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LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE in “IO SONO MISIA”. Stagione di Prosa 2016

Una favola esagerata e avvincente, la storia della musa parigina
che ha ispirato i maggiori artisti vissuti fra ‘800 e ‘900. Sabato 19 marzo 2016, alle ore 21, una meravigliosa e affascinante Lucrezia Lante Della Rovere salirà sul palco del Teatro Garibaldi di Gallipoli con lo spettacolo “Io Sono Misia, L’ape regina dei geni“, regia di Francesco Zecca, quarto appuntamento della Stagione di Prosa nazionale della cittadina jonica.
Dopo il debutto al Teatro India di Roma, il successo riscosso al Festival di Spoleto e la tournèe nei principali teatri di tutta Italia, sarà lo storico Teatro Comunale di Gallipoli a ospitare la vita di Misia Sert, la donna che a Parigi divenne confidente, mecenate, musa ispiratrice e punto di incontro di artisti quali Proust, Stravinsky, Debussy, Tolouse Lautrec, Picasso, Ravel, Cocteau.
Le sue lettere, la sua impronta lasciata nei capolavori dei geni che la conobbero, la sua amicizia in particolare con Coco Chanel, saranno il filo conduttore di uno spettacolo che vedrà una meravigliosa Lucrezia Lante Della Rovere interpretare un personaggio fuori da qualunque convenzione, tratto caratterizzante della propria vita.
Raccontare la storia di Misia Sert, dei suoi eccessi, dei suoi scandali, della sua innata capacità attrattiva nei confronti dei più grandi artisti dell’epoca, è una prova da attrice che la Lante Della Rovere affronta suscitando meraviglia e ammaliamento. Un monologo ambientato in un altrove magico, fuori dal tempo, sulla scena un’enorme poltrona sulla quale Lucrezia Lante Della Rovere appare piccola, bellissima, una sorta di Alice perduta in un mondo dal quale lei stessa non vorrà mai uscire. Gli occhi di Misia riconoscono il talento di quelli che diventeranno artisti universali quali Picasso o Satie, molto prima che la celebrità li accolga, addirittura ancora prima che le loro opere siano realizzate. Una sorta di fata che è in grado di riconoscere la bellezza ben oltre la comune capacità umana, un istinto che appare quasi magico nella sua disarmante facilità.
Eppure, nello stesso tempo, una donna esagerata, apparentemente anche frivola, fanciullesca, incapace di accettare il trascorrere del tempo, del suo tempo. Una donna che, seppure immersa nella bellezza, non vivrà mai nell’ombra e, a suo modo, non morirà mai.
“Io non partorisco. Io faccio partorire. Dicono che il mio talento sia saper annusare il talento. Dove tutti vedono un nano, io vedo un Toulouse-Lautrec. Se c’e una tizia a occhi bassi, contro il muro, io sento profumo di Cocò, nel senso che avrà per le donne, Chanel.
Sono una cercatrice di geni. Una cercatrice di meraviglie umane. Con i miei occhi color malva, ho visto ora dopo ora, inevitabilmente, Pablo Ruiz trasformarsi nel mostro-Picasso. Debussy disteso sui miei divani, sognare il sesso del fauno. Cocteau fare la corte agli attori come in Marocco. Stravinsky incendiarsi nella Sagra di Primavera. Ravel ricamare musica per dispetto di Satie. E Proust, scrivere ogni cosa, ogni parola, detta da tutti. Fino a mettermi nella seconda riga, della prima pagina, della Recherche.
Le università la chiamano ‘cultura’. Io la chiamavo: averli tutti a cena da me, a casa.”
Con “Io Sono Misia” e Lucrezia Lante Della Rovere giunge al quarto appuntamento la Stagione di Prosa del Teatro Garibaldi di Gallipoli, organizzata dal Comune di Gallipoli insieme a Pro Loco e in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Un Cartellone che ha già riscosso un gratificante successo di pubblico oltre a ottimi riscontri sulla qualità degli spettacoli e dell’organizzazione.
La Direzione del Teatro Comunale Garibaldi, piccolo e prezioso teatro borghese dell’800, è stata recentemente affidata alla Dott.ssa Adele De Marini, la quale a sua volta si avvale nella sua conduzione artistica da una squadra composta di giovani professionisti teatrali, Francesco Cortese, Luigi Giungato, Ottavia Perrone.
La Stagione di Prosa di Gallipoli, fortemente voluta dal Commissario Straordinario Guido Aprea e dal Sub Commissario Vincenzo Calignano, continua a narrare altre storie. L’ottimo riscontro della Campagna Abbonamenti ha reso sempre più esclusiva la partecipazione agli spettacoli dovuta al limitato numero di posti. A tal proposito la Direzione caldeggia la prenotazione ai vari spettacoli in Cartellone per poter godere dell’abbraccio in un luogo antico e prezioso fra artisti e pubblico.
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Liberamente ispirato dalle memorie di Misia Sert, dalle confidenze, ricordi, messaggi, lettere, di Proust, Stravinsky, Diaghilev, Nijinsky, Debussy, Tolouse Lautrec, Picasso, Ravel, Cocteau
Regia FRANCESCO ZECCA
co – produzione Fondazione Devlata, DoppioSogno
Dopo il successo di “Malamore”, Premio Flaiano, Lucrezia Lante della Rovere continua a dare vita a profili di donne straordinarie che hanno costruito la cultura del ‘900.
Con la sensibile regia di Francesco Zecca e un testo inedito del poeta Vittorio Cielo, rivela al pubblico italiano l’incredibile storia e la fascinosa personalità di Misia Sert.
Misia Sert, straordinaria mecenate – a lei dobbiamo la scoperta, fra gli altri, di Cocò Chanel – il cui salotto parigino era frequentato da Picasso, Paul Morand, Debussy, fu ritratta da Renoir e da Toulouse Lautrec, ispirò Jean Cocteau e fu definita da Proust “un monumento di storia, collocata nell’asse del gusto francese come l’obelisco di Luxor nell’asse degli Champs Elysées”.
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