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Un confronto in coordinamento

Un confronto in coordinamento per discutere della situazione politica regionale e provinciale con una proposta di maggiore attenzione verso il territorio agricolo salentino in grave crisi.
Presto proporremo un ordine del giorno puntuale per richiamare l’attenzione verso le reali criticità.
Ordine del giorno su : Situazione agricola locale e Consorzio di Bonifica Ugento Li Foggi
BOZZA
A norma dell’ art 27 del vigente regolamento comunale sul funzionamento del Consiglio
Comunale approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 19 del 07 novembre 2006, su proposta dei seguenti consiglieri comunali:
si invita il Consiglio a discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
Situazione agricola locale e Consorzio di Bonifica Ugento Li Foggi.
L’iniziativa di sottoporre alla discussione fra le forze politiche la grave crisi che attraversa,
ormai da tempo, l’agricoltura locale e l’incapacità dello strumento Consorzio di Bonifica di
fornire supporto, risiede nella speranza di sollecitare proposte e soluzioni praticabili per la
ripresa dell’attività agricola, a qualsiasi livello.
Visto l’art. 9 della costituzione nella parte in cui recita : “La Repubblica ….Tutela il paesaggio “,
Visto l’art. 44 della costituzione nella parte in cui recita : “la legge ….. promuove ed impone la bonifica delle terre”
Visto l’art. 117 della costituzione nella parte in cui recita ” La potestà legislativa è esercitata
dallo Stato e dalle Regioni”
Visto l’art. 118 della costituzione nella parte in cui recita: “Le funzioni amministrative sono
attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato ”
La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione,
nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
Visto l’art. 118 della costituzione che così recita : Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città
metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed
adeguatezza. etc.
Vista la legge n. 54 del 1980 art. 34 nella parte in cui recita che Il Commissario deve
convocare entro i termini fissati dallo stesso decreto l’ Assemblea dei Consorziati per l’ elezione del nuovo Consiglio Il Commissario regionale rimane in carica sino all’ insediamento dei nuovi organi consortili.                                                                        Il Commissario regionale e’ assistito da una Consulta di non più di 11 membri
nominata con decreto del Presidente della Giunta Regionale su conforme deliberazione del
Consiglio Regionale, osservando i criteri di cui al 4 comma dell’ art. 3.
Vista la legge regionale n. 4/2012 recante “Nuove norme in materia di bonifica integrale e di riordino dei consorzi di bonifica”, che riordina le funzioni ed i compiti dei Consorzi di bonifica finalizzandoli alla conservazione e difesa del suolo, provvista e gestione delle risorse idriche prevalentemente a fini irrigui, salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente. •
Visti i bilanci del Conto Consuntivo dal 2017 al 2021 disponibili sul sito web del Consorzio di
bonifica Ugento li Foggi;
Vista la legge n. 1/2017 Norme straordinarie in materia di Consorzi di bonifica commissariati;
Visti i diversi decreti del Presidente della Giunta Regionale che, a partire dal 2011, ad oggi
hanno provveduto alla nomina / proroga del Commissario unico;
Visto tutto quanto sopra si fanno le seguenti considerazioni di carattere politico:
L’agricoltura ha rappresentato e continua a rappresentare un settore di primaria importanza
dell’economia locale per le popolazioni del Salento. Non solo fornisce sostegno al reddito, ma contribuisce anche all’immensa ricchezza ambientale, culturale e di tradizioni che si è
sviluppata intorno al mondo agricolo, una realtà che le popolazioni locali intendono
salvaguardare ad ogni costo. Tuttavia, negli ultimi 12 anni, e non solo, l’agricoltura del Salento è stata drasticamente impoverita, non certo a causa degli agricoltori che non ne avevano interesse, ma a causa di una serie di scelte politiche sbagliate. Queste scelte hanno portato alla distruzione totale dell’olivicoltura del Salento e di tutto il sistema industriale ad essa collegato, lasciando un vuoto economico e agronomico senza un reale governo. L’agricoltura è stata abbandonata a se stessa, trasformando ogni appezzamento di terreno, precedentemente coltivato con cura come fonte di reddito e bellezza del paesaggio per i proprietari, in un problema anziché una risorsa.
I Consorzi di bonifica, in particolare il Consorzio di bonifica Ugento li Foggi, avrebbero dovuto rappresentare e rappresentano ancora, secondo le intenzioni del legislatore regionale, uno strumento a disposizione del mondo agricolo per governare al meglio il territorio.                                                                                                                Sono responsabili di una serie di azioni finalizzate alla conservazione e difesa del suolo, alla fornitura e gestione delle risorse idriche principalmente per scopi irrigui, nonché alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente.
Tuttavia, se guardiamo ai risultati raggiunti dopo dodici anni di commissariamento, possiamo affermare con ragionevole certezza che in questi anni, per scelta politica, il Consorzio è stato sedato, paralizzato e ha accompagnato il disastro che si è verificato nelle campagne del Salento. Era inevitabile. La gestione commissariale di qualsiasi ente, per definizione, dovrebbe essere di breve durata, ma nel caso del Consorzio di bonifica Ugento li Foggi si è protratta per 12 anni senza produrre i risultati attesi. La maggior parte dei consorziati è stata trasformata da utenti di servizi a meri contribuenti, costretti a pagare contributi per coprire costi e spese la cui reale necessità è ancora tutta da dimostrare.
