martedì, Maggio 14, 2024
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Omaggio a Federico Fellini al Castello di Gallipoli (Le)

CLOWN. OMAGGIO A FEDERICO FELLINI

Da sabato 13 maggio a domenica 11 giugno le sale del Castello di Gallipoli, in provincia di Lecce, ospiteranno “Clown, omaggio a Federico Fellini”, una personale del pittore Franco Baldassarre. Un regalo del tutto personale al grande Maestro del cinema attraverso l’uso del colore come anima festosa e di contrappunti cromatici come musica visiva. Dal 2014 il Castello, gestito dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie con la direzione artistica di Raffaela Zizzari, si è trasformato in un importante contenitore culturale che ha accolto nelle sue sale, nelle torri e sulle terrazze mostre ed eventi.

Sensazione e memoria sembrano costituire i poli principali della sua figurazione. Nell’impasto cromatico della tavolozza, intrisa di evidenti emozioni, l’autore si affida a una sostanza sensibile, vibrante, che diventa l’autentica anima della rappresentazione. Con rapida intuizione egli dona vita a forme allusive di onirica magia e festante energia, dove il rosso dialoga col giallo, e il nero notturno del cielo col biancore di luna e di stelle. Queste virtù non sono solo di ordine tecnico, ma diventano anche messaggi fiabeschi, dovuti a una magica presenza visionaria. È come se la sua pittura transitasse da un pianeta all’altro. Alla modulata rappresentazione di una felice e significativa gestualità singola o collettiva, egli in modo colto, quasi sussurrato, fa riferimento alla ricerca fauve del tardo Ottocento francese, con l’utilizzo sapiente del tachisme, eseguito con magistrali quanto garbati accostamenti. Franco Baldassarre è pittore talentuoso che evoca la coralità di un mondo ritualistico, che affonda le sue radici nel Salento. Ne esalta il palcoscenico, con un linguaggio di situazioni popolari, magiche, espresse in una chiave lirica alla soglia dell’informale. Egli è l’interprete di luminosità teatrali abitate da clown struggenti o da felici fuochi d’artificio. Il suo linguaggio è più complesso di quanto possa sembrare a prima vista; è ricco di rotture formali e di repentine intuizioni compositive, messaggere di una leggerezza poetica, risolta in un colore puro espresso tramite il sentimento del sogno. Il suo quadro nasce senza alcun disegno preparatorio: solo dal pennello, fedele strumento di toni e controtoni, d’improvvisi cromatici, di contrappunti tonali sofisticati.

 

 

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