martedì, Marzo 19, 2024

LIBRI

IL MANCATO RISPETTO DELLA LEGGE DANNEGGIA EDITORI E PICCOLI LIBRAI

La grande distribuzione elude il tetto alla scontistica dei libri prevista dalla legge, grazie alla poca efficacia delle misure di controllo. Il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S) chiede chiarimenti al Governo

La norma doveva essere abrogata dal disegno di legge sulla concorrenza ma, alla fine, è rimasto tutto com’era in principio. La legge Levi che stabilisce un tetto massimo del 15% allo sconto che i venditori di libri possono applicare sul prezzo di copertina, infatti, è tuttora in vigore nonostante la paura di editori grandi e piccoli nonché di librai indipendenti che hanno pubblicamente dichiarato di avere una posizione comune. Tuttavia, le librerie che già arrivano da anni non certo positivi, sono sempre più in difficoltà a causa dell’inefficacia dei controlli degli organi preposti, soprattutto per quel che concerne il commercio online. Una questione che, ora, approda nelle aule di Montecitorio grazie ad una interrogazione parlamentare del deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S).

“La legge Levi, tuttora in vigore, rischia di creare concorrenza sleale se applicata solo alle librerie e non ai rivenditori di libri online. Paradossalmente, infatti, questa normativa realizzata con altri più nobili fini rischia di sfavorire le piccole imprese a scapito delle multinazionali – dichiara Scagliusi (M5S) – Per esempio, su amazon.it è possibile acquistare libri con sconti pari al 55% del prezzo fissato. Secondo il sindacato SIL (Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai), stando ai dati del 2014, ogni giorno chiudono in media 5 piccole librerie, schiacciate tra gli editori, con i quali è impossibile contrattare, e la grande distribuzione, che riesce ad applicare sconti aggirando i limiti della legge Levi. Non è possibile accettare, a livello di sistema- Paese, che si consenta alla grande distribuzione di azzerare la concorrenza”.

In realtà, qualche dato incoraggiante arriva da Messaggerie, il più importante distributore italiano di prodotti editoriali, il quale afferma che nei primi nove mesi del 2015 si è arrestata la caduta del libro di carta (-0,34%), mentre è rallentata sensibilmente la marcia dell’e-book (+18,8% contro il +35% previsto). Dopo tre anni di crisi, sono tornate a correre le librerie indipendenti che tirano la volata a tutto il settore. Fra gennaio e settembre le librerie indipendenti crescono del 5,19% a 277,4 milioni di euro di giro d’affari. Tuttavia, resta il mancato rispetto della legge Levi che non garantisce una concorrenza leale.

In una intervista, Ricardo Franco Levi, primo firmatario della legge, ha dichiarato che “la legge che regola gli sconti sui libri si pone come un vincolo alla drammatica riduzione delle voci. E fa sì che editori e librai, anche le realtà più piccole, possano competere sul mercato. Pone le premesse per garantire una concorrenza equa”. “Peccato però, che nella sezione dedicata alla disciplina del prezzo dei libri, più precisamente nella regolamentazione delle sanzioni – avverte il deputato pugliese Scagliusi (M5S) – l’unico ente indicato è il comune che, secondo tale legge, vigila sul rispetto delle disposizioni del presente articolo e provvede all’accertamento e all’irrogazione delle sanzioni previste al comma. Per questo, ho chiesto ai ministri dell’Istruzione e dello Sviluppo economico cosa intendano fare per migliorare il sistema dei controlli dal momento che il solo controllo della legge da parte di vigili urbani o agenti del comune è sicuramente inefficace visto che il mercato dei libri è molto sviluppato anche e soprattutto online. Nel chiedere di agire, abbiamo anche proposto modifiche all’attuale legge per estendere i controlli e porre termine alle diseguaglianze che si sono venute a creare”.

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