Secondo le intenzioni del legislatore regionale, la Gestione Commissariale avrebbe dovuto
essere accompagnata ed assistita da una consulta composta da non più di 11 membri,
nominati dal Presidente della Giunta Regionale. Tuttavia, non è stato possibile trovare traccia di questa consulta. Il Commissario Unico avrebbe dovuto inizialmente occuparsi
dell’individuazione dei nuovi perimetri consortili e della redazione dei nuovi piani di classifica.
Successivamente, con l’approvazione della legge 1/2017, volta a completare il processo di
riforma dei Consorzi di Bonifica avviato con la L.R. n.12/2011 e la L.R. n.4/2013, si è stabilito che si sarebbe dovuto procedere al risanamento e al raggiungimento dell’equilibrio di gestione e autogoverno dei Consorzi di Bonifica commissariati, la soppressione dei Consorzi di Bonifica commissariati e l’istituzione del Consorzio di Bonifica Centro-Sud Puglia, al quale sarebbero state trasferite le funzioni e la gestione degli Enti soppressi. Al Commissario unico si è aggiunto anche il compito di svolgere tutti gli adempimenti amministrativi e contabili necessari per l’avvio del Consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia e per la soppressione, tra gli altri, del Consorzio di Bonifica Ugento li Foggi.
Bene, ad oggi, maggio 2023, il Consorzio di Bonifica Ugento Li Foggi non è stato ancora
risanato e, secondo il rendiconto del 2021, registra ancora un disavanzo per competenza di
circa 20 milioni di euro. Nonostante la costituzione del nuovo Consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia, quest’ultimo non è ancora operativo. I Consorzi, incluso il Consorzio di Bonifica Ugento Li Foggi, continuano ad essere gestiti dal Commissario Unico e a svolgere le loro attività come se non fossero stati soppressi. Questa situazione ha portato a un evidente immobilismo e malfunzionamento dei Consorzi, senza che i consorziati abbiano alcun potere di intervento sulla gestione, nemmeno attraverso le associazioni di categoria. Nel frattempo, i consorziati sono costretti a pagare i contributi consortili, spesso in misura superiore al reddito stesso ottenuto, senza ricevere alcun servizio e senza che vi sia un reale miglioramento del territorio come originariamente promesso.
Stante la situazione attuale, così come descritta in precedenza, sembra che la riforma dei
consorzi di bonifica, così come prevista, non sia in grado di risolvere i problemi.
Semplicemente chiudere i consorzi esistenti per crearne uno di dimensioni maggiori potrebbe non essere sufficiente per affrontare le sfide. Al contrario, potrebbe essere utile considerare l’opzione di avere più consorzi di dimensioni ridotte, simili ai comprensori del GAL, che siano più vicini ai territori e coinvolgano attivamente i Comuni e la Provincia. Questo potrebbe rendere gli strumenti di gestione più agili e meglio orientati a servire l’agricoltura e l’economia locale.
Per i motivi suesposti si fanno voti al Presidente della Regione Puglia: di coprire con i fondi della Regione il disavanzo del Consorzio Ugento Li Foggi, riconoscendo lo stato di calamità del territorio come conseguenza della Xylella; di annullare le richieste di pagamento dei contributi consortili; di cessare l’esperienza commissariale; di rivedere la riforma dei consorzi e non dare corso all’operatività del nuovo Consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia, in quanto non risolve ed allontana sempre di più la partecipazione degli agricoltori;
di verificare la possibilità di costituire più consorzi di bonifica riformulando e adattando
l’operatività a comprensori irrigui dello stesso perimetro dei GAL, o, in alternativa verificare se possibile coinvolgere, l’ente Provincia nella gestione delle risorse e nella formulazione dei
servizi già in capo al Consorzio di bonifica; di destinare più risorse finanziarie all’agricoltura salentina per una concreta ripresa; di rendersi disponibile ad un incontro pubblico per informare la cittadinanza sulla situazione in essere.
“Gentile presidente Michele Emiliano,
sono una ragazza di 16 anni e le scrivo da un paesino della regione che lei governa.
Qualche giorno fa mi sono dovuta recare in pronto soccorso perché non stavo bene. Sono rimasta lì per 8 ore, senza sapere cosa avessi. Non voglio giudicare il lavoro dei medici e degli infermieri, perché loro stavano facendo del loro meglio, ma erano troppo pochi.
Non è stato bello assistere alla rabbia della gente che era lì, spaventata per un parente, un figlio e senza ricevere risposte.
Non dimenticherò mai l’anziano che come me è rimasto ad attendere tante ore. Gli avrei ceduto il mio posto se fosse stato possibile farlo visitare prima. Un uomo paziente, che con il suo viso dolcissimo e pieno di rughe, ha insegnato a tutti a rimanere in silenzio aspettando il suo turno, nonostante non si sentisse bene.
Tutto questo non è giusto però. Non è giusto che in un paese civile non ci siano medici e personale sanitario in numero adeguato per poter affrontare le emergenze. Non è giusto nemmeno che voi politici non facciate nulla per l’abolizione del numero chiuso alle facoltà di Medicina.
Sogno un futuro migliore per tutti, un futuro in cui i diritti (alla salute, all’uguaglianza, alla vita) siano rispettati a qualsiasi età e per ogni classe sociale.
Certa della sua comprensione, la saluto cordialmente”.

Chiara, 16 anni

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