La sesta edizione della manifestazione prosegue con le esibizioni di
Mino De Santis, Le Sorelle Gaballo, Li Strittuli e Sancto Ianne
Il gruppo sannita Sancto Ianne, che nel 2017 festeggerà venticinque anni di carriera, ha tenuto centinaia di concerti in Italia e all’estero, ha partecipato ai più importanti festival di musica folk italiani, ha vinto il concorso Folkontest in Piemonte e nello stesso anno il Premio Dagan in Francia all’interno del Festival Interceltique de Lorient come migliore formazione non celtica partecipante. I Sancto Ianne, finalisti al Premio Tenco e due volte al Premio Loano, sono stati unici ambasciatori italiani dell’Unesco al Festival Sharq Taronalari di Samarcanda in Uzbekistan e testimonial di Amnesty International grazie alla vittoria del Premio Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty con il brano Uocchie in cui ha prestato la sua splendida voce il cantante palestinese Faisal Taher. La band ha all’attivo quattro dischi (Tante bannere tanti padrune, Scapulà, Mò Siente e Trase) prodotti dalla storica etichetta piemontese Folkclub Ethnosuoni, tutti recensiti positivamente da importanti riviste del settore e siti specializzati in Italia e all’estero. Il neo folk d’autore dei Sancto Ianne è diventato ormai un vero e proprio marchio di fabbrica, una miscela sonora decisamente originale in cui il ritmo ipnotico della tammurriata campana si fonde con le pulsioni del rock e del blues o con le sonorità arabe, balcaniche e Irish. La band è tra i vincitori del Premio Nazionale Folk, concorso dedicato alla musica folk e alla world music italiana, promosso da “Li Ucci Festival”, dal “Meeting degli Indipendenti” di Faenza e dalla Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli.
Le Sorelle Gaballo narrano la loro storia e quella del Salento con canti e poesie. L’esperienza delle sorelle Mimina, Ada, Rosaria e Franca è stata raccontata da Dario Muci con un lavoro di documentazione e ricerca che apre una finestra su un territorio e una parte del Salento (Arneo-Nardò) poco conosciuti e poco indagati dall’etnomusicologia locale e nazionale.
“Li strittuli” nascono in un periodo di grande riscoperta della musica popolare Salentina. Iniziano un lungo lavoro di ricerca, entrando in intimità con gli anziani del posto, che con molto piacere, mettono a disposizione tutto il loro repertorio musicale, che ormai avevano accantonato da anni. Da questa lunga ricerca, vengono estrapolati alcuni dei canti piu’ belli, che ancora oggi fanno parte della scaletta de “Li Strittuli”. Il gruppo propone un viaggio nella musica popolare salentina, fatto di pizzica pizzica, pizzica tarantata, stornelli d’amore, canti di lavoro e di protesta, privo di contaminazioni.
Il festival – che ricorda non solo i cantori de “Li Ucci“, lo storico gruppo salentino (guidato da Uccio Aloisi, Uccio Bandello e Narduccio Vergaro) custode degli “stornelli”, dei canti d’amore e di lavoro ma anche un’intera generazione di cantori capaci di tramandare il patrimonio popolare salentino – proseguirà sino a sabato 17 settembre. Il momento clou sarà il grande concerto evento finale in Piazza Municipio con Li Ucci Orkestra, che ospita circa 40 elementi, tra i principali esponenti della musica, del canto e della danza popolare salentina. Il concerto sarà aperto alle 21 dalla presentazione della squadra Cutrofiano Volley e dalle esibizioni di Menamenamò e Sleego (Premio Nazionale Folk). Durante la serata mercatino biologico realizzato in collaborazione con Salento Km0 e mercatino artigianale di qualità.
Fuori programma domenica 18 settembre dalle 21 con una festa finale in Piazza Cavallotti con il gruppo Folklorico Canterini della riviera Jonica Melino Romolo di Messina e Melegari e i suoi compari.