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LA GIUNTA REGIONALE RIMUOVA SILVIA PELLEGRINI

PER IL PERSEGUIMENTO DEL BUON ANDAMENTO DI ARPAL PUGLIA, LA GIUNTA REGIONALE RIMUOVA SILVIA PELLEGRINI

In netto conflitto di interesse tra il ruolo di controllore e comando di Arpal Puglia, il Direttore Dipartimento delle Politiche del Lavoro, Istruzione e Formazione ha violato gli art 6-bis della L.241/90 e art.7 del Dpr 62/2013 e la sua inadempienza rischia di cagionare anche danni irreparabili attraverso la malversazione sull’utilizzo delle risorse del piano di potenziamento.

Non è bastata la Legge Regionale contrapersonam del novembre scorso in Arpal Puglia per porre fine ad un disegno limpido intento alla caccia all’uomo alla ricerca di chi è legato, in qualche modo, all’ex Direttore Generale Massimo Cassano. Tutto ciò, inoltre, avviene nel silenzio della politica che in sette mesi non è riuscita a nominare nemmeno i componenti del Cda.

Come previsto dalla legge regionale 29/2018, l’Arpal Puglia è un Ente autonomo, soggetto alla vigilanza della Regione Puglia, ma con l’attuazione delle legge regionale 23/2022 la direzione generale di Arpal è affidata ad un Commissario, Silvia Pellegrini che ricopre il ruolo di Direttore Dipartimento delle Politiche del Lavoro, Istruzione e Formazione, ovvero lo stesso Dipartimento che assieme all’Assessorato al Lavoro ha l’obbligo di vigilare e controllare l’operato di Arpal Puglia.

Una situazione di incompatibilità, ma anche di conflitti di interessi, anche potenziali, che il Commissario Silvia Pellegrini non ha minimamente valutato, violando così gli art 6-bis della L.241/90 e art.7 del Dpr 62/2013. E’ arrivato, pertanto, il momento di opporsi a questo abuso di potere, con la speranza che la giunta regionale riesca a superare le proprie divisioni per rimuovere questa indecente situazione.

Oltre a tutto ciò, la stessa Commissaria Silvia Pellegrini disattende la Legge Regionale con cui è stata incaricata come direttore facente funzioni e non ha firmato fino a ieri nessun atto di gestione, arroccandosi nella laconica risposta che non rientra nella gestione ordinaria.
Così, non sono state approvate le graduatorie dei concorsi esperiti. facendo perdere opportunità ad oltre 100 ragazzi pugliesi, comprese le relative risorse per l’assunzione rivenienti dal Piano di Potenziamento, creando un danno per tutti i pugliesi. Si tratta di un vero e prorio reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche commesse da un pubblico ufficiale, il quale non destina risorse ministeriali e comunitarie per il legittimo interesse in capo al vincitore di concorso.

Ma la sua inadempienza è arrivata ad un punto estremo, tanto da: non firmare le variazioni di bilancio necessari per le manutenzioni dei Centri per l’Impiego; non nominare il Datore di Lavoro per garantire la sicurezza dei lavoratori; non firmare il piano del fabbisogno del personale; non trovare una sede adeguata al CPI di Bari e tenere in locali inadeguati, con sei dipendenti per stanza, la Direzione Generale; non mettere a disposizione le risorse necessarie per garantire un futuro ai formatori che hanno lavorato per anni nei Centri per l’Impiego e messi in cassa integrazione; non adottare i regolamenti in favore dei dipendenti dovuti per legge come il lavoro agile e gli incentivi tecnici.
Ed ancora, mantiene come Responsabile dell’anticorruzione la Dirigente Francesca Serpino che è palesemente incompatibile al ruolo, per cui ANAC ha un aperto un procedimento, avendo la stessa subito già una sospensione di 15 giorni dalla Regione Puglia per aver falsificato la firma di una dirigente.
Bene, Silvia Pellegrini è inadempiente in tutto ciò, ma, contestualmente, ha trovato la forza di perseguitare per mesi il Dirigente del Personale Luigi Mazzei, fino a sospendere una parte delle sue funzioni firmando un atto straordinario, per il solo fatto di essere amico dell’ex Direttore Generale, anche se ha dimostrato ampiamente di non aver ricoperto nessun incarico formale direttivo in partiti politici negli ultimi due anni.
Mentre i Centri per L’impiego lavorano per cercare di dare una risposta ai tanti disoccupati con le nuove politiche del lavoro, mentre il suo vertice è riuscita a bloccare ogni attività!

I pugliesi si chiedono come mai la Giunta Regionale non abbia la forza di rimuovere un Capo Dipartimento palesemente inefficiente, che, oltre ad aver paralizzato ARPAL, ha bloccato tutti bandi per la formazione in Puglia mettendo in ginocchio un intero comparto.

Adesso basta: la giunta regionale intervenga immediatamente nella rimozione di Silvia Pellegrini!
*

CARLO LAURORA
Commissario regionale
Puglia Popolare

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