuo sfavore è che hai deciso tutto tu, senza un dibattito democratico, bisognava parlarne e chiarire tutti gli aspetti un mese prima”, scrive Ivo mentre Mario attacca: “che pugnalata alla schiena…il mio sogno si è infranto”. “Europeisti; pro Ttip; pro euro; pro bandiera unica; pro banche; pro capitalismo. E dopo questo triplo salto mortale carpiato con mezzo avvitamento, oggi nasce il PD5S”, attacca Giovanni elencando quelli che, a suo parere, sono i punti chiave dell’Alde. Ma c’è anche chi appoggia la scelta di Grillo: “Giusta e geniale la scelta. Grazie a Grillo che ha sempre idee innovative ed è avanti di almeno vent’anni”, scrive Saverio.

Non mancano neppure le polemiche politiche per la ‘svolta’ del M5s, a partire dalla Lega che per già con il segretario Matteo Salvini aveva parlato di “voltafaccia”, e per voce dell’eurodeputato e vicesegretario federale Lorenzo Fontana parla di “mossa sconcertante” con la quale “Grillo sconfessa se stesso e per qualche poltrona in più abbraccia chi, a parole, ha sempre contestato. E’ l’apoteosi dell’incoerenza a Cinque Stelle”. Secondo Fontana ” l’Alde è la negazione di ciò che Grillo ha sempre professato: è il principale sostenitore di questa Europa e dell’euro, è a favore dei trattati ammazza-commercio e delle politiche di immigrazione e globalizzazione sfrenata, è contro Putin e contro Trump. Il Grillo barricadero ha capitolato, passando dalla parte del nemico politico. Una mossa che coincide, guarda caso, con un periodo di spartizione di poltrone europee, con in ballo presidenza e vicepresidenza del Parlamento Ue e delle Commissioni. Grillo è stato normalizzato dal sistema. Ha deciso di arrendersi!”.

Polemico anche il Pd. La deputata Marina Berlinghieri sottolinea che “dopo l’utilizzo dei milioni di euro di fondi pubblici dei gruppi di Camera e Senato, ora il Movimento 5 stelle vuole usare anche l’Europa come salvadanaio per il proprio partito. La giravolta di Beppe Grillo, che abbandona l’alleanza con l’Ukip di Farage per passare all’Alde, serve a incassare quasi 700mila euro all’anno di fondi pubblici da usare per le iniziative politiche in Italia. A confermarlo è lo stesso Grillo nel suo blog, quando mette nero su bianco che vuole ‘ottenere fondi da spendere sul territorio”.

In casa M5s, Luigi Di Maio difende invece la scelta e contrattacca: la stampa anche oggi parla di “Movimento spaccato”, sottolinea, ma “sono sempre quelli che hanno mancato clamorosamente i più grandi avvenimenti politici degli ultimi anni, dalla Brexit, al referendum costituzionale italiano fino a Trump. Applicano schemi del 900 alla politica del 2017. Contenti loro…La democrazia per loro è spaccatura. Per noi è decisione partecipata”.

Di Maio chiarisce poi che “per ora non possiamo creare un gruppo del Movimento 5 Stelle a Bruxelles e a Strasburgo, perché il regolamento del Parlamento dice che devono essere composti da deputati di almeno sette stati membri differenti. Ma il semplice fatto che avremo la libertà di votare in difformità dal gruppo di appartenenza tutte le volte che vorremo, dimostra che il Movimento Cinque Stelle non arretrerà di un solo millimetro nel realizzare il programma elettorale europeo con il quale ha raccolto 6 milioni di voti dei cittadini nel 2014″.

Beppe Grillo, dunque, aveva chiesto di scegliere quale futuro avrà a Strasburgo il MoVimento. In quale gruppo, cioè, dovrà far confluire i propri eletti. “Alde conta 68 eurodeputati e con la presenza del M5S diventerebbe la terza forza al Parlamento europeo”, aveva sottolineato sul blog chiedendo di decidere il futuro in Ue del Movimento che potrebbe così “acquisire un peso specifico nelle scelte che si prendono” e “rappresentare l’ago della bilancia: con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l’establishment europeo. Non rinneghiamo le scelte del passato”.

Ma per Farage (che secondo la stampa britannica perderebbe circa 2 milioni di euro in contributi europei a causa del passaggio dei Cinquestelle con i liberali)  il supporto 5 stelle al gruppo Alde “non durerà a lungo”. Infatti “in termini politici sarebbe completamente illogico per i 5 stelle unirsi al gruppo più eurofanatico del Parlamento europeo”

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